Capitolo 50

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Mary
Sono rimasta sconvolta da ciò che ho visto in quell'hotel. Non credevo che Brayan mi potesse fare una cosa del genere. Tradirmi con un'altra donna!
Non lo perdonerò mai.

Sono in macchina con mio fratello. Ho il viso rigato dalle lacrime. Brayan mi ha spezzato il cuore, quel minimo che mi era rimasto per amare si è spezzato in mille pezzi.
-Dimentica per bastardo! Lui non ti merita-
-Lo so, ma non ci riesco! Io lo amavo-
-Lo so sorellina, ti capisco, ma adesso dobbiamo pensare alla questione di Jonathan, nostro padre (se è davvero lui)- subito dopo la chiamata con il mio presunto padre ho raccontato tutto ad Erick. Jonathan mi ha chiesto aiuto e mi ha detto che, delle persone, lo tengono rinchiuso nei sotterranei di una casa. Questa casa è quella dei genitori di Brayan, per questo siamo andati nell'hotel. Volevamo parlargli e vedere se lui era a conoscenza di quel posto, ma poi ho visto quella orrenda scena e sono scappata via.

-Che dobbiamo fare?- gli chiesi.
-dobbiamo raccontare tutto alla polizia... Domani andremo al commissariato.-
-Okay- dissi girandomi verso il finestrino.

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Siamo al commissariato da 10 minuti. Stiamo aspettando che ci chiamino. Io ed Erick abbiamo deciso di non dire nulla a nostra madre finché non siamo sicuri che sia tutto vero.
Qui dentro è un via vai di poliziotti e di persone. Da piccola continuavo a dire che, da grande, avrei fatto la poliziotta. Pensavo che non fosse faticoso per una donna, ma evidentemente mi sbagliavo. Mi ero fissata che avrei aiutato le persone. Feci anche un corso a 16 anni, ma mi bocciarono e così focalizzai che non ero portata per questo tipo di lavoro. Ho comunque fatto volontariato ai bambini malati di cancro, ma ho dovuto smettere perché avevo troppi impegni scolastici.

-Signori Walker?- ci chiamò un poliziotto.
-Si, siamo noi- dissi seguendolo. È un uomo sui 40 anni, alto e robusto.
Ci portò in una stanza tutta grigia con al centro un tavolo con tre sedie: due in un lato e l'altra di fronte.
-Prego, sedetevi- ci disse. Lo ascoltammo e ci sedemmo in quelle dure e scomodo sedie. -Come mai siete qua? Dovete denunciare qualcosa?-
-Si- disse Erick -Mary, racconta della telefonata-
-Si- iniziai a raccontare....

Flashback
-Pronto?-
-Pronto... Chi parla?...-
-Emmh... Mi chiamo Mary... Lei chi è?-
-Jonathan... Jonathan Walker-
-È impossibile...- dissi in un sussurro
-In che senso?-
-Jonathan Walker era mio padre... È morto molti anni fa... Io non ero ancora nata...- dissi
-Tu sei Mary Walker...- disse iniziando a piangere -Io sono tuo padre-
-Come faccio a crederle?-
-Tua madre si chiama Wilma e hai un fratello di nome Erick... Ha 5 anni in più di te-
-Oh mio dio!- dissi iniziando a piangere -Dove sei?-
-Aiutami Mary... Delle persone mi tengono chiuso da anni nei sotterranei della villa... Queste persone sono i signori White-
-Cosa? I signori White? Tu sei rinchiuso da anni nei sotterranei della villa accanto casa mia?!-
-Se vivete ancora in quella casa si...-
-Come fai ad avere un telefono?-
-Gliel'ho rubato al signor White... Ho trovato il tuo numero nella rubrica... Aiutami, ti prego...-
-Ti aiuterò... Resisti-
-Grazie Mary- disse chiudendo la telefonata
Fine flashback
-Sta dicendo che i signori White tengono in ostaggio vostro padre?-
-Si- dissi
-Faremo degli accertamenti, ma non credo che, delle persone come loro, possano compiere certe cose-
-Voi non li conoscete-
-Perché voi si?-
-Abitano affianco a noi... Il loro figlio è... Era il mio ragazzo... I signori White hanno impedito a tutti i ragazzi della mia scuola di essermi amici... Lei che dice?-
-Okay.. Libereremo vostro padre- disse
-Grazie- dicemmo io ed Erick contemporaneamente.

Doppio aggiornamento❤️🙈 sto cercando di farmi perdonare per non aver aggiornato nei giorni scorsi! Buona lettura😘

Per una volta... ParlamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora