45. Senza limiti di tempo

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Leggete lo spazio autrice, è importante!

LUKE'S POV

Ero fermo in macchina nel parcheggio vicino casa mia. Ero piegato in due, avevo la fronte appoggiata sul volante e parlavo a telefono con Michael da ormai un paio ore.

- Micky ho paura... non posso presentarmi dopo mesi davanti alla porta di casa sua, nonostante lei mi abbia espressamente detto di non volermi vedere più. È una follia!- Esclamai frustrato.
- Amico, come dice Oscar Wilde: le follie sono le uniche cose che non si rimpiangono mai.-
Mi accigliai ghignando.
- Da quando ti interessi alla poesia?-
Sentii il ragazzo sbuffare attraverso il telefono. Era chiaro che volesse mandarmi a quel paese ma esclamò semplicemente -vai da lei idiota!-
Sbuffai a mia volta e lo salutai chiudendo definitivamente la telefonata.

Okay, non ero arrivato fin lì per fare il codardo. Se avevo anche una sola possibilità di riprendermela, dovevo sfruttarla.

Ingranai la marcia con forza e misi in moto. Dovevo andare a casa della mia Fiamma. Dovevo assolutamente parlarle.

Prima di arrivare a destinazione girai tutti i luoghi in cui eravamo soliti a uscire e sprecar soldi. Senza accorgermene avevo un sorriso stampato sul volto e mi ritrovai a pensare al nostro ultimo bacio in quella stupida stanza d'albergo, a come mi ero sentito e al sapore che mi aveva lasciato.

Sebbene Michael e Nicole mi avessero detto più volte che se la stava passando bene io sapevo che nel profondo non poteva essere così.
Possibile che avesse superato la nostra relazione così facilmente? Se quello che avevamo era reale... come poteva stare bene adesso? Perchè io non stavo bene per niente.

Ricordo il giorno in cui mi aveva detto che se ne stava andando via. Ricordo il trucco che si scioglieva sul suo viso. Pensavo fosse solo uno scherzo e il giorno dopo avrei tanto voluto svegliarmi con un'amnesia per dimenticare tutto.

Ammetto di avere i nostri messaggi ancora memorizzati sul mio cellulare. E ammetto che mi piace guardarli la sera ripensando ai bei momenti passati insieme perchè in questo periodo mi facevano sentire meno solo e riempivano, anche solo per qualche secondo, il vuoto che mi aveva lasciato andando via.

Dopo interminabili minuti, finalmente arrivai davanti al cancello di casa sua e uscii titubante dall'auto.
Stavo per avvicinarmi alla porta di casa, quando la vidi. Era appena uscita per gettare la spazzatura e si stringeva nel cappotto per il freddo. Aveva la testa bassa e non si era nemmeno accorta della mia presenza.

La sua espressione era triste. Chissà a cosa stava pensando e soprattutto, chissà che faccia avrebbe fatto dopo avermi visto.

Mi avvicinai a lei, incerto se tenermi a distanza o meno e la chiamai.

POV'S FIAMMA

- Fiamma...-
Sentii pronunciare il mio nome in quello che era poco più che un sussurro.

A quelle voce sentii un brivido ghiacciarmi la schiena.

Deglutii a vuoto, due o tre volte. Sentivo lo stomaco rivoltarsi come un calzino. Il cuore pompava a velocità supersonica. Coraggio.

Mi voltai lentamente e gli occhi si velarono di lacrime subito dopo averlo visto.
Era di nuovo davanti a me.
Cercai di tirare indietro le lacrime e restare calma.
- Ciao...-
Lui sorrise amaramente -come stai? È un po' che non ci vediamo.-
- Ehm... sto bene, mai stata meglio- mentii per poi balbettare un banale -come mai da queste parti?-
- Lunga storia... mi sono preso una vacanza- deglutì -ti fermi per poco?-
- In realtà, io sono tornata per restare.-

Il suo sguardo si illuminò dopo quelle parole e io ero maledettamente tentata a gettargli le braccia al collo ma dovevo essere forte e mettere fine a quella conversazione.
- Scusami Hemmings ma ora devo proprio andare...- mi voltai velocemente e feci qualche passo ma mi sentii prendere per una mano.

Finally || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora