GAIA

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Musica alta, pista piena, vino e sigaretta. Non potevo chiedere di meglio, questa sera.
Ammissi che mio fratello aveva davvero organizzato una bella festa ed ero sicura che si stesse divertendo un sacco.
Era circondato da gente che gli voleva davvero bene, come poteva non essere felice?
Uscii fuori a prendere una boccata d'aria, faceva caldo e avevo bisogno di riprendermi dal troppo rumore delle casse. Il cielo era ricoperto di stelle e la piazza ospitava un paio di persone che ridevano, bevevano e fumavano.
Rick non era qui fuori, era sicuramente dentro. Mi guardai intorno, alcuni di loro mi salutarono anche se non riuscivo bene a ricordarmi di loro. Fortuna che non si avvicinarono a parlarmi, non volevo fare pessime figure non ricordando i loro nomi.
Poi una ragazza sola si avvicinò lentamente a me. La notai perché era l'unica non accompagnata che stava qui fuori ad ammirare le stelle.
"Gaia?" Disse una volta davanti a me.
Indossava un pantalone nero a scacchi rossi con una cinta lucida in vita; una camicia aderente rossa con le maniche risvoltate; un paio di bracciali sul polso sinistro; rossetto rosso e niente trucco sugli occhi; capelli un po' più lunghi dei miei castano chiaro; occhi castani.
Avevo un enorme vuoto di memoria, non ricordo affatto chi lei fosse.
"Sì, sono io". Ero in panico.
"Ti ricordi di me? Sono Alissa, la tua ex compagna di classe al Liceo".
"Alissa... Alissa... Ah si, ora ricordo. Alissa la brufolona", festeggiai dentro di me per essermi ricordata.
"Oddio, sei cambiata tantissimo, non ti avevo proprio riconosciuta", le dissi sorridendole e guardandola dalla testa ai piedi.
Non mi sembrava le desse fastidio anzi, si lasciò tranquillamente guardare.
Parlammo per un bel po', raccontandoci degli anni trascorsi dopo il suo cambio scuola. Non ricordavo esattamente perché avesse deciso di trasferirsi, ricordavo solo che viveva con la mamma e il compagno e una volta sposati erano andati a vivere fuori città.
"E dimmi, sei qui da sola?"
"Uhm no, sono con..." Feci una piccola pausa perché, prima che io potessi dire il nome, mi accorsi che lui mi stava cingendo la vita.
"Ah eccoti dov'eri", disse Rick.
L'espressione di Alissa era incredula.
"Ma tu sei Rick White?" Gli domandò.
"Sì, sono io. E tu sei?"
"Alissa Romanif, la vecchia compagna di classe di Gaia".
Non sapevo esattamente se si conoscevano.
Di certo Rick era un ragazzo molto ambito a scuola, come si faceva a non conoscerlo? 
Lo vidi sorridere ed io mi sciolsi per la meraviglia di quanto bello fosse quando ammorbidiva l'espressione costantemente dura, poi si aggiustò la camicia e porse la mano ad Alissa che la appoggiò sulla sua.
"Non mi ricordo di te ma, posso rimediare. Piacere, Alissa", le sorrise.
Cominciarono a parlare fra di loro, poi ad un certo punto Alissa pronunciò un nome che mi blocca il respiro per un attimo.
"Ho visto in giro che c'è quella tua amica, Romy mi pare si chiami", anche Rick si era irrigidito. . Come faceva Romy ad essere qui e perché?
Poi feci un pensiero.
"No, non può essere. Vuoi vedere che la ragazza con cui si frequenta Alex è proprio lei, Romy?"
Rick sogghignò: "Non credo, ti starai sbagliando", aveva assunto un espressione indecifrabile.
"Si, deve per forza essere così" .
Qui dentro non c'era nessun ragazzo o nessuna ragazza che avesse mai frequentato prima Romy, quindi l'unica persona che poteva invitarla era solo Alex. Non mi pesava l'idea che mio fratello si frequentasse con l'unica persona che Rick aveva realmente voluto bene ed ero certa che tutt'ora pensava a lei, ma volevo essere sicura fosse realmente qui.
"Scusate, entro un attimo dentro", mi concedai. Cercai di mantenere il controllo almeno in presenza di Rick, volevo che non capisse nulla. Andai in cerca di Alex scansando la gente a destra e a sinistra ma non lo trovavi, poi mi trovai  Giorgio davanti.
"Giò, hai visto Alex?" Gli chiesi.
"Sì, è andato là infondo" Mi indicò una porta dall'altra parte della sala.
Lo ringraziai e mi addentrai verso quella porta, all'interno c'er Alex che stava sistemando un altro pacco regalo.
"Ehi sorellina", mi sorrise ma io in questo momento non avevo molta voglia di sorridergli. Avevo bisogno di sapere:" E' successo qualcosa? Che cosa hai?"
Mi avvicinai a lui portandomi le mani in grembo, era così difficile fargli una semplice domanda che quasi avrei voluto fingere di essere entrata qui per fargli un piccolo scherzo.
Poi presi coraggio, che sarà mai una domanda?
"Alex, come si chiama la ragazza con cui ti frequenti?" Scandii le parole una ad una.
"Romy. Ma tranquilla, tra poco la conoscerai". "Alissa aveva ragione, è lei. E Rick, non è vero che lui non l'ha vista".
Persi un battito, dovevo stare calma e non lasciarmi prendere dal panico. Dovevo chiederglielo tempo fa il nome della ragazza, sarei stata preparata a tutto questo.
Ma che sciocca che ero stata, come avevo fatto a non capirlo subito?
La descrizione di Alex quella sera combaciava perfettamente con l'estetica di Romy, ma forse presa dal vago ricordo di lei non avevo capito fosse davvero lei la ragazza di cui parlava.

Il ragazzo in maschera (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora