ItacaHarry, dopo essere uscito dalla casa del padre, aveva vagato per diverse ore per le strade di Itaca, non incontrando nemmeno un viso amico.
Del resto, tutti i ragazzi della sua età erano partiti, insieme a lui, per combattere contro i Troiani e di essi alcuni erano morti, mentre altri erano insieme ad Ulisse, nella sua flotta, chissà dove.
Quando ormai il sole stava tramontando nel cielo, il giovane decise di fermarsi in un'osteria a mangiare qualcosa.
Si sedette in uno dei tavoli più appartati e ordinò un piatto di formaggio e di olive.
Mangiò il tutto più per dovere verso il suo stomaco, che per il piacere di gustare il cibo e, quando ebbe terminato il pasto, si alzò e si avvicinò al bancone che l'oste stava pulendo con uno straccio che aveva visto giorni migliori.
" C'è una camera libera per questa notte?"
Il padrone del locale annuì con gioia alla prospettiva di aver trovato un nuovo cliente e rispose:
" Certo e, per tua fortuna, si tratta della stanza più bella di tutta la locanda!"
Quando Harry varcò la porta della " stanza più bella di tutta la locanda" un sorriso si dipinse sul suo volto.
La camera in questione era un piccolo e misero locale con un tavolo tutto storto, una sedia con una gamba chiaramente più corta delle altre ed un letto con una coperta che non lo copriva nemmeno interamente.
Completavano l'opera una brocca senza un manico ed un misero catino con i bordi tutti sbeccati.
Harry sospirò e si sedette sul letto, appoggiando accanto a sè la sacca da viaggio che Louis aveva messo nella barca.
La aprì, non avendolo ancora fatto, sperando di trovarvi una tunica pulita, dato che indossava ancora quella usata per il viaggio.
Slegò i lacci che tenevano chiusa la sacca e subito, come se essa l'avesse ascoltato, trovò una veste bianca che sembrava essere stata appena lavata.
Harry la distese sul letto e, nel farlo, un fagotto avvolto in un pezzo di stoffa dello stesso colore della veste cadde sul materasso.
Harry lo prese, lo aprì delicatamente e si trovò di fronte la conchiglia che il dio gli aveva dato prima di partire.
La sollevò verso il viso e, senza sapere nemmeno lui il perché stesse facendo ciò, sussurrò:
" Ciao Louis..."
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Κέλυφος ( conchiglia) ( Larry Stylinson)
Hayran KurguUn amore impossibile fra un guerriero greco e un dio dedito alla magia...che nasconde tanti...troppi segreti... Cover di tomlinsay Questa storia non è di dominio pubblico