Ritorno a casa con la rabbia nel sangue, nemmeno aver guidato l'auto dell'azienda di mio padre mi ha aiutato a calmarmi. Quel nome, quella persona, sono un tremendo fastidio per i miei occhi e le mie orecchie. Entro in casa cercando di calmarmi, apro la porta e all'entrata mi attende mia madre con il suo solito sorriso di benvenuto.
"Bentornato tesoro, com'è andata la mattinata?"domanda afferrando la busta, io nel frattempo chiudo la porta e poso le chiavi nel piattino sul mobile accanto la cassapanca.
"Bene mamma, grazie." cerco di non farle notare la mia rabbia passeggera. La seguo in cucina, papà non è in casa e nemmeno la mia auto come aveva detto il Sign. Osvaldo.
Mia madre mette al suo posto la spesa, poi si ferma davanti il lavello e guardandomi dice:"Rick, tutto bene?" si avvicina a me adesso che sono poggiato con la schiena alla porta.
"Si mamma." mento.
"Rick, dimmi la verità. E' successo qualcosa con Gaia?" come volevasi dimostrare, non si è bevuta la mia bugia. Sono costretto a dirle ciò che mi succede, non voglio si preoccupi anzi, potrebbe sicuramente aiutarmi.
"Non è Gaia il problema, è suo fratello." mia madre sa tutto della sera di un mese fa, quando ho scoperto che Romy si frequenta con il fratello di Gaia. E' stato un tuffo al cuore averla vista uscire da quel palazzo, averla vista piangere un'altra volta sempre a causa dei miei modi:"Provo odio nei confronti di quel ragazzo. Mi infastidisce la sua presenza, il suo nome, la sua persona. Non lo conosco ma mi fa rabbia." riverso fuori tutta la rabbia che provo, mia madre si avvicina sempre di più a me quando nota la mia rabbia anche negli occhi. Stringo i pugni e i denti più forte che posso, quasi fino a farmi male:"So che è brutto dirlo ma fin quando non dirai a Romy ciò che provi, il tuo odio verso quel ragazzo aumenterà sempre di più. Non è colpa di nessuno se si frequentano, dopotutto vorrei ricordarti che hai deciso tu di allontanarla dalla tua vita." ha ragione, come sempre del resto:"Non ti sembra il caso di riprendertela adesso? Che cosa vuoi aspettare? Che i tuoi sentimenti crescano ancor di più fino a diventare ossessione? Liberati di essi e vedrai che tutto sarà più facile." conclude accarezzandomi la guancia. Non sono sicuro di dirlo ma, mi sento già meglio adesso.
"E allora dimmi, perché provo odio per quel ragazzo se la colpa non è di nessuno?" domando quasi con un filo di voce riportando le mani sui fianchi e aprendo i pugni.
Mi sorride:"Provi odio per lui perché ha ciò che tu vorresti avere." smette di accarezzarmi la guancia, adesso sento il bisogno di starmene da solo a pensare. Ho troppa confusione in testa, la sento quasi scoppiare.
Faccio un respiro profondo, mamma è girata di spalle probabilmente si sarà messa a preparare il pranzo:"Grazie mamma." attendo che si giri verso di me:"Non cucinare per me, voglio starmene un po' da solo a pensare."
"Va bene tesoro. Mi raccomando, pensa bene e fai la scelta giusta." sorride appena, anche lei si preoccupa per me ed è anche per questo che le voglio davvero un gran bene. Mi dimostra sempre che su di lei posso contare, qualsiasi cosa accada. Che anche nelle situazioni più gravi lei sa mantenere la calma aiutandomi in ogni modo. Non smetterò mai di ringraziarla anche se a volte temo di non fare mai abbastanza per lei.Una volta entrato in camera mia e aver fumato la mia Marlboro rossa, mi sdraio sul letto a fissare il soffitto con i "Breaking Benjamin" nelle cuffie. Per ogni canzone la mia rabbia aumenta e diminuisce, credo davvero che potrei impazzire da un momento all'altro. "Provi odio per lui perché ha ciò che tu vorresti avere" penso alla frase di mia madre, lui ha ciò che è mio, ciò che appartiene a me. Da tutto questo nasce il mio odio per lui. E se davvero ciò che dice mia madre sia giusto? Se io espongo i miei sentimenti a Romy, la mia rabbia cesserà di esistere? Ci credo poco, è pur sempre una persona che ha tenuto fra le dita le sue mani piccole e sottili, che ha stretto in un abbraccio il suo corpo minuto, che ha toccato, assaggiato, magari morso le sue labbra rosa e delicate. Tutte cose che vorrei e dovrei fare io, non uno qualsiasi, IO. Ringhio a me stesso togliendomi con rabbia le cuffie e buttandole dall'altra parte della stanza. "DANNAZIONE." Mi metto seduto sul letto, sospiro cercando ancora una volta di calmarmi, apro il cassetto del comodino e afferro una foto. Ritrae Romy mentre dorme nel mio letto. Le scattai questa foto circa otto mesi fa, venne a casa mia per guardare un film insieme a me, era tardi quando crollò sul mio letto. Aveva un espressione così gioisa anche mentre dormiva che non potevo non immortalarlo in una foto. Poi abbasso la foto fissando l'angolo del letto dove si era addormentata lei, penso a tutte le volte in cui dormivamo insieme e cercavo sempre di evitare di risvegliarmi avvinghiato al suo corpo. Eravamo amici dall'infanzia ma non potevo di certo attaccarmi a lei come una cozza allo scoglio. E adesso, adesso non so cosa pagherei per dormire con lei, magari dopo averla baciata quasi tutta la notte e averla spogliata dei suoi vestiti e delle sue paure e averci fatto l'amore finché non sarei crollato sul suo seno. Ma a me basterebbe anche riaverla nel letto che dorme, non toccarla per tutta la notte ma risvegliarmi con un raggio di sole che le coccola il viso e invidiarlo perché lui può accarezzarla e io no. Fa davvero male tutto questo, amare ogni giorno sempre di più la stessa persona e non dirglielo perché ormai l'hai spinta fra le braccia di un altro. Fa male.
STAI LEGGENDO
Il ragazzo in maschera (IN REVISIONE)
ChickLitQuattro anime, un destino intrecciato: l'amore, l'amicizia, il dolore nel doversi dividere per colpa di una distrazione, una mancanza. Sono questi i sentimenti che entreranno a far parte delle vite di Rick e di Romy, due ragazzi inseparabili cresciu...