Capitolo diciotto.

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Quegli occhi chiari mi guardano con un'intensità e un dispiacere immenso, mai mi sarei aspettata una reazione del genere.

I capelli bianchi le ricadono sul viso e il fiatone è evidente, non so perché ma mi stringe il polso con forza, molta forza.

-Dimmi...- Chiedo confusa, guardando quegli specchi azzurri.

-Senti...ritorna a casa.- Fa con il fiatone.

-Perché dovrei ?- Domando con sguardo torvo.

-Perché tu non sai, quanto sforzo ci vuole per voi due, dannazione !- Sbotta, lasciandomi il polso e passandosi le mani fra i capelli corti.

-Alex ma che vuoi dire ?- Mi avvicino a lei confusa.

-Scusalo...e scusa anche me. È sempre stato così, noi gli vogliamo bene, quindi non pensare che non ci importi di lui, che lo lasciamo stare perché non ci interessa, a me prima di tutti interessa, sono sua sorella maggiore e Sarah è troppo piccola per capire, lui quaggiù non ha nessuno, prima era Zaffira che gli tirava su il morale alle volte, mentre mia madre Luna, soffre troppo per lui e non è capace di averci una qualsiasi conversazione, mentre mio padre finge di non sapere niente, troppo doloroso anche per lui.- Spiega tutto d'un fiato la ragazza, facendo luccicare i suoi occhi nella notte in quel bosco, sta quasi per piangere.

-Perché dici questo proprio a me...?- Domando cauta.

-Perché io sono sicura che tu sei l'unica che può fargli del bene a questo mondo, io lo so, ne sono certa, ma Ronny è un tipo molto difficile e tu non sei da meno, infondo i tuoi occhi portano la sua firma.- Pronuncia le ultime parole come se fosse soprappensiero, ma non ci faccio caso, sono troppo impegnata a elaborare ciò che ha detto prima.

-Alexandra senti, a me non piace tuo fratello e a tuo fratello non piaccio io, semplice. Certo mi dispiace per lui, mi dispiace che sia così, ma credimi, sono stanca di pormi domande che non possono avere una risposta e farmi pensieri per un ragazzo che non vuole che nessun essere vivente si avvicini a lui...- Faccio sconsolata, guardando verso il basso.

Alexandra lancia un gridolino isterico e mi prende le spalle, stringendomi forte. Alzo lo sguardo di scatto verso di lei, incontrando i suoi occhi carichi di determinazione.

-Astra io so chi sei e so' chi sei destina ad essere, ci sono due strade per te, quella terrena, dove sarai felice e spensierata, avrai un grandioso futuro davanti a te e farai tante di quelle scoperte che gli astronomi si strapperanno i capelli, e quella astrale, dove potrai essere più vicino alle stelle di quanto tu stessa possa immaginare, con la tua famiglia e con tanto di quei guai che solo una ragazza dagli occhi verdi smeraldo può eguagliare. Sta a te decidere chi vuoi diventare.-

La guardo attentamente, sembra che sia realmente convinta di ciò che dice.
Aspetta...come mi ha chiamata...?

-Toglimi le mani di dosso !- Sbotto, scacciandola via. -Come fai a sapere il mio vero nome ?!- le urlo contro, sentendo un fuoco accendersi dentro di me.

-Io conosco molte più cose di te di quanto tu stessa sappia.- Afferma con voce pacata ma forte, dato la distanza che ho preso dopo averla spinta via.

-Senti Alex, ti voglio bene, per favore...- La prego.

-Va bene, vai...- Sembra riscuotersi. -Ma fai attenzione...non tutti i segreti possono essere celati per sempre.-

Mi guarda negli occhi, ed io non ne posso più, vado via, corro via.

***

La figlia del maledetto. (IM2) ||SOSPESO||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora