Capitolo 4

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Restammo a fissarci per un minuto. Il minuto più lungo della mia vita. In questa situazione mi sentivo in imbarazzo e così ruppi il silenzio che si era formato.
-Mi fai entrare?-
Non disse nulla. Si spostò e mi lasciò passare. La casa era come la ricordavo. Moderna, tutto di colore bianco e nero. Era grande. Aveva tre piani. Al piano terra c'era il salotto grande il triplo del mio, la cucina, dove ci lavorava una cuoca, e un piccolo bagno. Al secondo piano si trovava la stanza matrimoniale, un bagno riservato ai signor White, la stanza di Brayan e quella della piccola Cloe, che, anche questi ultimi, avevano un bagno riservato.
Al terzo piano c'era una piccola palestra, la sala giochi per Cloe, un ufficio dei genitori di Brayan e tre stanze per gli ospiti. Per finire, nel retro della casa c'era una piscina.
Ovviamente in questa dimora lavoravano cameriere, una cuoca, governanti perché la mamma di Brayan, Rose, non riusciva a fare niente. 

-Maryyyyyyy!!- sentii urlare. Era Cloe. Capelli mossi e castani, occhi verdi e con un sorriso stampato in volto.
-Piccola!- la presi in braccio e la baciai
-Ogni giorno che passa diventi sempre più bella!-
-Grazie. Sono contenta di averti qua.-
-Anche io sono contenta di passare una settimana insieme a te-
La misi giù e presi le mie borse.

-Ti aiuto- disse Brayan.
-No. Faccio da sola.-
-Non essere testarda e dammi queste borse! Non ce la farai mai a portarle al terzo piano da sola!-
-Uffa!-
Prese le borse e iniziammo a salire le scale.
-Che cazzo ci hai messo dentro?!-
-Quello che mi serve-
Arrivammo davanti una porta
-Questa é la tua camera.- e se ne andò. Aprii la porta e vidi che la stanza non era ne grande ne piccola. Al centro della camera c'era un letto matrimoniale, sulla parete davanti al letto c'era una piccola scrivania, a lato una grande finestra che faceva entrare molta luce con affianco un armadio. Intravidi una porta che non avevo notato. La aprì e c'era un bagno. "Ma in ogni stanza c'era un bagno riservato?" Pensai.

-Mi sono dimenticato di dirti una cosa- Brayan. Mi ha fatto prendere un colpo. Pensavo fosse andato via.
-Non eri andato via?!- gli dissi bruscamente.
-Punto primo: si sono andato via, ma mi sono ricordato che ti dovevo dire una cosa. Punto secondo: datti una calmata!
-Tu non sei nessuno per dirmi come di devo comportare! Cos'è che mi dovevi dire?-
-I miei genitori, quando tornano dal lavoro, ti vogliono parlare nel loro ufficio-
-Okay. Ciao- non mi rispose. "Che cosa cavolo gli ho fatto" pensai.

Andai verso la finestra. Il paesaggio che si poteva vedere era magnifico: le case, le montagne in lontananza piene di neve, il piccolo lago della città... Si poteva vedere tutto.
Cosa mi dovranno dire i genitori di Brayan? Ho un po' di paura.

-Mary! La mia mamma e il mio papà sono tornati e ti vogliono parlare- mi disse Cloe
-Okay, piccola. Grazie-
-Prego. Dopo giochiamo con le mie bambole?-
- certo- le lasciai un bacio sulla guancia e mi precipitai nell'ufficio
Bussai e sentii "Avanti". Aprii la porta.
-Siediti Mary- mi disse il padre di Brayan, Patrick.
Feci come mi disse.
- Ti abbiamo fatta venire qua perché abbiamo delle cose da dirti-
-certo. Ditemi-
-Ci conosci da sempre e saprai che in questa casa si mangia alle 12:00 in punto e, di sera, bisogna essere a tavola alle 19:00.- Mi disse Rose
-Si. Non mi ero dimenticata-
-Bene. Passiamo all'altra cosa- disse Patrick
Annuii. Iniziavo ad essere nervosa. Non so il motivo. Mi mettevano ansia e preoccupazione.
-Se abbiamo accettato di ospitarti era per far bella figura nel quartiere- Continuò il signor White. -Non l'avremmo fatto se non eravamo una delle famiglia più famose e ricche di questa città. Pensavamo che fossi una ragazza diversa, gentile, e a posto, ma non é così e ci hai dato la conferma quando ti sei tinta i capello di questo orrendo colore-
-Io sono la stessa ragazza di una volta. Mi sono soltanto tinta i capelli e a me piacciono così! Voi non siete nessuno per dirmi cosa devo e non devo fare!-
Mi alzai e stavo per uscire quando sentii Rose chiamarmi.
-Stai lontana, soprattutto, da mio figlio e anche da Cloe, la puoi influenzare!-
Non le risposi. Me ne andai, correndo, in camera mia. Mi distesi sul letto e iniziai a piangere.
Che cosa avevano tutti contro di me? Cosa avevo fatto di sbaglio? Perché non potevo fare quello che volevo?

Per una volta... ParlamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora