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pov lauren
finalmente alle 7 di sera l'aereo atterra a new york

dio sono così felice.

io e jason prendiamo le valige uscendo dall'aeroporto ritrovandoci in un enorme parcheggio - dov'è camila ? - boh non lo so - mi guardo attorno.

forse si è dimenticata di venire

- che fai non saluti neanche? - mi giro subito sentendo quella voce;

lei è li...

..bella come sempre;

le sorrido notando anche quattro ragazze dietro di lei - camz - corro da lei abbracciandola forte mentre jason saluta sua cugina Dinah.

- mi sei mancata tanto - anche tu lolo - mi accarezza dolcemente il viso sorridendo.

- vieni ti presento le altre - mi prende la mano camminando verso le quattro ragazze - loro sono ally, Dinah e Normani... - dice lei indicando ogni singola persona -...le mie migliori amiche - io sorrido stringendo loro la mano - piacere lauren jauregui - siamo così felici di conoscerti lauren, mila ci parla sempre di te - ah davvero? - porto lo sguardo su di lei che arrossisce di colpo - io sono alex... - interviene un'altra persona dai capelli color castano chiaro, rasati da un lato e con le braccia piene di tatuaggi - ...la sua ragazza - mette il braccio intorno al collo di camila per farmi capire a chi appartiene.

il mio sorriso si spegne e la rabbia inzia a crescere dentro di me;

guardo camila che abbassa lo sguardo tristemente - piacere - dico senza emozione stringendole forte la mano; chiude leggermente gli occhi per il dolore.

- e da quanto state insieme ? - chiedo guardandola con aria di sfida - lauren calma - mi sussurra jason all'orecchio.

-sei mesi e ci amiamo da morire - prende il viso di camila baciandola con passione mentre la mano che sostava sul suo collo scende fino al suo sedere.

"ok basta" penso.

cammino velocemente verso di lei per spingerla via ma la mano di jason ferma la mia avanzata - non farlo - stringo i denti per la rabbia.

non appena si staccano alex mi guarda con aria soddisfatta mentre camila evita continuamente i miei occhi.

- possiamo andare? - chiedo senza emozione - ehm..certo...lauren e jason salgono in macchina con me - risponde Dinah rompendo il silenzio.

io annuisco prendendo i miei bagagli allontanandomi da loro.

io la ammazzo quella la,

non si deve azzardare a toccare, guardare, baciare la mia camila.

appoggiamo le valigie nel baule per poi salire in auto guidando verso casa di Dinah;

già non mi piace new york

e tutto questo per colpa di quella stronza.

don't let her go...again [sequel di omofobia] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora