3. Ulisse nel palazzo di Louis

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Ermes si rivolse ad Ulisse con voce ferma e decisa:

" Dove vai, o infelice, senza conoscere la via? Padrone dell'isola in cui ti trovi è il potente mago Louis, figlio del Sole ed egli ha trasformato in maiali i tuoi compagni e li ha chiusi in un porcile.
Se tu cercherai di liberarli, sarai trasformato in maiale come loro.
Io, però, voglio aiutarti e ti darò un farmaco divino per contrastare le magie del dio.
Ti svelerò tutte le sue astuzie, ascoltami...

Louis ti offrirà una coppa di vino e getterà in esso un potente filtro, ma non ti potrà stregare perché ti darò un valido antidoto.

Quando ti colpirà con la sua bacchetta dorata, tu, allora, sfodera la spada come se volessi ucciderlo e lui, vedrai, si spaventerà e ti chiederà di unirsi carnalmente a te.

Tu non rifiutare il letto del dio perché solo così potrai salvare te e i tuoi compagni.

Però, prima di unirti a lui, imponigli di giurare, secondo l'antico giuramento degli dei, che non ti tenderà altri inganni, affinché tu, una volta nudo, non ti ritrovi impotente!

Vedrai che, se seguirai i miei consigli, il dio lascerà liberi te e i tuoi compagni!"

Dopo aver detto tali parole, Ermes prese il farmaco potente che aveva promesso ad Ulisse.

Lo strappò direttamente dalla terra e lo diede al re di Itaca: si trattava di un fiore bianco come il latte ma con una radice nera.

Gli dei lo chiamavano Moly e solo loro potevano raccoglierlo, agli uomini era proibito farlo.

Dopo aver svolto il suo compito, Ermes sparì e tornò sull'Olimpo.

Ulisse, allora, insieme ai compagni, si diresse verso il palazzo del mago con una grande agitazione nel cuore.

Si fermò davanti alle porte ed urlò a gran voce:

" Divino abitatore di questa dimora, apri le porte a un povero viandante!"

Louis sentì la voce del re di Itaca e uscì dal palazzo.

Non appena fu all'esterno, sorrise in modo sensuale e disse:

" Giovane guerriero, seguimi nella mia dimora, mentre voi, suoi prodi compagni, entrate nella casa vicina e rifocillatevi con cibo e bevande".

Louis, detto questo, rientrò in casa ed Ulisse lo seguì.

Il dio guidò il suo ospite in un vasto salone e lo fece sedere su un trono decorato con borchie d'argento.

Versò all'ospite, in un calice d'oro, del vino e vi aggiunse, senza farsi vedere, un  potente filtro magico.

Κέλυφος ( conchiglia) ( Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora