40. Dolci risvegli

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Il dolore che sentivo al centro del petto e che mi aveva accompagnata e torturata per mesi e mesi si stava dissolvendo piano piano ora che ero di nuovo accanto a lui. È come se avessi ricominciato a respirare dopo essere stata in apnea per dieci lunghi e spossanti mesi.

Tornammo all'albergo dove alloggiavano i ragazzi e passai il resto della notte in compagnia del mio ragazzo. Mi era mancato così tanto svegliarmi tra le sue braccia e in quel momento mi sentivo veramente appagata.

Luke's pov

Aprii gli occhi e subito sorrisi nel trovarla al mio fianco.
Alzai leggermente la testa dal guanciale e la vidi mentre continuava a dormire beatamente. Poverina, il fuso orario a quanto pare si faceva sentire.
Aveva il viso sereno ed era avvolta nella mia maglia dei nirvana e la cosa mi dava una sensazione di felicità innata.

Mi alzai sbadigliando leggermente, attento a non fare rumore e chiamai il bar per farle trovare la colazione a letto da bravo gentiluomo. Infondo erano mesi che non stavamo insieme e un po' di galanteria non guasta mai.

Camminai lentamente trascinando i piedi sul pavimento e grattandomi distrattamente la nuca. Mi avvicinai allo specchio del bagno e mi guardai facendo una smorfia di disapprovazione. I capelli per aria, la barba incolta, gli occhi arrossati dal sonno.
In pochi minuti sentii bussare alla porta e andai ad aprire quella che doveva essere la signorina del servizio in camera che gentilmente fece entrare il carello con sopra il vassoio.
La ringraziai con un sorriso, dandole la mancia e congedandola.

Il profumo del caffè si estese nell’aria.
Percorsi attentamente l'ingresso facendo fatica a non fare danni e mi congratulai con me stesso quando raggiunsi la camera indenne, facendo praticamente passi da gigante.

La bella addormentata era ancora lì che riposava.

Quasi quasi mi sentivo uno stronzo a svegliarla ma erano già le undici passate e avevo intenzione di passare l'intera giornata con lei.

Poggiai il vassoio sul comodino e mi presi un ultimo secondo per ammirarla.
Era straiata a pancia sotto. Il piumone le copriva solo dalla vita in giù, ma nonostante indossasse solo una maglia a mezze maniche, non sembrava per niente infreddolita. La testa era poggiata malamente sul cuscino mentre teneva un braccio lungo schiena e uno sotto il cuscino. I capelli erano scompigliati e sorrisi pensando a quanto fosse perfetta anche in quello stato. Forse l'amavo per questo, per la sua naturalezza e genuinità.
La bocca era leggermente aperta e quelle labbra... Dio quelle labbra erano la fine del mondo. La fine del mio mondo. Mi facevano letteralmente impazzire.

Lentamente vado verso di lei e mi siedo sul bordo del letto. Gli accarezzo una guancia con la mano e lei si sveglia con il mio tocco, ma continua a tenere gli occhi chiusi. Credo sia un invito indiretto a continuare il mio "massaggio".
Gli accarezzo anche i capelli e poi gli do un piccolo bacio fior di labbra.
Mentre sto per scostarmi, lei mi attira a sé come per volerne di più.
Sorrido e quando il bacio finisce l'accarezzo di nuovo.

- Buongiorno principessa.- Sussurrò sorridendo sulle sue labbra schiuse.

- Mmh lo voglio tutti i giorni un buongiorno così- disse mentre si stiracchiava leggermente e strizzava gli occhi.

- Colazione?- Gli domando posandole davanti il vassoio.

La vedo sgranare gli occhi e sorrido. Sorpresa riuscita.

- Colazione a letto?-

Scoppiai a ridere mentre afferravo un biscotto. -Dylan non lo faceva, eh?-
Mi guardò scuotendo la testa e mi sorrise regalandomi un altro bacio dolce a fior di labbra.

Passammo il resto della mattinata a chiacchierare e a guardare la televisione davanti a un'enorme quantità di gelato al cioccolato.
Quando ad un certo punto mi chiese di riportarla in albergo perchè doveva assolutamente cambiarsi. Acconsentii e ci dirigemmo in macchina verso l'hotel in cui alloggiava che non era poi così lontano.

Entrai nella sua stanza e lei aprì la valigia per prendere alcuni vestiti.
- Metti qualcosa di carino. Ti porto in un bel posto.-
- Sì!- Esclamò entusiasta con un sorriso enorme. Prese alcuni vestiti e si diresse in bagno.

***

La portai al National Mall e ci stendemmo sul prato in un punto più appartato. Non riuscivo a smettere di guardarla e di sorridere, ero così dannatamente felice!

- Come diavolo ho fatto a vivere senza di te per tutto questo tempo?- Chiese, più a se stesso che a me, con la voce rotta dalle lacrime che minacciavano di uscire da un momento all’altro.
- Ancora non riesco a credere di averti qui, fra le mie braccia, più bella e mia che mai!- Esclamai per poi baciarla con trasporto, passione, disperazione e… amore.

Passammo circa una settimana insieme e non era tornata nel suo albergo nemmeno per dormire.
Non volevamo staccarci l’uno dall’altro, come se non riuscissimo più a respirare stando separati. Ormai eravamo diventati a dir poco dipendenti.

~spazio autrice~
Hi everyone! Spero che questo capitolo vi piaccia! Sto cercando di essere più costante negli aggiornamenti nonostante la scuola mi occupi tutto il tempo libero.
Voglio ringraziarvi per i commenti dolcissimi che puntualmente mi lasciate e voglio dare il benvenuto alle ragazze che hanno letto da poco questa storia e mi hanno fatto i complimenti. Siete veramente carinissime e vi voglio bene.
Ultimamente avevo pensato di sospendere questa storia perché mi dispiaceva tanto aggiornare così lentamente. Non mi sembrava rispettoso nei vosti confronti. Ne ho parlato con alcune di voi che subito, senza neanche esitare, mi hanno persuaso a continuare. Cercherò di dare il mio meglio, grazie per il sostegno incondizionato.
Detto questo, scusate il papiello ahahahah vi mando un bacio grande❤❤

~jaceismyiratze

Finally || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora