don't let her go...again [sequel di omofobia]

la mia vita è questa

DUE MESI DOPO...
pov lauren
sono all' EMPIRE, una discoteca situata al centro della città;

ormai sono quasi due mesi che passo le mie serate così, esco, vado in qualche locale, mi ubriaco e faccio uso di droga fino a perdere completamente la testa,

Jason mi accompagna e cerca sempre di fermarmi ma purtroppo non gli do mai retta.

in questo momento sono in bagno con i pantaloni abbassati e una birra in mano - mmmm - gemo leggermente sentendo la lingua della ragazza che ho rimorchiato entrare dentro di me - brava così - dico prendendo un sorso dalla bottiglia quasi vuota;

in meno di pochi minuti vengo nella sua bocca - aaaah - sospiro aprendo gli occhi leggermente lucidi.

" perché sto facendo tutto questo? " mi ripeto;

scuoto la testa cercando di non pensarci;

spingo la ragazza lontano da me tirando su i miei pantaloni.

esco dalla cabina del bagno appoggiandomi al lavandino; non so quanto ho bevuto;

non ricordo più niente da quando sono entrata fino a questo preciso momento.

prendo dalla tasca la mia solita bustina che da due mesi mi accompagna ovunque... dove la prendo?

beh riesce a procurarmela quella ragazza che mi sono scopata nel bagno del madhouse.

tiro fuori un po' di quella polverina bianca tirando su dal naso cinque o sei strisce di cocaina.

- aaaah - chiudo gli occhi alzando il viso verso l'alto - ci voleva - continuo poi.

sposto lo sguardo difronte a me trovandovi la solita ragazza,

- sei torna...tornata - dico guardando la figura così nitida che si fa spazio nella mia mente- torno sempre...lo sai - mi sussurra lei con un sorriso stampato sul volto - camila - qualche lacrima scorre sul mio viso.

so che non è reale, che la mia mente drogata elabora la sua figura non appena faccio uso di sostanze stupefacenti.

- mi manchi lo sai - le sussurro - lo so...ma sono qui giusto - annuisco leggermente.

provo ad accarezzarle la guancia ma non percepisco niente sotto al mio tocco;

non è reale,

sento solo aria.

corro fuori andando al bancone della discoteca, ordino uno shot di vodka bevendolo tutto d'un fiato - ancora - dico al barista - butto giù quel liquido chiedendo sempre di più.

- lauren basta di prego ! - mi urla jason per via della musica - andiamo a casa - mi prende il braccio portandolo intorno al suo collo.

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arrivati nel nostro appartamento corro in camera prendendo di nuovo la mia piccola amica bianca;
le strisce diventano sempre di più...

una....

due...

tre...

non riesco a fermarmi...

- lauren - sento qualcuno bussare alla porta - che stai facendo ? - jason si preoccupa ma non lo ascolto.

continuo ad assumere quella polvere bianca.

ho bisogno di lei; devo vedere camila...

tutto a tratto sento la testa pesante

il mio respiro è irregolare

qualcosa non va.

non mi sono mai sentita così.

Il mio cuore batte troppo forte da poterlo sentire.

I miei occhi si chiudono facendomi cadere a terra.

l'unica cosa che vedo è l'oscurità.