Capitolo 4

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"Non capisco! Perché non le ho parlato? Non ci voleva molto a dirle ciao." pensai, mentre Martina mi trascinava verso il tavolo in cui ci saremmo sedute, seguite da Pedro.

Ci sedemmo e iniziai a guardare attorno per vedere dove fosse finita quella ragazza. Notai che era seduta qualche tavolo più in là con Rosaria e altri ragazzi. Perché continuo a fissarla? Nemmeno la conosco, eppure c'è qualcosa in lei che mi incuriosisce, vorrei tanto conoscerla. "No Ilaria, hai fatto una promessa a te stessa. Non è il caso di affezionarsi a qualcuna." disse una vocina dentro la mia testa. Doveva essere la mia parte razionale a parlare, e non potevo darle torto. Dopo quello che era successo con Ornella non potevo assolutamente ricascarci.

Accantonai quei pensieri, smisi di guardarla e tornai alla realtà. Ero talmente persa nei miei pensieri che non mi accorsi che le pizze erano arrivate a tavola già da un bel pezzo. Pedro e Martina stavano già gustando le loro fette di pizza.

<<Tu non mangi?>> mi domandò Pedro con la bocca piena. Lo guardai malissimo, odiavo le persone che masticavano con la bocca aperta o parlavano senza prima deglutire.

<<Intanto smettila di mostrarmi ciò che stai mangiando, sei disgustoso..>> gli dissi visibilmente schifata <<..e poi ovvio che mangio, sai benissimo che ho sempre fame.>> dissi prendendo una fetta di pizza, addentandola.

<<Va bene signorina "sono la finezza in persona", mi scusi.>> mi disse ironicamente Pedro, aprendo di proposito la bocca per mostrarmi ciò che stava masticando.

<<Fottiti, idiota.>> dissi ridendo con le lacrime agli occhi.

<<Comunque, sei strana stasera Ilaria. Cioè.. tu sei sempre strana, ma stasera sei più strana del solito. Sembri quasi assente, hai la testa tra le nuvole. A che pensi?>> disse Martina mangiando l'ultimo boccone della sua pizza.

<<Davvero? Oh no, sto bene, tranquilla, sono solo stanca. Sai benissimo che trovo noiosi i compleanni, in più i piedi cominciano a farmi male a causa delle scarpe.>> dissi decisa, per non far insospettire la mia amica. Lei annuì sorridendomi, senza farmi altre domande. Sono proprio brava a mentire, un'attrice nata.

Ero piena, avevo mangiato a sufficienza, così decisi di uscire fuori per prendere una boccata d'aria fresca. L'aria era diventata leggermente più fredda, mi venne la pelle d'oca. Presi una sigaretta dal mio pacchetto e iniziai a cercare l'accendino in borsa.

<<Cazzo!>> imprecai. Avevo dimenticato l'accendino a casa. Fu in quel momento che sentì dei passi dietro di me, mi voltai. Era lei.

<<Giulia!! Ehi, che fai qua fuori?>> domandai. Ma che domanda è? Sei proprio un'idiota, Ilaria.

<<Avevo bisogno di prendere un po' d'aria.>> rispose sorridendo, mostrando di nuovo quei denti perfetti. "Smettila di sorridere, mi stai mettendo in imbarazzo." pensai.

<<Tieni.>> disse porgendomi un accendino. Avrà sicuramente notato la scena di poco fa, in cui imprecavo per colpa dell'accendino.

Lo presi, accesi la mia sigaretta e glielo diedi di nuovo. Inspirai bene, riempiendo di fumo i miei polmoni e espirai subito dopo. Prese anche lei una sigaretta e se la mise tra le labbra. "Quelle labbra... sembrano così morbide.." pensai, e involontariamente mi morsi il labbro inferiore. Lei mi guardò senza dire nulla e distolsi lo sguardo imbarazzata. Passarono diversi minuti, c'era troppo silenzio. Nessuna delle due parlava, chissà a cosa stava pensando.

<<Io entro, inizio a sentire freddo, tu vieni?>> domandò dando un ultimo tiro alla sua sigaretta per poi gettarla.

<<Ehm..no, sto qui fuori un altro po'.>> le dissi sorridendo. Lei annuì sorridendo, accennando un saluto con la mano mentre rientrava nel locale.

La serata trascorse velocemente per fortuna. Una volta mangiata la torta, io e i miei amici salutammo tutti e tornammo a casa.

Arrivata a casa tolsi il vestitino e quei fastidiosi tacchi gettandoli il più lontano possibile da me. Mi struccai e mi misi il mio confortevole pigiama, gettandomi sul letto. <<Perché continui a scorrazzare nella mia testa?>> dissi riferendomi a Giulia, per poi cadere in un sonno profondo poco dopo.

You'll never be mine (Lesbian Story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora