44. Begin again

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Passarono un bel po' di giorni da quella serata con Dylan, e da allora non si era staccato da me per un solo secondo.
Quella sera però gli avrei dato la triste notizia che sarei partita per Sydney il giorno seguente, forse avrei dovuto dirglielo prima, ma era così felice che io stessi meglio che non volevo rovinare tutto.

Erano appena le 17:30 e il moro era uscito per una passeggiata romantica con il suo adorato Tyler, io invece, ero rimasta chiusa nella mia stanza a preparare le valige per l'indomani.

[...]

- Fiamma?-
Mi sentii richiamare mentre ero sotto la doccia.
- FIAMMA!-
Questa volta l'urlo era molto più forte e trasmetteva preoccupazione e sorpresa per l'intensità del tono utilizzato.

Mi affrettai a uscire dalla doccia, vestendomi di solo un asciugamano, prima di uscire dal bagno per dirigermi dal mio amico.
Non appena lo raggiunsi, era in uno stato pietoso, stava piangendo, seduto sul freddo pavimento e con le mani sul volto.

- Dylan? Cos'hai?- Gli chiesi abbastanza preoccupata, non curante dell'acqua che continuava a gocciolare su tutto il pavimento.

- Partirai, non è vero?-
Mi chiese singhiozzando, alzando lo sguardo verso di me. Aveva il viso bagnato dalle lacrime e non riuscii a fermare in tempo la mia disperazione, iniziando così a piangere anch'io.

Annuii lentamente, meritandomi uno sguardo deluso da parte sua, la sua espressione mi fece sentire molto peggio di quanto avessi mai immaginato.
Lui fece un sorriso forzato prima di alzarsi e dirigersi verso di me. Lentamente mi strinse in un caloroso abbraccio, noncurante del fatto che i suoi vestiti si stavano bagnando, per poi allontanarsi leggermente ed asciugarmi le lacrime con i pollici.

- Ti voglio così bene- sussurrai prima di affondare il viso nell'incavo del suo collo, sarebbe stato davvero il nostro ultimo abbraccio quello.

- Te ne voglio tanto anche io. Vienimi a trovare qualche volta, fatti viva, e chiamami quando arrivi. Dio mio, perché non me lo hai detto prima? Doveva essere proprio quel figo della segreteria a dirmelo?! Mi ha fatto sentire maledettamente a disagio tale bellezza!-
Esclamò per poi ridacchiare leggermente e stringermi più forte a sé.

- Sempre il solito!- Borbottai sottovoce prima di unire la mia risata alla sua.
- Mi raccomando, vedi di non tradire quel grande figo di Tyler, dove ne trovi uno più perfetto di lui?-

- Hai proprio ragione mia piccola rossa!-

POV's Luke

- Hey Luke! Ci sei?-
Mi chiese Ashton dall'altro lato della porta mentre continuava a bussare insistentemente.

Prima che entrasse nascosi velocemente il foglio sotto il cuscino e mi asciugai le lacrime, per poi affondare il viso nel morbido guanciale.
Lui entrò senza aspettare una risposta da parte mia, come tutti gli altri giorni d'altronde, e subito dopo si sedette al mio fianco.

- Come stai amico?- Mi chiese gentilmente, picchiettando lentamente le sue dita sulla mia spalla, con l'intento di farmi girare verso di lui.

Mormorai qualcosa di incomprensibile, facendolo irritare visibilmente, erano giorni che gli rispondevo così e riuscii ad intuire che non ne poteva più.

- Luke! Cazzo, non ce la faccio più a vederti così, alza quel flaccido culo che ti ritrovi e usciamo, o almeno vieni a giocare ai videogames con noi!-
Urlò il riccio, che dopo non aver ottenuto, per l'ennesima volta, nessuna risposta, mi spinse giù dal letto e mi lanciò addosso anche il cuscino.

- E questo foglio?-
Mi chiese afferrando il pezzo di carta che avevo precedentemente nascosto.
Iniziò a leggere lentamente, tra i sussurri, per poi lasciare che una lacrima gli rigasse il viso.
- Io non credevo...-
Mormorò deluso da sé stesso. Solo in quel momento si rese conto di quanto io fossi distrutto, solo leggendo quella canzone, e questa cosa lo ferì molto.

Finally || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora