è tardi

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pov camila
dopo circa mezz'ora arriviamo all'aeroporto - eccoci qui - jason parcheggia l'auto scendendo a prendere i miei bagagli;

io resto ancora in auto pensando a quello che è successo in questi giorni;

penso a lauren,

ai suoi occhi che mi guardavano dentro all'anima,

alle sue braccia che mi stringevano a se.

perché fa così? perché dice di amarmi e poi mi tratta di merda?

sospiro asciugandomi una lacrima - camila...tutto bene ? - jason mi apre la portiera - si tranquillo stavo solo...pensando - lo guardo tristemente - mi dispiace mila; non meriti tutto questo - mi prende la mano - io penso di amarla ancora ma lei non me lo dimostra...ormai sono stanca...una volta a new york riprenderò in mano la mia vita...e mi dimenticherò per sempre di lei...non voglio più soffrire jason, non ho più le forze per starle dietro - scendo dall'auto arrabbiata;

fanculo lauren, sono stanca di te.

sorpasso le porte scorrevoli ritrovandomi in un enorme edificio bianco e azzurro con all'interno centinaia di persone - ciao jason, grazie per l'ospitalità - lo abbraccio forte - ciao mila ci sentiamo quando verrò a new york...ti voglio bene sappilo, meriti di essere felice - grazie jason, anche io te ne voglio - lo bacio sulla guancia allontanandomi da lui.

pov lauren
" fa che non sia troppo tardi, ti prego" mi ripeto.

- scusi signorina ma c'è molto traffico- mi chiede perdono il taxista - quanto manca all'aeroporto ? - controlla l'ora sul suo telefonino - circa 10 minuti - annuisco pagandolo e scendendo dall'auto.

inizio a correre con tutte le mie forze, devo arrivare in tempo, non posso perderla;

il fiato si fa sempre più corto e le gambe iniziano a cedere dal dolore; ma non posso fermarmi,

non devo.

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finalmente arrivo davanti a quell'enorme edificio vedendo jason in lontananza - jason ! - urlo, lui alza lo sguardo stupito - dov'è lei ? - gli chiedo col fiatone mentre qualche goccia di sudore scorre sulla mia fronte - è già entrata, forse riesci a raggiungerla ma devi sbrigarti - annuisco correndo dentro;

cazzo ci sono troppe persone, come faccio a trovarla?!

mi guardo attorno quando all'improvviso la vedo al piano di sopra, ha già fatto il check-in e non posso raggiungerla,

ma devo tentare.

supero le guardie che cercano immediatamente di bloccarmi,

per fortuna corro più veloce riuscendo a sorpassarli;

corro sulle scale mobili attraversando un lunghissimo corridoio;

la vedo,

è sempre più vicina.

ma...

all'improvviso noto un enorme muro trasparente che mi separa da lei e altri due agenti davanti a me,

merda e adesso?!?!

- ferma! - mi prendono per le braccia tenendomi stretta - no! io devo andare da lei...CAMILA ! - non mi sente, le guardie cercano di trascinarmi via ma continuo ad agitare le gambe,

- camila ! - urlo ancora con le lacrime agli occhi;

lei sembra aver sentito, si gira e i suoi occhi incontrano i miei;

corre da me appoggiando le mani sul vetro che ci separa.

- vi prego! lei è li; vi prego lasciatemi - urlo con le lacrime agli occhi - gli agenti si guardano accennando un "si" con la testa - ti lascio due minuti e poi ti butto fuori - mi tolgono le manette e corro da lei;

la guardo attraverso quel maledetto muro trasparente mentre entrambe scoppiamo a piangere - ti amo - dico sperando che mi senta; lei sorride tra le lacrime - anche io - risponde;

si porta la mano sulle labbra baciandosi le dita per poi appoggiarle sul vetro,

io faccio lo stesse gesto, appoggiando anche la fronte - non dimenticarmi d'accordo e non fare cazzate ti prego - la sento dire, io la guardo negli occhi annuendo - verrò da te camz - lo so lolo...ti aspetterò - mi perdo nei suoi occhi color nocciola,

la amo davvero tanto.

- andiamo - sento due mani forti appoggiarsi sulle mie spalle; i due agenti mi ammanettano allontanandomi da lei - ti amo - dico un'ultima volta; lei annuisce mimando un " anch'io" .

sorrido leggermente tra le lacrime,

andrò da lei,

molto presto.

non posso starle lontana, non adesso che ci siamo ritrovate.

seguo le due guardie mentre camila torna a prendere i suoi bagagli.

don't let her go...again [sequel di omofobia] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora