Erano passati giorni oramai dal mio piccolo incidente, e la vita qui, aveva riniziato a scorrere come sempre, lenta, monotona e noiosa. Le passeggiate che io e la mamma ci concedevamo di tanto in tanto erano diventate abituali, scendevamo nell'ampio giardino, con la protezione solare, facevamo lunghe passeggiate al suo interno e alla fine ci fermavamo sotto al portico a sorseggiare una calda tazza di sangue alle cinque, un po' come il rituale del the in Gran Bretagna.
Era divertente confidarsi e parlare con la mamma, che era davvero molto comprensiva nei miei confronti, e aveva promesso di parlare con papà.
Sebbene il suo sia stato un matrimonio combinato, loro due si sono amati fin da subito, e se c'è un'unica persona che possa fare cambiare idea a mio padre, beh quella è proprio la mamma che sembra avere davvero un ascendente positivo nei suoi confronti. Nella passeggiata odierna abbiamo parlato di moltissime cose, politica, lavoro, vita a Decoy e lei cercava di inserire ogni tanto qualche dettaglio su come fosse governare su una così imponente vallata come la nostra, ma io cercavo sempre di cambiare discorso, arrivò poi un tema spinoso da affrontare, insomma credo sia giunta l'ora di parlarne con mia madre, che da piccola mi raccontava sempre storie su un mondo fantastico al di fuori delle nostre alte mura.
Con tutta la diplomazia e la calma di cui dispongo iniziai ad argomentare il mio desiderio di "EVADERE " dalla mia casa, il posto in cui sono cresciuta per vedere realmente cosa ci fosse al di fuori, volevo vedere, conoscere e toccare con mano i luoghi che la mamma mi descriveva così bene nelle sue favole della buonanotte.Gli occhi di mia madre divennero tristi, forse credeva che mi fossi arresa al volere di mio padre, ma infine essendo la figlia della persona più testarda su questo pianeta, credo che qualche gene da mio padre io debba averlo preso. Mia madre sempre col suo tono gentile e pacato iniziò per l'ennesima volta a spiegarmi il perchè non si poteva realizzare ciò che volevo davvero, ciò che desideravo più di ogni altra cosa, ma dovevo ancora giocarmi l'ultima mia carta, iniziai a parlarle con tono formale e solenne dicendole " madre, so di tutti i pericoli che incorrerei scendendo nel mondo umano, ma tra esattamente una settimana compirò 118 anni, e non sono pochi, è più di un secolo che sono al mondo, più di qualsiasi persona umana, e non ho mai smesso di apprendere in questo lunghissimo tempo. Inoltre conosco molto bene tutte le tecniche di combattimento e anche tutte le metodiche di difesa personale, sono in grado di proteggermi la fuori e poi madre, ognuno nella vita deve poter fare le proprie esperienze, non credete anche voi? " Sapevo che mia madre alla fine cedeva alle mie richieste e così ancora una volta si assunse la responsabilità di provare a "convincere " mio padre.
Per non farla ulteriormente innervosire passai ad un tema che le piaceva moltissimo e infatti il suo sguardo da cupo e triste diventò radioso e felice l'argomento che avevo introdotto era: "allora che si fa per il mio compleanno? " in realtà dopo 117 compleanni non sai più cosa non aspettarti, avevo già avuto feste di tutti i generi e sinceramente iniziavano anche a stufarmi le solite grandi cene con amici e parenti, ma mio padre e mia madre erano irremovibili, il compleanno della loro unica figlia ed erede al trono era un evento per tutti i cittadini di Decoy, ogni anno, una grande festa, ricevimenti e balli, tutti in mio onore. L'umore della mia cara mammina si riprese e si fece portare da una cameriera che ci aveva servito il "sangue delle cinque" carta e penna, diede anche a me un foglio ed una penna e mi chiese di annotare su di esso tutte le persone che desideravo avere al ricevimento che si sarebbe tenuto tra sette giorni esatti. Svogliata iniziai ad annotare alcune delle persone più importanti per me, che erano davvero poche infatti la mia lista si componeva di:
- Mamma e Papà
-nonno Vlad (nonno paterno)
-nonno Rubeus e la dolcissima nonna Agnes
- i miei adorati cugini Harry e Louis
- Mia e Abby (le mie due amiche che abitavano assieme alle loro famiglie nelle campagne della nostra città)dopo soli due minuti riconsegnai il foglio a mia madre, che scrupolosa si fermò a leggerlo e alla fine mi disse: " cara, vorrai mica dare un solenne ricevimento con nove persone vero? " risposi affermativamente col capo e mia mamma sorridendo mi disse: " faremo invitare tutte le persone da te richieste, ma lo sai bene che dobbiamo invitare anche altre persone, come le coppie nobili e gli intimi amici di famiglia, per non parlare di tutti i membri del consiglio che tuo padre sicuramente vorrà ".
Con un sospiro annuì invece che ribattere sempre sugli invitati, e sul viso di mia madre apparve un sorriso. Mi informò che i miei cugini sarebbero già arrivati in serata, così da partecipare ad un consiglio reale assieme a papà e poi avrebbero aiutato ad allestire la mia festa!
Ero felice, perchè Harry e Louis erano davvero uno spasso, eravamo cresciuti assieme e loro avevano solo un paio di anni più di me, infatti loro sono sempre stati molto protettivi nei miei confronti con gli altri bambini, sebbene fossi capace anche da sola a difendermi.
Mi decisi poi a sbirciare anche sul foglietto di mia madre che aveva già riempito con mille e più idee su come allestire il salone centrale del nostro immenso palazzo, e in un angolino remoto vidi anche una voce sottolineata che diceva possibili regali. Inutile dire che volevo spiare non c'entrava nulla l'età ero sempre molto curiosa, lo ero sempre stata, ma la mamma con i riflessi vampirici più veloci dei miei mi tolse il foglietto da sotto al naso e lo ripiegò al sicuro all'interno delle tasche del suo vestito.
Dopo la piacevole passeggiata e annessa chiacchierata con la mamma sfrecciai in camera mia, aprii il mio bellissimo portatile (unico mezzo assieme allo smartphone che mi permetteva di connettermi col mondo esterno) e inviai una veloce mail a Harry,Louis,Mia e Abby dove schematicamente invitavo tutti per la serata che stava arrivando per uno dei nostri ritrovi e uno dei nostri divertentissimi "pigiama party " poi per accrescere ancora di più il mio desiderio di uscire da qua curiosai per il web ogni volta che permettevo a me stessa di guardare questa meraviglia mi concentravo su uno stato in particolare, così da saperne il più possibile. Oggi decisi che avrei guardato alcune città degli stati uniti di cui avevo sentito parlare in vecchissimi discorsi "Los Angeles e New York " mi innamorai letteralmente della prima, tanto da immaginarmi già la a camminare sulla assolata strada con la protezione solare, in mezzo a tutti gli umani, uniformarmi a loro e poter vedere come la popolazione della terra viveva. Poi ero curiosissima anche di assaggiare quello che mangiano loro, in moltissimi anni mi sono sempre e solo nutrita di sangue senza mai assaggiare null'altro, ma a scuola avevo studiato che il cibo da umani può essere usato in tempi di carestie o epidemie, quando il sangue non è disponibile, fornisce un minimo nutrimento per sopravvivere ma deve comunque essere sempre coadiuvato da un poco di sangue. Appresi una quantità enorme di informazioni sulla città che mi aveva fatto letteralmente innamorare, con l'idea che un giorno sarei riuscita ad uscire di qua tirai giù anche delle informazioni sui college che avrei potuto frequentare la, sui vari indirizzi da intraprendere, ma sapevo già che questa era un'utopia irrealizzabile, ma io non perdevo mai la speranza.
Come sempre la serata in compagnia delle poche persone che riuscivano a strapparmi un sorriso sincero passò troppo in fretta e ci divertimmo moltissimo tutti, io condivisi anche con loro la mia volontà di uscire da queste mura, e mi sorpresi quando anche i miei cugini erano a favore di questa idea, ma erano troppo rispettosi dei loro genitori per esprimere una così "RIDICOLA " idea. La mattina seguente i miei cugini vennero convocati ufficialmente da mio padre che volle parlare loro da solo, ma se prima di andare erano abbattuti e spaventati, al loro ritorno erano felici ed entusiasti ma non mi vollero assolutamente dire cosa passava loro in quella zucca vuota!, Il resto della giornata lo passammo a fare shopping tutti e cinque assieme comprando una quantità assurda di vestiti che probabilmente non avremmo mai messo, ma sperperare il denaro di papà, sembrava renderlo felice e così passammo il resto della giornata a fare shopping e io trovai anche il vestito per il ricevimento. La tradizione richiede che il vestito sia nero elegante, ma io da perfetta anticonformista lo acquistai bianco panna con intarsi di pizzo elegante e alcuni brillanti nella parte superiore del corpetto, assieme a delle bellissime scarpe col tacco fatte interamente da swarowsky, ero sorpresa di me stessa, di solito ci mettevo giorni e giorni a scegliere il giusto outfit, ma questo vestito, per me era stato un colpo di fulmine, e i miei cugini appoggiavano la mia idea e per adeguarsi al mio anticonformismo acquistarono degli smoking interamente bianchi con cravatta bordeaux (segno del sangue) anche io dovevo avere un dettaglio bordeaux e così optai per una bellissima cinturina di raso da mettere in vita per completare il mio outifit per la serata. Le mie amiche si comprarono invece dei vestiti coloratissimi con dettagli rossi in segno di rispetto verso ciò che ci teneva in vita.
Alla fine non ero stanca dei compleanni, anzi adesso, mi sentivo pronta non vedevo l'ora arrivasse, e mi sentivo che sarebbe stato indimenticabile, o meglio io speravo fosse così.
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Un nuovo capo per Decoy ❤️
FanfictionDecoy è una grande vallata, situata tra i gelidi ghiacciai del polo Nord, nascosta dagli umani da una sorta di barriera magica vecchia di secoli. Decoy è la vallata più grande al mondo ospitante la razza dei Vampiri. Nessun umano può...