ROMY

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Non volevo crederci, per tutto questo tempo lui... lui si era nascosto dietro una maschera fingendosi qualcun altro solo per avvicinarsi a me.
Ora mi era tutto molto più chiaro: il ballo, il messaggio sotto lo zerbino, gli incontri improvvisi sulla spiaggia e nel parco. Era sempre stato lui e io non me ne ero mai resa conto o forse avevo solo cercato di fingere di non aver mai capito che il ragazzo in maschera era Rick.
"Sono stata una stupida e lui un grande stronzo. Per tutto questo tempo ho aspettato un segno che non è mai arrivato. Ho sempre creduto di essere ormai passata per lui, che mi avesse ormai dimenticata. Forse sarebbe stato più semplice se fosse stato così. Forse una dimenticanza sarebbe stata meno dolorosa di una presa in giro".
Continuavo a correre immersa nella disperazione di una scoperta alquanto imbarazzante e tragica, le lacrime insistevano a voler scivolare dal mio viso mentre il vento sembrava alzarsi sempre di più. Non facevo che pensare a tutta la scena vissuta questa sera, ad Alex pieno di sangue e a Rick seduto a terra con la sua maschera fra le mani e un espressione affranta in volto. Ed io... beh... io il dolore me lo ero ingoiato come il nocciolo di una pesca: con fatica e dolore, graffiando lo stomaco e dandomi una sensazione sgradevole e nauseante.
"Se solo non mi fossi lasciata coinvolgere sentimentalmente... A quest'ora tutto questo non sarebbe successo".
Eliminai i pensieri che mi inondavano il cervello, mi sentivo quasi scoppiare.
Quando tutto sembrava ormai perso: la mia vita, la mia esistenza, le mie credenze e tutto ciò che avevo fatto per mettere al loro posto ogni frammento da quando Rick aveva deciso di allontanarmi dalla sua vita, arrivai finalmente a casa mia. Mia madre non era ancora tornata il ché era solo un bene perché non avevo voglia di darle spiegazioni né tanto meno farmi vedere in questo stato.
Aprii il cancello dirigendovi verso la porta, prima di entrare feci più respiri per riprendere fiato poi mi guardai indietro e decisi di entrare come fossi una preda che voleva nascondersi dal suo cacciatore. Poggiai la schiena contro porta rimanendo in apnea, non aprii le luci, il buio sembrava sposarsi bene al mio umore, ripresi a respirare velocemente mentre davanti agli occhi mi ripassarojo tutte le scene di me e il ragazzo in maschera.
"Forse ora dovrei chiamarlo Rick e non ragazzo in maschera".
Scivolai pesantemente a terra piangendo ancora, perché doveva essere così doloroso scoprire chi era il ragazzo che ami? Dovrebbe essere naturale come bere un bicchiere d'acqua eppure, in me, scoprirlo aveva solo scatenato una guerra che non avrà mai fine.
Forse perché accettare di amare il tuo migliore amico sapendo che per mesi non aveva fatto altro che farti credere di averti dimenticata e scoprire poi che il ragazzo misterioso che ti seduce e il ragazzo che ami erano la stessa persona, faceva uno strano effetto.
"Perché proprio lui? Perché proprio di Rick dovevo innamorarmi? Stavo così bene con Alex, ero felice e lo era anche lui. Io lo sapevo che innamorarmi del mio migliore amico avrebbe portato solo casini. Che senso ha tutto questo, adesso? Gli ho persino detto di sparire dalla mia vita. E se lo facesse sul serio? Se non tornasse più sul serio, come dovrei comportarmi ora che ho accettato i miei sentimenti?"
Tante domande rimbalzavano nella mia mente come fossero delle molle, domande che non avrebbero ottenuto nessuna risposta perché troppo confusa e stanca per cercarle.
Avevo solo bisogno di staccare la spina, di arrendermi al dolore e lasciare che esso mi divorasse fino a consumarmi completamente oppure, avere la forza di accettare che se c'era un modo per stare insieme a Rick adesso non poteva esistere più.

Il ragazzo in maschera (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora