Capitolo 33

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Brayan
Ho raccontato tutto a Marcos. Era scioccato quanto me. Continuava a dire:" Ma come si fa a mentire al proprio figlio? Come si fa a mentire su una cosa del genere?! Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere dai tuoi genitori e da Jessica! Sapevo che erano stronzi e che Jessica era una troia, ma questo no!"
Quanto gli dò ragione. Non mi sarei mai aspettato questa cosa. Di Jessica non mi interessa, ma dei miei genitori si! Va bene che li detesto e che non abbiamo un buon rapporto, ma sono comunque loro figlio!
"Come hanno fatto a progettare tutto questo? Dove avrebbero preso il bambino? E la pancia?" Ho mille domande che mi assalgono. Non riesco ad accettarlo. Quanto sono stato stupido a credere alla gravidanza quando, io stesso, non riuscivo a collegare le cose!

Dopo aver raccontato tutto al mio amico siamo andati in un locale, troppo tranquillo per i gusti di Marcos. Di solito sceglie sempre locali pieni di ragazze nude, con la musica a palla e alcool a volontà, invece questo è un locale con musica bassa, persone,sparse qua e là, che bevono e parlano a bassa voce.
Siamo seduti davanti al bancone a bere Vodka. Amo questa bevanda.

-Che cazzo faccio adesso? Voglio farla pagare a quei bastardi!- dissi stringendo i pugni dalla rabbia.
-Sono d'accordo! Io li sorprenderei davanti a qualcosa che i tuoi genitori tengono-
-Bella idea! Fra due settimane faranno una cena con amici e ci saranno anche i genitori di Jessica, anche se l'hanno cacciata di casa.-
-Rimanere sola è quello che si merita quella troia!-
-E i miei genitori meritano di essere umiliati!-
-Ben detto! Quindi farai finta di non sapere nulla per due settimane? Dio, io non ce la farei!-
-Si, è così. Come faccio a dirlo a Mary? Non mi vuole parlare-
-A questo non ti preoccupare! Ci penserò io!-
-Che cosa vuoi fare?-
-Lo saprai a tempo debito!- mi disse con un sorrisino sulle labbra. Che cavolo avrà in mente?
-Che palle!- dissi.
-A proposito! Hai avvisato Jessica che sei andato via?-
-Le ho mandato un messaggio con su scritto che tornavo domani perché i medici mi hanno imposto di entrare.-
-Grande! Ma se viene a sapere che hai mentito?-
-Non mi importa! Lei è la prima a mentire!- dissi bevendo l'ultimo bicchierino di Vodka. -Andiamo-
-Dove?-
-Non lo so, ma non a casa mia!-
-Okay. Andiamo a giocare a Basket? Adesso c'è il sole quindi non credo pioverà.
-Va bene- uscimmo da quel locale e ci incamminammo verso il campetto.
Stavamo camminando quando vidi Mary in lontananza. Stava parlando e ridendo con qualcuno, ma, da questa posizione, non riuscivo a capire con chi era. Mi sporsi ancora e vidi Leo. Che cavolo vuole quello da lei?! Perché ride con quel cretino?!
Stringo i pugni. Vorrei andare li ed ucciderlo! Lei è mia, solo mia! Deve ridere solo con me! Io devo essere l'unico a farla stare bene!
-Amico che hai?-
-Mary sta ridendo con quel cretino di Leo!- dissi puntandoli. Si girò e li vide.
-Lei ama te. Saranno solo amici!-
-Non voglio che un ragazzo le stia vicino e la faccia star bene!-
-Qualcuno è geloso!- disse il mio amico -Comunque non mi piace quel ragazzo. È troppo "Bravo ragazzo"- disse, mimando le ultime parole.
-Hai ragione!- dissi.
Mary si girò verso di me e mi vide. Il suo viso non esprimeva nulla. Nessuna emozione.
Restammo a fissarci a lungo, poi lei si girò e se ne andò. Leo non la seguì subito. Mi guardava. Nel suo viso potevo leggere rabbia, ma anche felicità.
"Ma che cazzo vuole quello?" Pensai. Non mi ruberà Mary! Non glielo permetterò, se è questo che vuole!

Per una volta... ParlamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora