Il tempo sembrava essere completamente volato da stamattina ad ora, erano già passate le cinque e mezzo del pomeriggio quando decisi che farmi una passeggiata avrebbe potuto aiutarmi a distrarmi dai pensieri di questa notte.
Vestita con le prime cose che mi erano capitate davanti, andai verso il salone dove sul divano c'era Alex concentrato a scrivere sulla sua agenda di lavoro.
"Stai uscendo?" Alzò lo sguardo verso di me chiudendo l'agenda e riponendola sul tavolino di cristallo al centro fra il televisore e il sofà.
"Vado a prendere una boccata d'aria".
"Non fare tardi e..." Mi si avvicinò accarezzandomi delicatamente il viso:"Stai attenta a dove vai e a chi incontri lungo la strada".
Accennai sorriso:"Non preoccuparti Al, starò attenta".
Mi lasciò andare e quando fui davanti la porta mi fermai a guardarlo mentre si sedeca sul divano e si portava una mano fra i capelli. Era chiaramente preoccupato per me e avrei tanto voluto che la smettesse di provare dolore ogni volta che mi succedeva qualcosa.Quando misi piede fuori dal portone era come se stata travolta da una sensazione nuova, forte, rigenerante. Questo vento delicato riempiva i miei polmoni, accarezzava la mia pelle, giocava con i miei capelli e portava con sé profumo di mare, sole, abbronzatura da urlo.
Mancavan pochi giorni all'estate e stavo seriamente prendendo in considerazione l'idea di guarire da ogni malattia e ricominciare da zero godendomi la stagione. Certo, era sempre facile parlare quando le ferite che ti portavibaddosso erano così profonde da poterci cadere dentro senza mai arrivare ad un punto d'appoggio, ma dovevo pur sempre disinfettarle e sperare che si cicatrizzassero prima di rimanerne inghiottita. Camminavo a passo lento, non avevo fretta, avevo solo bisogno di prendere una sana boccata d'aria senza pensieri e godermi questo attimo di pace che sicuramente non avrei riavuto indietro se mi fossi fermata a rimuginare su ciò che era successo.
Attraversai la strada per accostarmi al lato del mare e sentirne la salsedine anche a questa lunga distanza. Le strade erano deserte, la spiaggia a tratti era occupata da gente che si godeva da vicino le onde del marebe poi c'ero io, sola e colma di pensieri addormentati, che camminavo senza meta. Mi guardavo intorno, il cielo cominciava a dipingersi di rosso mentre all'orizzonte il sole lentamente scivolava nel mare per dare modo alla luna di esibirsi. Venni però colta da una strana sensazione quando trovandomi all'angolo della strada e guardando la spiaggia nuda e vuota, ricordai la prima volta in cui mi ero seduta proprio vicino la riva e avevo ascoltato in silenzio il dolore che Rick provava in quel momento.[Ci sono momenti della vita in cui ti costringi a voler andare avanti ma in realtà vorresti solo tornare indietro. Settimane fa ho mandato via l'unica fonte positiva che avevo, io credo e sostengo di aver fatto la cosa giusta ma... Non ne sono più così sicuro].
Aveva detto e mi sembrava assurdo come a distanza di otto mesi io le ricordassi ancora le sue parole, come se le avesse pronunciate adesso. All'epoca non avevo capito che il motivo del suo dolore era Romy, ma ora che ne avevo avuto certezza e conferma mi sentivo seriamente di essere stata una scomoda ruota.
"Non dire queste stupidaggini, Rick non ti userebbe mai per i suoi piaceri".
Smisi di pensare a tutto questo e continuai a camminare. A pochi metri da me c'era il parco e ricordai che stamattina Romy era qui e lo disse ad Alex tramite un messaggio. Quando fui davanti l'entrata mi bloccai, incerta se entrare oppure meno.
"E se fosse ancora lì? Non può essere, sono passate quattro ore dal messaggio, è impossibile stare tutto il giorno in questo posto senza fare niente".
Entrai lentamente percorrendo tutto il sentiero pietroso guardandomi intorno e tenendo gli occhi sempre ben aperti, avevo il cuore a mille. Mi sentivo quasi un ladro ma quando sentii qualcuno parlare subito mi bloccai e mi nascosi dietro l'albero situato prima delle giostre. Le voci erano di sesso differente, presi fiato e diedi una sbirciata alle due sagome e ciò che i miei occhi videro mi fece perdere quasi il respiro.
Lunghi ricci biondi, splendenti alla forte luce del tramonto tra le braccia di un ragazzo alto con una giacca bianca e un pantalone nero e con indosso una maschera. Lui le accarezzava i capelli con la mano sinistra mentre con la destra le sfiorava la guancia per poi sugellarle un bacio passionale sulle labbra.
Quando i loro volti coprirono i raggi del tramonto, riuscì a vedere meglio il volto della ragazza:"Romy". Sussurrai nascondendomi immediatamente dietro l'albero per paura che avrebbero potuto sentirmi.
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Il ragazzo in maschera (IN REVISIONE)
ChickLitQuattro anime, un destino intrecciato: l'amore, l'amicizia, il dolore nel doversi dividere per colpa di una distrazione, una mancanza. Sono questi i sentimenti che entreranno a far parte delle vite di Rick e di Romy, due ragazzi inseparabili cresciu...