Le vacanze erano terminate. Era arrivato il momento di tornare in patria. Domani si sarebbe riaperta la scuola, quindi decidemmo di partire nel tardo pomeriggio. Il volo era previsto per le 18:00, ma, come per l'andata, dovevamo essere in aereoporto un'ora prima per i controlli di sicurezza.
Alle 17:00 precise arrivammo in aeroporto. Ovviamente ci accompagnò il padre di Martina. Salutò prima la figlia e poi me e Pedro.
<<Bene, ragazzi, è arrivato il momento di salutarci. Spero di rivedervi presto.>> disse abbracciandoci.
<<Anche noi speriamo di rivederti presto. Grazie di tutto, Antonio.>> dissimo io e il mio amico ricambiando l'abbraccio.
<<Non dovete ringraziarmi, è stata piacevole la vostra presenza. Fate buon viaggio.>> disse infine salutandoci.
Lo ringraziammo, per poi salutarlo e dirigerci verso i metal detector. Passati i controlli, andammo verso il gate relativo al nostro volo e ci misimo in fila.
Questa volta non ci furono ritardi, infatti alle 18:00 precise l'aereo decollò. Per tutto il viaggio pensai a Giulia e a cosa avrei dovuto dirle. Pedro si accorse del mio sovrappensiero.
<<Andrà tutto bene, Ilaria.>> disse il mio amico. Aveva sicuramente capito a cosa stavo pensando.
<<Lo spero, Pe.>> dissi abbassando lo sguardo. <<Non so ancora cosa dirle.>>
<<Non ci pensare per adesso. Le parole giuste usciranno da sole non appena la guarderai negli occhi.>> disse mettendo una mano sulla mia spalla. Io annuì, per poi ringraziarlo.
Una volta atterrati, inspirai a pieni polmoni quel profumo che tanto mi era mancato: quello della mia amata Sicilia. Trovammo la madre di Martina ad aspettarci. La salutammo, per poi incamminarci verso la macchina per tornare a casa. Per tutto il tragitto parlammo dei posti che avevamo visitato e delle meraviglie che avevamo visto.
Entrai a casa e vidi mia madre preparare la cena e mio padre apparecchiare. Un sorriso enorme apparve sulle loro labbra non appena mi videro.
<<Amore mio, ci sei mancata così tanto.>> dissero venendomi ad abbracciare.
<<Anche voi mi siete mancati, vecchietti.>> dissi ironicamente, facendoli ridere di gusto. <<Vado a posare la valigia in camera, così iniziamo a cenare.>>
<<Certo, vai tesoro. Ci racconterai tutto durante la cena.>> dissero sorridendo. Annuì, per poi andare in camera mia. Decisi di mandare un messaggio a Giulia.
Da me alle 20:00 :
<<Sono appena tornata a casa. Domani ti va di vederci dopo scuola? Passiamo la giornata assieme. Devo assolutamente parlarti di una cosa.>>Da Giulia alle 20:03
<<Mi devo preoccupare? Comunque certo che mi va. Non vedo l'ora di riabbracciarti, mi sei mancata così tanto in questi giorni. 😍>>Da me alle 20:07 :
<<No, non c'è niente di cui preoccuparsi, tranquilla. 😊 Mi sei mancata anche tu, e anch'io non vedo l'ora di riabbracciarti. 😙>>Da Giulia alle 20:10 :
<<Allora ci vediamo domani, occhi verdi. 😘🙈>>Da me alle 20:12 :
<<Occhi verdi? 😂 Che soprannome carino, mi piace! 😁 A domani, Giu. 😊>>Misi il cellulare in tasca, per poi raggiungere i miei genitori in cucina. Durante la cena raccontai della mia bellissima esperienza vissuta durante il soggiorno a Milano. Mi ero innamorata di quella città, e per questo motivo promisi a me stessa di ritornarci prima o poi.
Finita la cena, aiutai mia madre a lavare i piatti, per poi andare in bagno a farmi una doccia calda. Misi il pigiama, per poi gettarmi sul letto. Domani sarebbe stata una lunga giornata. Il solo pensiero di raccontare tutto a Giulia mi agitava davvero tanto, e speravo con tutta me stessa che non si incazzasse. Misi la sveglia alle 7:00, per poi addormentarmi poco dopo.
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You'll never be mine (Lesbian Story)
RomanceIlaria era una ragazzina che trovava sempre il lato positivo nelle cose. Crescendo però cambiò. Costruì un muro attorno a sé stessa. Non volle affezionarsi più a nessuno, ma, soprattutto, non permise più a nessuno di affezionarsi a lei. Ma cosa succ...