39. Fiuke.

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Mi ero appena svegliata quando l'aereo atterrò e in poco tempo io e Nicole uscimmo dall'aeroporto.
Avevo cercato Charlie tra la folla ma con scarsi risultati e non vedendolo in giro, andai via riluttante.

L'aria fredda della città, una volta uscita dalla struttura, mi colpì in pieno viso.
Il sole, coperto dai grigi nuvoloni incombevano sul panorama urbano di Washington.

- Quando vedremo i ragazzi?- Chiesi impaziente rivolgendomi a Nicole con un lamento.
- Per la millesima volta, stasera. Al concerto che faranno.- Io annuii ma poi iniziarono ad assalirmi dei dubbi.
- E se quando arriviamo li becchiamo con altre ragazze?- Continuai titubante.
La ragazza sembrò rifletterci su, poi sorrise. -In tal caso li molliamo e ci troviamo qualche bel americano.-
- Non sei per niente divertente, sai?- Borbottai, lasciando cadere il discorso.

Insieme ai nostri bagagli a mano ci dirigemmo allo stazionamento dei taxi e ne prendemmo uno che si era appena fermato davanti a noi.
Caricammo le valige nel baule e Nicole porse all'autista un biglietto con scritto l'indirizzo dell'albergo che, a quanto pare, aveva prenotato su internet e in cui avremo vissuto per un tempo ancora non definito.

Il taxi si fermò davanti ad un enorme hotel, dopo una ventina di minuti.
Era probabilmente l'hotel più lussuoso che avessi mai visto in vita mia, altissimo e ricoperto di lucide vetrate.
Nicole mi fece l'occhiolino e mi condusse all'interno dell'edificio.

Appena entrammo, la hall rendeva perfettamente giustizia alla prima impressione avuta da fuori,
era enorme e spettacolare.
Il bancone in vetro della reception era posizionato alla fine della sala, attaccato al muro, ogni tanto c'era qualche divanetto bianco con affianco un tavolino sempre in vetro.

Arrivammo fino al banco e Niky iniziò a parlare cordialmente.
- Ci dovrebbe essere una prenotazione a nome Clifford.-

Io rimasi dietro di lei ad ascoltare e a guardarmi intorno esterrefatta.
- Mi faccia controllare.- Disse la signorina gentilmente, digitando veloce qualcosa alla tastiera e tornando a guardarci subito.
- Trovata, seguitemi.-
E così dicendo la receptionist ci condusse in quello che doveva essere l'attico dell'albergo.

Una volta che fummo sole, guardai la mia amica con gli occhi sgranati.
- Ma sei completamente impazzita? Quanto hai pagato tutto questo ben di Dio? Sarai mica andata a rubare?!-
- Troppe domande tutte insieme. Mi stressi.- Rispose tranquillamente dirigendosi verso la camera da letto e sprofondando sul morbido materasso.

La guardai stupida. -Te lo ripeto più lentamente. Quanto hai pagato tutto questo?- Chiesi guardandomi intorno e gesticolando per rendere l'idea.
- Oh assolutamente niente. È tutto spesato.-
- E chi avrebbe pagato, sentiamo. Le cose sono due: o hai mandato completamente in banca rotta i tuoi, o sei entrata in qualche giro di droga.-
- Ma ti pare! Paga tutto Michael.-
- Oh lui sa che siamo qui?- Domandai sorpresa.
- Si ma il mio caro cuginetto manterrà il segreto. Ora vuoi rilassarti?-
- Micky può permettersi tutto questo?- Chiesi sconvolta spalancando la bocca -se non fossi stonata come una campana, ci farei un pensierino a diventare una cantante.-
- Come se poi fosse una cosa facile.- Mi apostrofò la mia amica.

Annuii ridacchiando e lei continuò a parlare.
- Tu non hai idea dei big money che stanno guadagnando i ragazzi in questi mesi. In qualche modo dovevamo farglieli spendere.- Rise. -E ora riposiamo. Ci aspetta una lunga notte.-

- È tutto così perfetto. Ho paura anche solo a toccarla questa stanza. Potrei rompere qualcosa.-
- Dubito tu possa rompere il letto. O almeno potresti, ma qui non c'è nemmeno Luke, quindi...-
Afferrai un cuscino dal letto e glielo lanciai incontro prima che potesse terminare la frase, con un'espressione scandalizzata.
La ragazza cominciò a ridere per poi esclamare un semplice "buonanotte" nonostante fossero appena le quattro del pomeriggio.

***

- Come hai fatto ad avere i biglietti con i pass?-
- Sempre Michael.-
- Ricordami di dirgli che lo amo tanto!- Squittii entusiasta all'idea di rivedere i ragazzi dopo tutto questo tempo.

Imboccammo un corridoio stretto e poco lontano da noi vedemmo i quattro ragazzi circondati già da qualche fan. A quel punto ci avvacinammo cautamente.

Andai incontro al biondo quasi faticando a mettere i piedi uno davanti all'altro. Quando arrivai alle spalle di Luke esclamai -oh mio Dio. Luke Hemmings! Posso fare una foto con te?-
Si voltò confuso e poi spalancò gli occhi.
Rivederlo, dopo tutto quel tempo, fu un'emozione indescrivibile.
In un attimo mi mancò il pavimento sotto i piedi e mi ritrovai fra le sue braccia muscolose. In quei mesi aveva gatto sicuramente palestra.

Finalmente dopo tanto tempo mi sentii di nuovo a casa.
- Hey- gli soffiai sulle labbra, sfiorando il naso con il suo, come una carezza, un attimo prima di incontrare i suoi bellissimi occhi che brillavano come stelle.
Si chinò sul mio viso e mi baciò. Un bacio tanto atteso e desiderato.

- Come fai ad essere qui? Com'è possibile?- Mormorò stringendomi ancora più forte, come assicurandosi che fossi lì per davvero.
- Quindi la sorpresa è riuscita?-
- Direi proprio di si.-

~spazio autrice~
Hi everyone! Spero che questo capitolo vi piaccia. Mi sono divertita molto a scriverlo dato che riguardava il tanto atteso incontro tra i Fiuke!
Non voglio rubarvi tanto tempo in parole futili. Lasciatemi tanti tanti commenti e ditemi che ne pensate.
Un bacio grande!

~jaceismyiratze

Finally || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora