Capitolo 54

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Rose
Oggi si terrà il processo. Spero che mio marito riesca a farci scagionare con i soldi perché io, in carcere, non ci voglio stare.

Quello stupido uomo che ho sposato è riuscito a farsi prendere il telefono da Jonathan e, per colpa sua, ci hanno scoperti. Lui all'inizio non voleva rapirlo, ma io l'ho convinto. Odio quella famiglia. Odio con tutto il cuore il padre di Mary. È sempre stato il classico uomo perfetto: gentile con tutti, simpatico, scherzoso e, ovviamente, ricco. Anche noi eravamo benestanti, ma nessuno manifestava atteggiamenti gentili e di ammirazione verso di noi. Tutti parlavano della famiglia Walker, la famiglia perfetta.

-Cercherò di convincere il giudice- mi disse mio marito.
-Spero perché, se non ci riesci, dovrai vedertela con me!-
-Cercherò di non deluderti- disse. Subito dopo arrivano delle guardie che ci misero le manette.
-Dobbiamo andare in aula- disse una di queste portandoci via dalla cella.

Mary
Papà è uscito dall'ospedale stamattina e siamo subito venuti in tribunale.
È strano ma, allo stesso tempo, bello avere Jonathan qui. Ho sofferto molto, durante la mia crescita, per la mancanza di una figura paterna. Tom l'ho sempre rifiutato. L'ho sempre tolto dalla mia vita. Lo vedevo solo come amico di famiglia, non di più.

Quando ho raccontato tutto ai miei due migliori amici sono rimasti scioccati. Non si aspettavano una cosa del genere. Nessuno se lo aspettava.
Dopo aver raccontato tutto l'accaduto hanno voluto conoscere subito mio padre e, fra loro, si è instaurato un buon rapporto.

Il processo è iniziato da più di mezz'ora. Brayan e Cloe sono seduti di fianco a noi e, dietro, c'è il resto della famiglia White.
Rose, la madre di Brayan, ha i capelli spettinati e, per la prima volta, la vedo senza trucco. È vero che il trucco fa miracoli! Sotto tutta quella maschera ha molte rughe, delle occhiaie verdi, e alcuni brufoli.
Essa sembra tranquilla, come se non dovesse andare in prigione.
Il padre di Brayan,per la prima volta, non indossa giacca e cravatta, ma una maglietta e un paio di pantaloni arancioni. Sembra molto teso e preoccupato. Non guarda quasi mai sua moglie e, le poche volte che lo fa, sembra avere paura.

Hanno cercato di farsi scagionare con i soldi, ma il giudice non accettò. Far saltare un'azienda molto importante, aver maltrattato e tenuto in ostaggio un uomo per quasi 18 anni è un atto davvero grave e la pena può passare dai 30 anni all'ergastolo.

-Condanno gli imputati ad una pena di 30 anni- disse il giudice sbattendo il martelletto - il caso è chiuso-
-No!- si sente gridare Rose -È tutta colpa sua- disse indicando il marito -Lui mi ha costretta a tenerlo in ostaggio!-
-Che cosa?!- disse suo marito -Io non ero d'accordo fin dall'inizio, ma la tua testardaggine, la tua gelosia e le tue minacce mi hanno costretto a venire dietro a te!-
-Bugiardo!-
-Basta!- gridò il giudice -Il caso è chiuso! Per entrambi 30 anni di carcere! Portateli in prigione!- continuò. Le guardie li presero e li condussero verso la porta
-Me la pagherete!- gridò Rose prima di uscire.

È tutto finito. Quegli psicopatici sono finiti in prigione ed io posso vivere la mia vita tranquillamente assieme alla mia famiglia, insieme a mio padre.

-Mary- mi chiamò Brayan
-Brayan-
-È tutto finito adesso-
-Già, finalmente.-
-Hanno comunque ottenuto ciò che volevano-
-Che vuoi dire?- gli domandai confusa.
-Volevano che ci lasciassimo e così è... Non stiamo più insieme-
-Ah... Si, ma l'hai voluto tu-
-Lo so e mi dispiace.-
-Non mi bastano le tue scuse...-
-Sai... In aula, dopo la sentenza finale, mi sono accorto quanto te fossi felice e li ho capito che  non mi meriti. Meriti un ragazzo che ti faccia stare bene. Meriti un ragazzo che ti faccia sorridere sempre, cosa che io non ho fatto e me ne pento. Continuerò ad amarti Mary, ma non possiamo stare insieme... Siamo troppo diversi... Ti farei solo soffrire, quindi... Okay, mi costa tanto dire questa parola, ma lo devo fare... Addio, Mary.-
-Addio Brayan- dissi combattendo per non far uscire le lacrime. Fa male sentire e dire quelle parole, ma è giusto così. Ognuno deve andare per la propria strada. Dobbiamo rifarci delle vite con persone che ci facciano stare bene, con persone nuove. Non possiamo rincorrerci per sempre.
Fine.

Ultimo capitolo scritto. Non posso credere che è già finito! Cavolo, mi sembra ieri quando ho iniziato a scrivere il prologo... Spero vi sia piaciuta... Vi terrò aggiornati per il sequel. Prometto di aggiornare il prima possibile, ma questa settimana e la prossima sono davvero impegnata, tra matrimonio di mia cugina, parrucchiera e compleanni.
buona lettura❤️

Per una volta... ParlamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora