Mi ero appena svegliato, la mia stanza era buia nonostante fosse già mezzogiorno. Non ricordavo nemmeno come avevo dormito, come avessi passato la mia notte, né se mi ero mai svegliato durante. Sapevo solo che mi sentivo riposato e stranamente rilassato.
Mi misi a sedere sul letto con le gambe incrociate, presi il cellulare dal comodino, lo accesi e attesi pochi istanti.
Dopo qualche secondo la suoneria mi avvisò dell'arrivo di un messaggio: era di Gaia.
Il motivo per la quale il mio cuore aveva appena iniziato ad agitarsi, mi fu sconosciuto.Messaggio da: Gaia
"Buongiorno Rick, credo tu stia ancora dormendo.
Senti, volevo semplicemente ricordarti dell'invito a cena che mi hai proposto ieri sera.
Un bacio, Gaia."Fissai lo schermo del cellulare per alcuni secondi.
"E adesso, cos'è la sensazione che provo quando penso a Gaia?"
Era totalmente diversa da ciò che provavo quando pensavo a Romy, era qualcosa di delicato, forse passionale, qualcosa che mi tentava e non mi tirava indietro in alcun modo.
Non sapevo descriverlo.
Mi passai una mano fra i capelli, ero incerto se risponderle per messaggi o se telefonarle.
"Ci penserò dopo una doccia calda e una buona colazione".Un'ora dopo dal messaggio di Gaia, tornai in stanza decidendo così di telefonarle.
Prima però presi una sigaretta e cominciai a fumare, era un modo come un altro per sembrare più sicuro di me, al quarto squillo Gaia rispose.
"Pronto?"
"Buongiorno, sono Rick".
Sembrava entusiasta:"Oh, ciao Rick. Non pensavo avresti telefonato", la sua allegria contagiò un po' anche me, il ché era un bene date le circostanze.
"Effettivamente non lo pensavo nemmeno io", borbottai anche se avrei ritirato tutto:"Ho letto il tuo messaggio e mi andava di chiamarti", la sentii sorridere.
Avrei voluto vedere quel sorriso di persona e forse era anche questo che mi spingeva a voler tentare, sapere di poter ancora dare del buon umore a qualcuno mi faceva sentire meno inutile di come stavo diventando da giorni, ormai.
"Davvero?"
"Sì", feci una pausa. Mi sentivo di nuovo in imbarazzo e la sigaretta non stava aiutando come speravo:"Volevo semplicemente dirti che non ho dimenticato del mio invito a cena. Devo solo decidere il posto e l'ora, poi ti farò sapere".Ma toppavo spesso, era alquanto comprensibile che la mia frase fosse una circostanza per il quale aver telefonato senza saperne realmente il motivo. In realtà io non avevo nulla da dirle, avrei potuto risponderle al messaggio e invece avevo azzardato troppo e mi ero appena ritrovato nella situazione di sembrare pessimo.
"Okay, aspetto tue notizie allora", rispose.
Ma la sua gentilezza che si avvicinava di poco all'ingenuità infantile di Romy, sapeva come farmi assestare dalle mie stesse stupidate buttate lì a caso senza connessione fra il dire e il fare.
"Certo, a presto".
"A presto", riattaccammo.
Buttai la sigaretta consumatasi da sola e pensai al motivo per il quale mi sentissi impacciato con Gaia. Forse ero troppo abituato a vivere la mia vita accanto a Romy che il resto del mondo mi era totalmente nuovo, perché con lei non avevo nemmeno preoccupazione di dire qualcosa di sbagliato o stupido che si concludeva con una grassa risata.
Ora però, l'unica cosa certa in questo momento era che Gaia mi piaceva e volevo che le cose fra noi andassero per il verso giusto.
Pensai che non avrei retto un'altra rottura, mi sarebbe stato fatale, questo doveva servire a cambiare atteggiamento e vivere il presente con più leggerezza.
STAI LEGGENDO
Il ragazzo in maschera (IN REVISIONE)
ChickLitQuattro anime, un destino intrecciato: l'amore, l'amicizia, il dolore nel doversi dividere per colpa di una distrazione, una mancanza. Sono questi i sentimenti che entreranno a far parte delle vite di Rick e di Romy, due ragazzi inseparabili cresciu...