Capitolo 5

6.4K 372 6
                                    

Brayan
Erano passati due giorni. Due giorni che Mary stava da noi. Due giorni che restava in disparte. Due giorni che piangeva. Non sopportavo vederla il quel modo. Lo so, forse io non sarò la persona ideale per dirlo, ma era la verità. Se mi sto comportando male con lei è perché me lo hanno imposto i miei genitori, come hanno fatto con tutta la scuola. Loro pensano non sia una persona apposto. Io so che non è così, le voglio bene o, forse, mi piace, l'unico problema è che non posso dimostrarglielo. Non so perché. So solo che i miei genitori mi hanno "minacciato" di rovinare lei e la sua famiglia se le parlavo, e io non posso permettere una cosa del genere.
Odio coloro che chiamo "mamma" e "papà". Non li considero tali. Sono cresciuto con Matilde, la mia tata, nonché cuoca della casa. Loro non c'erano mai. Erano sempre al lavoro o in viaggio e, quando c'erano, non mi degnavano di uno sguardo. Non hanno mai dato segni di affetto nei miei confronti. Con il tempo capii che mi avevano concepito solo per portare avanti il buon nome di famiglia.
Con mia sorella sono un po' diversi, anche se la cresce Matilde.

Oggi, a scuola, le solite troie mi stavano appiccicate. Non le sopporto. Sono troppo appiccicose e, soprattutto, finte. Le uso solo per smaltire la rabbia che ho addosso e per dimenticare Mary. Da quando si è tinta i capelli è più bella, i suoi occhi, che sono meravigliosi, si notano di più e la sua carnagione chiara si adatta perfettamente al viola.

Siamo seduti a tavola e, come sempre, siamo tutti zitti, o quasi. L'unica che parla é Cloe. Ogni sera ci racconta quello che le succede all'asilo.
-Edgar mi ha rubato il pupazzo e non voleva darmelo! Ho dovuto dargli un morso sul braccio!-
-Non si danno i morsi Cloe!-Disse mamma
-É una bambina,mamma! É normale faccia queste cose! Tutti le fanno!-
-Non noi! Siamo la famiglia White! Le persone devo invidiarci! Dobbiamo dare il buon esempio!-
-SOLO QUESTO VI INTERESSA! NON PENSATE A NIENT'ALTRO CHE IL BUON ESEMPIO, I SOLDI E DELLE PERSONE CHE CI DEVONO INVIDIARE! IO E CLOE NON SIAMO LE VOSTRE MARIONETTE, MA EVIDENTEMENTE NON VE NE FREGA UN CAZZO!-
-Io me ne vado a letto...- dice Mary imbarazzata.
-Dovresti andare anche te Brayan White!- dice papà.
odio quando mi chiamano con l'intero nome!
-Sarei andato comunque!- mi alzai e seguii con gli occhi Mary. Sono intenzionato ad andare li. Da lei. In camera sua. Prenderla e baciarla. Le sue labbra non so ne' sottili, ne' carnose. Lei non é ne' magra, ne' grassa. Ha delle forme spettacolari. Tutti pagherebbero per avercele visto che, ormai, non si trovano ragazze così in giro. Sono tutte stecchini e vanno in giro mezze nude come quelle che mi porto a letto.

Arrivo davanti alla scala che porta all'ultimo piano. Decido di non andare, ma la chiamo senza accorgermi.
-Che c'è?-
-Emmh.. Tutto okay? Ti vedo strana-
-Si, grazie. Tutto okay. Mi gira solo la testa-
-Vuoi che ti porti nella tua stanza?-
-No, grazie. Ce la faccio.- si gira e sta per salire quando mi chiama di nuovo
-Perché Brayan? Perché mi hai trattato male per mesi e adesso ti preoccupi per me? Mille volte ho pensato  di dirti "Per una volta parlami! Guardami negli occhi e dimmi qualcosa di diverso, che non mi faccia sentire male!" Ma non ce l'ho fatta! Mi ero, anzi.. Mi sono  rassegnata da un po'! Ho accettato di avere solo Lucy e Matt come amici, ho accettato tutte le risate, le prese in giro nei miei confronti, però non capisco questo tuo cambiamento-
-Io... Mi dispiace...- non riuscii a dire niente. Ero bloccato. Mi sentivo un verme. Provavo rabbia nei confronti dei miei genitori perché è colpa loro se sta soffrendo.
Lei non disse nulla. Si girò e salì le scale.
Quella notte non dormii. Pensavo a ciò che mi aveva detto. Alle sue parole "Per una volta parlami! Guardami negli occhi e dimmi qualcosa di diverso, che non mi faccia sentire male!" " Ho accettato di avere solo Lucy e Matt come amici, ho accettato tutte le risate, le prese in giro nei miei confronti".
Ero consapevole che sarebbe stata male, ma non pensavo così tanto. Avevo visto nei suoi occhi il dolore. Il dolore che le avevo provocato.

Per una volta... ParlamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora