madhouse

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pov lauren
- su andiamo - urlo a jason - arrivo - usciamo di casa dirigendoci verso un locale li vicino.

- allora lauren questo locale si chiama madhouse...- manicomio ? - rido leggermente - si...però è in inglese e quasi nessuno capisce cosa voglia dire...- porta lo sguardo su di me -...tranne te ovviamente - sghignazza anche lui.

- è carino...- dico alludendomi all'atmosfera del locale; ci sono un sacco di ragazze ubriache che ballano e troppi ragazzi che ci provano spudoratamente con loro.

- vieni ti presento alcuni miei amici - ci dirigiamo verso un piccolo tavolo trovandovi due ragazzi, uno è vestito tutto di nero mentre l'altro ha i capelli biondi stile Justin bieber e un piercing sul labbro; sono in compagnia di una ragazza con i rasta e un piercing alla lingua;

"eccitante" penso io.

- ragazzi lei è lauren...- ciao - ammicco un sorriso - hei Lauren...io sono zack - dice il ragazzo dark stringendomi la mano - e loro sono Allan e Claire - mi sorridono salutandomi;

- vi unite a noi? - ci chiede Claire; - d'accordo - sorrido sedendomi al tavolo con loro - lauren se non ti dispiace gli ho raccontato la tua storia - dice jason mettendomi una mano sulla spalla - oh no tranquillo - abbasso lo sguardo - hei laur...non ti devi preoccupare noi siamo gli ultimi qua che ti possono giudicare - risponde Allan sorridendomi - e visto che sei uscita da pochi giorni da quel posto di merda direi che bisogna festeggiare - urla zack.

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la serata procede per il meglio, bevo parecchio non capendo più nulla;

dio è una sensazione così piacevole; mi sento al settimo cielo,

l'alcool che brucia la mia gola mi fa smettere di pensare a camila;

mi sento euforica - io...vado a scop...scopare - dico alzandomi andando verso la pista da ballo;

mi sento libera.

una ragazza si avvicina inizando a strusciarsi sul mio ventre- vieni con me - mi sussurra all'orecchio.

la seguo ed entriamo in bagno; chiudo a chiave la porta iniziando a baciarla con foga, apre la bocca dandomi l'accesso - voglio che mi scopi brutalmente...- mi sussurra vicino al viso.

la spingo contro il muro costringendola a girarsi dandomi così le spalle, il suo fondo schiena continua a muovermi sulla mia intimità coperta dai vestiti.

le accarezzo con passione le coscie portando le mani verso la sua intimità e spingendo il mio corpo contro il suo;

le torturo il collo con i denti e con la lingua prima di spostare le sue mutande entrando dentro di lei -aaaah- geme dal piacere;

comincio a muovermi sempre più forte facendola ansimare - più forte - urla lei gettando la testa all'indietro appoggiandola sulla mia spalla - urla il mio nome...urla lauren - le sussurro vicino all'orecchio - voglio sentirti gridare - LAUREN, LAUREN - geme usando tutte le forze che le restano; spingo sempre più a fondo facendola venire - aaaah - esco da lei staccandomi dal suo corpo.

questa è l'unica sera in cui camila non faceva parte dei miei pensieri,

ed è tutto merito dell' alcool,

sono felice...

almeno per ora.

don't let her go...again [sequel di omofobia] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora