Capitolo 24

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Erano passati poco più di due mesi da quel bacio, ma io continuavo a pensarci. Quando lo raccontai a Pedro e Martina, restarono letteralmente a bocca aperta.

Purtroppo Giulia non voleva assolutamente parlarne. Ogni volta che provavo a chiederle delle spiegazioni su ciò che era successo, mi supplicava di dimenticare tutto e di continuare ad essere amiche. Alla fine mi arresi, non le chiesi più niente, perché temevo si potesse allontanare. Feci finta di dimenticare e continuai a comportarmi "da amica".

Oggi lei compirà 17 anni e ho deciso di farle una sorpresa: uscirò prima da scuola e le farò avere il regalo di compleanno in classe. Quel giorno la prof di francese non venne a scuola, quindi, durante l'ora di supplenza, decisi di scriverle una lettera d'auguri.

Cara Giulia,
stai crescendo così in fretta. Ogni giorno diventi sempre più bella. Ricordo ancora il giorno in cui ti vidi per la prima volta, al compleanno di Andrew, poco più di un anno fa. Mentre parlavo con Rosaria ti avvicinasti a noi. La prima cosa che notai di te furono gli occhi. Dei comunissimi occhi marroni che mi ipnotizzano ancora oggi ogni volta che li guardo. Ricordo ancora il modo in cui mi sorridesti. Ricordo come quel rossetto rosso colorava alla perfezione le tue splendide labbra. Sai, prima di conoscerti ero chiusa in me stessa, evitavo di affezionarmi alle persone. Poi, però, sei entrata tu a far parte della mia vita. Da quel momento tutto è cambiato, io sono cambiata. Hai completamente stravolto ogni mio equilibrio. Ma sono felice che tu l'abbia fatto, perché grazie a te sono una persona migliore. Grazie per avermi resa ciò che oggi sono. Buon compleanno, mio tesoro. Ti voglio e ti vorrò per sempre bene.

Con amore,
la tua Ilaria.

Prima di riporre la lettera nella busta, la feci leggere ai miei due amici per avere una loro opinione.

<<Awww Ilaria, come sei dolce!>> disse Pedro con tono affettuoso. <<Sei cotta a puntino, amica mia.>>

Arrossì a quell'affermazione. Aveva ragione, ero proprio cotta. Presi la lettera, per poi riporla accuratamente dentro la busta.

<<Questa lettera è una vera e propria dichiarazione d'amore.>> disse Martina ironicamente. <<Se non riesce a capirlo è proprio stupida.>>

<<Martina!!>> dissi per rimproverarla. <<Mi spieghi perché ce l'hai così tanto con lei? Non ti ha mai fatto niente.>>

<<So benissimo che non mi ha mai fatto niente.>> disse sbottando. <<Però non capisco, perché è ancora fidanzata con quel ragazzo? Cazzo, è palese che prova anche lei qualcosa per te, altrimenti perché ti avrebbe baciata?>>

Non le risposi, semplicemente perché non riuscivo nemmeno io a dare delle risposte a quelle domande. Ma Martina aveva ragione. Se io bacio qualcuno è perché mi piace o provo qualcosa, non lo faccio tanto per farlo.

Finalmente arrivò il momento di uscire. Essendo ormai maggiorenne, andai dalla preside per farmi firmare un permesso d'uscita anticipata. Una volta uscita, mi incamminai verso la fermata, per poi prendere l'autobus che mi avrebbe portata davanti la sua scuola. Ero emozionata all'idea di darle il regalo e la lettera.

Una volta giunta a destinazione, entrai. Ovviamente non potevo girovagare per i corridoi della scuola. Così decisi di farle avere tutto tramite il bidello.

<<Salve.>> dissi avvicinandomi all'uomo. <<Può gentilmente far avere questi alla signorina Giulia della 3A?>> continuai a dire imbarazzata.

<<Ma certo, cara.>> disse con un enorme sorriso. <<Sei la sua ragazza?>> continuò a dire. Si era sicuramente accorto del mio imbarazzo.

<<Ehm... no... io... noi...>> iniziai a dire balbettando. "Calmati Ilaria, è solo una domanda" pensai. <<Noi siamo amiche.>> continuai a dire. L'uomo annuì sorridendo, per poi portare tutto a Giulia.

Uscì fuori, per poi posizionarmi davanti la finestra della sua classe che si trovava a primo piano e si affacciava sulla strada principale.

Dopo una decina di minuti lei affacciò sorridendomi, seguita da tutto il resto della classe. Le mie guance andarono letteralmente a fuoco non appena vidi quella scena, perché mi guardavano tutti.

In una mano teneva il regalo che le avevo fatto (una cornice con dentro una nostra foto), mentre nell'altra teneva la lettera che le avevo scritto. Più leggeva, più sorrideva. Quando finì di leggere mi guardò, facendo uno dei sorrisi più belli che avesse mai potuto farmi, per poi mimarmi un "ci vediamo tra poco" con le labbra.

Non appena suonò la campanella che annunciava la fine delle lezioni, lei uscì immediatamente, gettandosi tra le mie braccia.

<<Ila, grazie, grazie davvero!>> disse continuando ad abbracciarmi. <<Il regalo è bellissimo, ma la lettera lo è ancora di più. Ti voglio bene anch'io.>> continuò a dire dandomi un bacio sulla guancia.

<<Figurati, è stato un piacere.>> dissi stringendola ancora più forte a me. <<Sono felice che ti siano piaciu....>> continuai a dire, ma una voce maschile mi interruppe.

<<Giulia!>> disse il ragazzo avvicinandosi a noi, sorridendo. Ed eccolo lì, di nuovo quel grandissimo coglione.

<<Piero!>> disse Giulia staccandosi da me, ma il suo tono era tutt'altro che felice. Non sembrava contenta di vederlo. <<Che ci fai qui?>>

<<Ho voluto farti una sorpresa, amore! Buon compleanno!>> disse lui provando a baciarla, ma lei si scanzò. Piero aggrottò le sopracciglia a quel gesto, e anch'io ne rimasi alquanto sorpresa. Perché non voleva che lui la baciasse?

<<È meglio che io vada, Giulia.>> dissi cercando di apparire il più calma possibile. Non ce la facevo più a vederli vicini, mi irritava da morire quella scena.

<<No! Non andare, Ilaria!>> disse con un tono dispiaciuto. <<Resta, ti prego.>>

Ma avevo già preso la mia decisione. Me ne andai subito dopo.

You'll never be mine (Lesbian Story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora