Capitolo cinque.

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In foto: Lola.

Dio mio che mal di testa...dannato vaso.
Il giorno dopo mi sveglio ancora con il dolore alla nuca e l'estrema confusione della sera prima.

Dannazione, che tipi strani, non smetterò mai di dirlo.

Guardo l'orologio e mi accorgo di non essere in ritardo, qualcosa di più !

Salto dal letto e con velocità assoluta, mi lavo e mi vesto. Dopo poco sono già pronta e monto il macchina, dirigendomi immediatamente a scuola, parcheggio e noto che sono già tutti dentro.

Entro in aula e nessuno dà peso al mio ritardo, il bello dell'Università è questo.

-In ritardo, come mai ?- Domanda René, mentre scrive gli appunti sul suo quaderno.

-Mi sono addormentata più in ritardo del solito...- Sussurro ripensando alla sera prima e d'istinto mi giro, osservando i nuovi arrivati poco più dietro di noi, mentre mi osservano tutti, tutti tranne il biondo.

Mi osservano curiosi ed io dopo un cenno frettoloso, torno a girarmi dalla mia parte, mordicchiando la penna.

-E cosa hai fatto ?- Domanda Loren.

Eh...cosa ho fatto ?! Non mi va di parlarne, e poi sento gli sguardi pesanti di tutti quei tizi.

-Maratona di serie TV...sono rimasta molto indietro con alcuni programmi e purtroppo ho perso la mano...- Rispondo vaga, preparando le cose.

-Sarà...- Dicono le due all'unisono, guardandomi scettiche. Diamine, mi conoscono troppo bene.

Ore dopo, arriva finalmente il momento del pranzo e andiamo nella mensa.

-Oggi polpette ! Adoro le polpette che fa la signora Davies !- Loren si fionda sulle polpette, mettendone in abbondanza nel suo piatto.

-Uh, le verdure fritte.- Sorride René andando verso esse.

Io mi accontento di un po' di carne e del purè, giusto uno spicchio di torta per il dessert. Guardo il piatto e...wow, è veramente poco. Di solito mangio quantità industriali di tutto, ma ormai questo periodo è quasi cruciale per me.

Mi avvio verso il solito posto a sguardo basso, giusto il tempo di ricordarmi che devo togliermi questo vizio e guardare la strada quando cammino che...boom.

-Dannazione !- Sbotto per terra. Menomale che non mi sono sporcata...ma appena vedo chi ho colpito, mi mordo la lingua e mi rimangio il "menomale". Avrei preferito prendere me stessa piuttosto che lui. -Scu...scusami...- balbetto in difficoltà, mentre lui mi sta seriamente uccidendo con gli occhi.

-Scusa un cazzo...- Ringhia a denti stretti, alzandosi e guardando quel suo strano mantello tutto sporco di cibo. Sbuffa e se lo toglie, sganciandolo dal collo, ma appena lo fa non posso fare a meno di guardare meravigliata quel suo fisico così perfetto è messo in risalto da una specie di...costume ?! Divisa ?! Dannazione, sembra un principe della Disney. E per quanto la cosa risulti penosa, credetemi, è il principe più sexy che ci possa mai essere.

-Ma allora ce l'hai per vizio !- Sento una voce calda e forte venire verso di me e spostando lo sguardo sulla mia sinistra vedo Alejandro venirmi incontro e porgermi la mano. -Ti aiuto a rialzarti, tranquilla.- avrà notato il mio sguardo omicida per dire questo.

Accetto la mano, anche perché la mente è ancora stordita alla vista di Anron senza quel suo strano mantello.

Il tempo di girarmi, appena tornata in piedi, che del biondo nemmeno l'ombra.

La figlia del maledetto. (IM2) ||SOSPESO||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora