capitolo 32 (REVISIONATO)

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Il dolore aumenta sempre di più, Liam è molto preoccupato, passa una sua mano sul mio ginocchio e continua a ripetermi di respirare lentamente. Appena la contrazione finisce rilascio il fiato che mi sono accorta di trattenere . Il mio colorito purpureo delle guance torna mano a mano roseo. Liam sta premendo a tavoletta  l'acceleratore, mentre parla al telefono con il dottore, che gli sta dicendo di portarmi al vicino ospedale di LAX, dove lui ci raggiungerà per assistermi. 
Un'altra, non mi accorgo nemmeno questa volta di trattenere istintivamente il respiro, quasi a sperare che il dolore sia meno forte, in questo modo riesco anche a non urlare dall'immenso dolore che sto provando, non so in che posizione mettermi, in una macchina è davvero difficile cercare una posizione comoda nella mia situazione, vorrei solo ridurre anche di poco questi dolori lancinanti, così da permettermi di respirare tranquillamente, ma le contrazioni non mi danno tregua, la mano di Liam riprende ad accarezzarmi il ginocchio in modo lento, ma deciso, il contatto con la sua pelle mi permette di tornare a respirare, il dolore persiste sempre, ma il solo contatto tra noi sembra averlo ridotto in minima parte. In lontananza le luci dell'ospedale rischiarano la buia notte, la contrazione lentamente passa,Liam entra a tutta velocità nel parcheggio del pronto soccorso, fortunatamente deserto, troviamo in fretta un parcheggio vicino all'entrata,Liam si affretta a spegnere l'auto, esce sfruttando le sue nuove abilità dalla macchina e prende il borsone contenente il necessario per l'ospedale e ci avviamo verso l'entrata. All'improvviso, eccola che ritorna, puntuale ormai ogni cinque minuti, ogni volta più sorda e intensa di prima, mi fermo, mi accuccio a terra tenendomi a Liam, che ha una faccia più sofferente della mia. Fortunatamente questa passa in fretta, velocemente raggiungiamo l'entrata del pronto soccorso, dove troviamo già mia madre con il dottore, che mi fanno accomodare su una sedia a rotelle per poi portarmi all'interno del pronto soccorso verso il bancone, dove un infermiera dalla casacca colorata di un bel verde e un sorriso sulle labbra ci sta aspettando. L'aria calda di questo posto mi travolge ed un potente odore di disinfettante arriva prepotente alle narici, provocando in me uno starnuto. Veniamo accompagnati in una stanza singola, dalla gentile infermiera, che scopro solo dopo essere stata ammaliata da mia madre e dal dottore. La dolce infermiera, che scopro chiamarsi Kelly, mi aiuta a mettermi nel letto, poi esce dalla stanza, lasciandoci soli. Accanto a me Liam è teso, lo posso percepire, anche solo guardandolo, è del tutto normale, siamo in un ospedale, l'odore di sangue è presente nell'aria e per un vampiro, con il nostro olfatto, non è certo difficile da percepire. Un altra contrazione arriva, senza avvisare, il medico mi visita, mi comunica con la sua voce calma e rilassante che sto iniziando a dilatarmi, cioè è un buon segno, perchè significa che pian piano la mia cervice uterina si sta allargando, questo permetterà poi di fare passare i miei due piccoli bambini. Il processo di dilatazione però, mi dice il dottore che è molto lento, quindi per non farmi arrivare stremata e priva di forze al parto, decide di somministrarmi un analgesico, per sedare un pochino il dolore. Per far si che il farmaco abbia un rapido tempi di azione me lo somministra endovena, infatti subito dopo qualche minuto mi sento già un pochino meno, la muscolatura la sento più sciolta e il dolore si è attenuato un pochino. La contrazione successiva infatti seppur dolorosa risulta sopportabile, finalmente mi riesco a rilassare un pochino su questo letto assieme a Liam. Passano così altre due ore, intervallate dalle mie lamentele di dolore durante le contrazioni e le risate appena passavano, ho anche fatto dannare Liam per del cioccolato, tutto ad un tratto una potente voglia di cioccolato ha iniziato a crescere dentro di me, Liam ha dovuto girare l'intero ospedale, per poi scoprire che i bar erano ovviamente chiusi, quindi alla fine, rassegnato ha usato la sua nuova abilità, ed in cinque minuti è andato al supermercato più vicino, aperto tutto il giorno e mi ha portato la mia tavoletta di cioccolato, che ho divorato velocemente come se non vedessi cibo da almeno due settimane. Sono ormai le tre di notte, l'effetto del farmaco sta svanendo, le contrazioni sono sempre più dolorose, e la mia personale infermiera, soggiogata dal medico mi dice che non potrà darmi nessun altro farmaco per almeno quattro ore, rischio di impazzire. Il dottore, sempre pronto a dare una spiegazione logica e scientifica, cerca di spiegarmi che non mi possono somministrare nessun altro antidolorifico, ma in questo momenti tutto quello che desidero è smettere di provare questo dolore intensissimo. L'infermiera Kelly arriva ad un tratto con un macchinario enorme nella mia stanza, sono leggermente allarmata, ma subito mi tranquillizza spiegandomi che quello è un cardio-tocografo, serve a misurare i battiti cardiaci del bambino e la frequenza delle mie contrazioni. Dopo aver messo la grande fascia sulla mia pancia accende il monitor che subito inizia a riprodurre il suono dei miei bambini, che non vedo l'ora di stringere tra le mie braccia. Sia io che Liam ci emozioniamo sentendo il suono più bello di sempre e scappa a tutti e due una lacrima di gioia, quando sia Kelly che il dottore ci confermano che godono di ottima salute, Kelly poi prova a sentire se la mia dilatazione è aumentata, e con sorpresa, mi dice " bene, ci siamo quasi, la dilatazione è quasi completa, tra non molto inizieremo a spingere, così finalmente potrà abbracciare Matthew e  Candice". Passano ancora trenta minuti abbondanti, quando all'improvviso una fitta fortissima mi colpisce la pancia, entrano subito sia l'infermiera che il dottore, che dopo avermi visitata mi dicono che è ora di spingere, i bambini stanno andando in sofferenza, quindi è meglio farli nascere subito, in  caso contrario si dovrebbe procedere con il cesareo, che per me sarebbe complicato, data la mia guarigione affrettata. Mi trasportano in sala parto velocemente, dove bloccano all'ingresso tutti i miei famigliari, tranne Liam, lui entrerà con me. Mi portano in una sala dalle pareti rosa tenue, con una poltrona-letto, una vasca, e degli anelli che pendono dal soffitto, l'ostetrica mi chiede in che modo io preferisca partorire, ma io le rispondo che non lo so. Kelly suggerisce il parto sul lettino, in quanto i piccoli stanno già soffrendo, in acqua, potrebbe essere ancora peggio. Mi sposto sulla poltrona, che viene reclinata e a cui vengono aggiunti due reggi gambe, per sostenere il peso delle mie gambe, e aiutarmi durante l'espulsione. Mi spiegano come fare, Liam che è entrato da poco in sala parto ha un camice tutto verde, mascherina, cuffia e calzari. Dietro di me mi tiene la mano e continua a ripetermi che mi ama e che l'ho reso l'uomo più felice sulla faccia della terra.
L'ostetrica mi si avvicina, e con tono calmo e dolce mi spiega, che alla prossima contrazione devo iniziare a spingere, loro saranno li ad aiutarmi, a guidarmi, e tutto andrà bene. La sento, sta arrivando, il dolore inizia ad arrivare e con esso anche un bisogno enorme di spingere, faccio quello che mi ha detto l'ostetrica e inizio a spingere, aiutandomi con i sostegni del letto, che mi danno forza, la voce calma ed emozionata di Liam dietro di me che mi parla, mi da la forza per affrontare tutto questo. La contrazione passa e l'ostetrica mi dice di smettere di spingere, ad ogni contrazione che arriva cerco di metterci tutta me stessa e spingere in modo regolare e costante, infatti i miei sforzi vengono premiati, quando dopo quindici minuti di spinte inizia ad apparire una testolina, con i capelli scuri, Liam non riesce a trattenersi e inizia a piangere felice di quello che sta succedendo. La testolina che spunta è foltissima di capelli scuri, resta li, ferma ferma, l'ostetrica mi spiega ancora, con parole dolci, che alla prossima contrazione il primo bambino potrebbe nascere, mi impegno e so che dovrò spingere. Liam dietro di me, continua ad accarezzarmi e sussurrarmi parole dolcissime e confortanti, che mi danno la carica per spingere. La contrazione arriva, come sempre potente e fortissima, ma io preparata inizio subito a spingere, all'improvviso un sollievo, una sensazione di vuoto, di benessere, l'infermiera e l'ostetrica sono impegnate ad asciugare il neonato e a clampare il cordone ombelicale, Liam viene chiamato dall'infermiera , che gli mette in mano una forbice, lui con mano tremante, recide il cordone. In quell'esatto istante il piccolo, che ancora non ho visto emette il suo primo vagito, il suo pianto, un suono bellissimo, il più bello del mondo. Ora tutto infagottato tra i telini caldi, mi mostrano finalmente il visino dolce del mio bambino, Matthew , che viene delicatamente appoggiato sul mio petto , lo vedo, è bellissimo ed è tutto mio, tutto nostro. Deposito un leggero bacio sulla sua piccola fronte, quando vengo scossa da un altra potente contrazione, che mi destabilizza, chiedo a Liam di reggere il piccolo Matthew, che subito viene accolto tra le braccia amorevoli di Liam, che continua sempre a sussurrarmi parole dolcissime, il canale del parto, già dilatato per il passaggio del primo, rende più facile il passaggio della piccola Candice, che in pochissime spinte espone la testina , anch'essa piena di capelli di colore chiaro. In sole tre spinte la piccolina nasce, e Liam come la prima volta si propone di tagliare il cordone, e viene accontentata. Anche la piccola Candice inizia a piangere e infagottata viene messa sul mio petto, anche a lei deposito un bacio sulla fronte e subito Candice smette di piangere. Ora che i miei due figli sono nati e sono stati dichiarati in salute dal medico pediatra il mio cuore colmo di gioia, inizio a piangere di felicità, seguita a ruota da Liam, che mi deposita un bacio sulle labbra sussurrandomi " grazie per avermi regalato una famiglia da amare e proteggere, ti amo Macy

Questo è indubbiamente il giorno più bello della mia vita.

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