Gaia

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Non mi sono mai piaciuti i giri di parole né tanto meno quelle persone che si rifugiano in essi come se fosse una buona scappatoia. Voglio parlare con persone dirette, solo così si può avere un dialogo maturo e serio. Claudia mi conosce bene, conosce il mio pensiero a riguardo ecco perché, nonostante la rabbia che provo nei suoi confronti, provo un senso di sollievo nel suo modo di porsi. Vuole riconquistare mio fratello, ha ripetuto la stessa frase di stamani. Voglio veder chiaro nelle sue intenzioni ma non posso lasciarla fare, non ora che Alex ha ripreso a sorridere.
"Ho incontrato tuo fratello stamattina." riprende dopo un breve silenzio fra di noi, lei beve un sorso di caffè subito dopo questa frase cercando di non incrociare il mio sguardo. Ora mi rendo conto che quella timidezza in lei non è svanita, che il rossore sulle sue guance diventa sempre più visibile non appena l'argomento su mio fratello si fa acceso. Io finisco di bere il mio caffè e subito dopo, come è mia abitudine fare, mi accendo una sigaretta.
"Incontrato volutamente o per caso?" domando facendo un tiro alla mia Chesterfield rossa.
"Un po' per caso, un po' voluto. Sono andata al parco e l'ho trovato lì." conclude posando la tazzina vuota sul tavolo. Mi guarda, la guardo:"Non ho avuto una buona accoglienza, come immaginavo." riprende con tono decisamente abbattuto.
"Non credo tu riesca nel tuo intento." non voglio buttarla giù ancor di più ma, in questo momento il mio pensiero va alla ragazza con cui Alex ha ricominciato la sua vita. Non la conosco ancora e fremo dalla voglia di conoscerla stasera e sono anche del pensiero che, se Claudia mi stia parlando di ciò, è perché vuole aiuto da parte mia. Io non posso fare un torto simile a mio fratello, sarei una pessima sorella. Si sono amati, sono stati bene insieme, sono sicura che l'uno non dimenticherà mai l'altro, ma ormai è passato e una porta chiusa non è sempre giusto aprirla.
"Alex ha ricominciato la sua vita, ormai. Tu hai deciso di cominciarla un anno fa senza di lui...senza di noi." e dietro questa porta chiusa ci sono anche io, ma per me è diverso. Io posso decidere di andare avanti perdonando l'abbandono di Claudia, ma Alex non lo farà mai:"Mi fa piacere tu sia tornata, anche se non lo do a vedere, però io non posso aiutarti. Mi dispiace." concludo spegnendo la sigaretta nel portacenere. Guardo Claudia di sottecchi, ha lo sguardo fisso sulle sue mani incrociate poggiate sul tavolino.
"Sta con un'altra?" sussurra e non sono sicura che sia una domanda da cui voglia una mia risposta o una domanda che pone a se stessa per darsi una risposta da sola.
"Da quattro mesi." rispondo e mi accorgo che ha sentito dal modo in cui le sue mani cominciano appena a tremarle.
"Capisco." questa volta mi guarda e il tono di voce è normale. Mi sorride e non so cosa la faccia sorridere, so solo che non sta sorridendo sul serio e che a qualcosa sta pensando. Non gli do troppo peso, ciò che fa o pensa non è affar che mi riguarda, non più ormai. Sono sicura che non si fermerà a questo, se davvero vuole riconquistare mio fratello, farà di tutto per provarci.
Dopo un po' il cameriere torna al nostro tavolo, continua spudoratamente a fissarmi. E' vero, siamo usciti mesi fa e io non ho più cercato alcun rapporto con lui, ma sentirmi troppo sotto il suo sguardo mi infastidisce parecchio. Mi alzo dal tavolo prima che possa profilar parola, gli sorrido appena per mantenere integra la mia educazione e mi dirigo verso la cassa all'entrata del bar. Claudia mi segue senza che io le dica nulla, ha notato già da prima il modo in cui il cameriere mi guarda. La complicità è rimasta, a quanto pare. Sono contenta, ho ritrovato in Claudia un altro elemento non cambiato con il tempo. Una volta pagato il caffè, ci allontaniamo dal bar e cominciamo a camminare senza meta precisa.
"Sei con la macchina?" domanda camminando di fianco a me.
"Si, è parcheggiata pochi metri distante la piazza. Tu, invece?" sono delusa ma non più tanto arrabbiata. Alla fine sto cominciando a pensare che ognuno è libero di fare le scelte che vuole. Anche io sono partita un anno e chissà quando lascerò di nuovo solo Alex, ma so per certo che lui è felice con e per me di ogni mia scelta. Ecco perché non posso prendermela completamente con lei. E' sbagliato ciò che ha fatto ma ha avuto le sue buone ragioni per decidere così.
"Non avevo molta voglia di tornare fino a casa per prendere la macchina. Sono stata tutto il giorno al parco e sono venuta direttamente." risponde.

Mentre camminiamo controllo l'ora sul telefono. Senza rendermene conto si sono fatte le cinque e mezza e per le otto dovrei essere al ristorante a festeggiare il compleanno di mio fratello. Devo ancora scegliere cosa mettere, anche se una vaga idea la ho già. Ora che ci penso, Alex dovrebbe essere tornato a casa. Meglio farlo stare tranquillo. Faccio scorrere il dito sul blocca schermo del mio touch, apro la cartella dei messaggi di Alex e comincio a scrivergli.

A: Alex
"Scusami se sono uscita senza avvisare.
Sicuramente sarai rientrato a casa.
Io sono uscita, dovevo avvisarti prima mi dispiace.
Ci vediamo direttamente stasera al ristorante.
Non farti troppo bello e non fare tardi, il festeggiato deve arrivare prima degli ospiti.
Gaia. "

Messaggio inviato.
"Senti, vuoi un passaggio verso casa?" involontariamente siamo già arrivati alla mia macchina, eppure sembrava stessimo camminando in direzione opposta ad essa. Claudia mi guarda in imbarazzo cominciando a giocherellare con i pollici.
"Non voglio crearti altro disturbo." sussurra.
"Nessun disturbo, ormai ci sono. Entra." apro la macchina, e la invito ad entrare. Lei accetta l'invito, quasi sento il suo cuore batterle forte nel petto. Sorrido nella mia mente, metto in moto e parto in direzione del suo palazzo.
Una volta immessa sulla strada a tratti libera e a tratti occupata da auto che rispettano i limiti di velocità troppo alla lettera, penso a cosa poter domandare a Claudia per rendere il viaggio piacevole e poco imbarazzante.
"Per quanto tempo ti fermi qui?" chiedo tenendo gli occhi ben fissi sulle auto davanti a me, pare che non ne vogliano proprio sapere di guidare come si deve.
"Non ho ancora deciso." risponde in tutta fretta, quasi come a voler subito cambiare discorso, poi riprende immediatamente:"Quindi stasera si festeggia?" conclude.
"Si, direi proprio di si." sul mio viso compare un leggero sorriso quando penso che stasera Alex conoscerà Rick. Sono davvero contenta, finalmente. Claudia nota il mio sorriso e la sento sorridere accanto a me.

Arrivati verso casa di Claudia mi fermo davanti il primo posto libero e, come un flashback, rivivo tutti i ricordi vissuti insieme a lei e a mio fratello. Questo posto, questo palazzo, lei. Tutto un accumulo di ricordi che riaffiorando svuotano ogni mio proposito di non soffrire più per il suo allontanamento. Ed ecco che quell'aria di tranquillità conquistata con fatica, si trasforma nuovamente in una turbolenta rabbia. Cerco di reprimere tutto, ho resistito fino ad ora, non posso cedere adesso. Faccio un bel respiro profondo mentre Claudia slaccia la cintura e scende dalla mia auto. Prima di chiudere lo sportello si affaccia nuovamente, è uno scambio di sguardi che farebbe sorridere se solo non fosse cambiato niente.
"Grazie ancora per il passaggio e per avermi ascoltata, di nuovo." dice sorridendomi ma conosco quell'espressione, avrà notato il mio breve distaccamento. Io non rispondo, le faccio un mezzo sorriso che le basta per chiudersi lo sportello alle spalle e avviarsi verso il suo abitacolo.

Il ragazzo in maschera (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora