Resta qua ti prego

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pov camila
- camila, voglio sentirti urlare il mio nome - mi sussurra lei nell'orecchio mentre è da più di dieci minuti che mi penetra violentemente;

aveva detto che smetteva di essere così cattiva e di usare quel dildo;

le lacrime scorrono sul mio viso e le mie gambe tremano per il bruciore - urla il mio nome - dice lei spingendo sempre più a fondo - a...alex - sussurro tra le lacrime - brava piccola - esce da me mettendosi sull'altro lato del letto.

mi alzo lentamente avvertendo un forte dolore - dove vai? - mi chiede - ehm...Dinah ha organizzato una festa a casa sua...devo andare da lei - rispondo - mmmm ci sarà anche quella ? - si, penso - sbuffa leggermente rivestendosi - non mi piace...ti guarda come se fossi sua...e invece no...tu sei mia camila...sei cosa mia! - urla leggermente.

è questo che sono per lei?

sono una "cosa"?

uno stupido oggetto?

- è questo che sono per te!... - mi rivesto puntandomi davanti a lei - sono un oggetto?!? - non risponde - rispondimi cazzo - la spingo leggermente - non toccarmi mila o non rispondo di me - vuoi picchiarmi?! vuoi picchiare la tua ragazza?! dio...ma perché fai così?! perché mi tratti di merda ?!? sei solo una stronza alex...ti odio! vai all'infer...- mi interrompe tirandomi uno schiaffo in pieno viso - portami rispetto ragazzina - scuoto la testa correndo fuori da quella maledetta casa.

prendo il telefono chiamando ally - mila dove sei? ti stiamo aspettando - ti prego ally vieni a prendermi - singhiozzo - mila perché piangi? cosa è successo? - ti prego vieni - arrivo...dammi 5 minuti e sono a casa di alex - va bene a d..dopo - chiudo la chiamata sedendomi sul marciapiede e piangendo come non mai.

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dopo dieci minuti vedo un'auto familiare avvicinarsi a me.

è ally

salgo in auto guardandola negli occhi - mila cosa è successo? - niente ally...ti prego andiamo - annuisce leggermente guidando fino a casa di Dinah.

per tutto il viaggio nessuna delle due parla, mi limito a guardare fuori dal finestrino mentre il ricordo di quello che è successo prima si fa spazio nella mia mente.

appena arriviamo nel vialetto di casa Hansen scendo subito dall'auto camminando verso l'entrata - mila...- appena la porta si apre mi guardano sconvolte - cosa è successo ? - scuoto la testa piangendo ancora.

- vieni - mi portano in salotto dove una figura appoggiata al divano mi fissa costantemente,

è lauren.

i suoi occhi sono pieni di tristezza e rabbia, viene verso di me accarezzandomi il viso notando il segno rosso sulla mia guancia;

stringe i denti e tutto a un tratto i suoi occhi sembrano cambiare colore.

cammina velocemente verso il mobiletto prendendo le chiavi ed uscendo dalla porta - lauren dove vai ? - Dinah le corre dietro seguita da me - da quella puttana - no così peggiori solo le cose - me ne frego! - urla lei.

cerca di entrare in auto ma l'abbraccio da dietro fermandola - resta qua con me ti prego -.

pov lauren
le braccia di camila mi stringono forte e la rabbia che provavo prima sembra diminuire di colpo;

mi giro lentamente guardandola negli occhi, sono pieni di dolore e lacrime;

sospiro leggermente prendendola in braccio, come se fosse una principessa - ssssh tranquilla - le sussurro mentre appoggia il viso nell'incavo del mio collo piangendo ancora.

la porta in camera mia facendola stendere sul letto per poi sedermi in parte a lei abbracciandola forte - è tutto ok camz...ci sono qua io - appoggia il viso sul mio petto singhiozzando - abbiamo fatto sesso e mi ha fatto male lauren...poi mi ha dato uno schiaffo - sospiro leggermente - vieni con me... - si mette a sedere -...devi farti una doccia - annuisce mentre le tolgo la maglietta;

noto molti succhiotti sul seno e sulla pancia,

"sta calma lauren" mi ripeto stringendo i pugni.

appoggia la schiena sul materasso mentre le abbasso delicatamente i pantaloni sfiorandole le gambe;

geme dal dolore mentre l'aiuto a rialzarsi - piano - le sussuro mentre ci dirigiamo verso il bagno dove si toglie il reggiseno e le mutande per poi afferrare la mia mano mettendola sul suo viso - grazie - sussurra; io mi avvicino lentamente dandole un bacio sulla fronte.

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dopo essersi fatta un bel bagno caldo, si addormenta sul letto con addosso una delle mie magliette;

mi stendo in parte a lei abbracciandola forte; lei si stringe a me baciandomi leggermente la guancia.

non doveva minimamente avvicinarsi alla ragazza che amo,

me la pagherà per questo.

stanne certa alex, ti pentirai di averle fatto del male.

prima ho dovuto annullare la pubblicazione perché non aveva salvato alcune modifiche del capitolo, scusate.
al prossimo aggiornamento :)
bye<3

don't let her go...again [sequel di omofobia] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora