Una volta arrivata al parcheggio del supermercato, sentii il mio cuore lentamente salirmi fino in gola. Deglutire non era doloroso se il pensiero di doverlo incontrare e cercare di sembrare integra diventava il mio obiettivo principale.
Perché doveva essere sempre così complicato fingere che quel che ti era stato fatto, altro non era che indifferenza per il tuo stato d'animo?
Io non ero mai stata capace a fingere, era troppo complicato. Preferivo mostrare le mie emozioni piuttosto che camuffarle, dover stare a spiegare a me stessa che lo facevo solo per la mia incolumità quando potevo benissimo andare davanti a quella persona e urlargli il dolore che era riuscito ad infliggermi quando altro non diceva che mi avrebbe solo salvata.
Ma dovevo farmi coraggio; la città era piccola, il supermercato più vicino era questo e non volevo che mia madre si disturbasse per una cosa che potevo benissimo fare io al posto suo. Lei faceva tanto per me, era giusto che io ricambiassi.
Feci un respiro profondo, mi ero parcheggiata lontana dall'ingresso per darmi il tempo di pensare a cosa avrei detto o fatto se mi fossi trovata Alex davanti. Cominciai ad agitarmi, non sapevo davvero come comportarmi. Non ero preparata a questi inconvenevoli, né tanto meno a fingere. Poi però, come un flashback, mi tornò alla mente Rick.
Sempre lui a far casino fra i miei pensieri.
Perché era solo a lui che potevo collegarmi quando si trattava di dover fingere che stavo bene anche senza la sua presenza.
Ma la mia lenta passeggiata tattica finì troppo in fretta perché mi ritrovai già davanti le porte automatiche che mi si aprirono davanti. Quattro casse operative, rumore dei prodotti sul rullo, macchine per il lavaggio dei pavimenti e tanta gente. Nessuno sembrava fare caso a me e se mai volessi, mi sarei potuta disperdere fra la gente e fingere di non essere qui.
"Che ragazzina sciocca che sei", mi rimproverai ammettendo che il mio subconscio chiacchierone aveva davvero ragione.
Altro respiro profondo, mi avviai verso il reparto dell'olio. A mia madre servivo solo quello quindi doveva essere facile non incontrarlo. Mi guardai intorno, poi alle spalle, ridacchiai a mente. Dovevo sembrare davvero buffa ma cercavo solo di salvaguardarmi.
Nessun viso conosciuto fino ad ora, mi toccava solo andare a pagare e sarei uscire dall'inferno raggiungendo finalmente il paradiso. Ad un certo punto però, mentre cercavo fra le quattro casse operative quella con meno gente, qualcuno alle mie spalle mi bloccò dal braccio.
"Romy?" Mi sentì chiamare.
Quel timbro era familiare per il mio udito e questa sensazione di freddo lungo la schiena cominciò a farmi tremare.
Quando mi girai, molto lentamente, la mia reazione non fu proprio quella che volevo.
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Il ragazzo in maschera (IN REVISIONE)
ChickLitQuattro anime, un destino intrecciato: l'amore, l'amicizia, il dolore nel doversi dividere per colpa di una distrazione, una mancanza. Sono questi i sentimenti che entreranno a far parte delle vite di Rick e di Romy, due ragazzi inseparabili cresciu...