Capitolo 8

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Anche giugno passò, per far spazio ad un nuovo mese. Le giornate di luglio erano fin troppo afose e passavo gran parte del mio tempo al mare insieme a Pedro e Martina. Amavamo il mare, essendo nati e cresciuti in Sicilia. Sono fiera delle mie radici mediterranee. Il mare della Sicilia per noi siciliani è il più bello del mondo, è un amore che non può essere spiegato. D'altronde, vallo a spiegare il mare a chi non c'è nato, vallo a spiegare che, per noi gente di mare, il solo guardarlo è già tutto.

Era una mattina d'estate come le altre. Io e i miei due migliori amici decidemmo di trascorrere l'ennesima giornata al mare. Portammo l'essenziale: panini imbottiti e acqua.

La spiaggia era affollata, piena di ombrelloni di diversi colori. I bambini giocavano spensierati costruendo castelli di sabbia. Iniziammo a cercare un posto libero dove posizionarci, e dopo un po' riuscimmo a trovarlo.

<<Qua va più che bene, pianta l'ombrellone Pedro.>> dissi posando a terra la mia borsa e togliendo gli occhiali da sole. Il mio amico mi guardò sbuffando.

<<Mi spieghi perché dovrei farlo io?!>> disse irritato. Stavo per dirgli che essendo l'unico uomo avrebbe dovuto comportarsi da tale piantando l'ombrellone, per galanteria più che altro. Ma, come al solito, venni interrotta. <<Non osare dire "perché sei l'unico ragazzo" Ilaria, sei scorretta così.>>

<<Ma...Pedro...>> venni interrotta di nuovo.

<<Niente "ma" signorina. Muovi quel culone che ti ritrovi e inizia a piantare l'ombrellone. Io vado a farmi un bel bagno, muoio di caldo.>> disse togliendosi la maglietta, per poi saltellare felice verso l'acqua cristallina.

Martina osservava la scena divertita mentre piantavo l'ombrellone tutto da sola. Mi spogliai, rimanendo in costume. Avevo optato per un costume bianco con dei fiori arancioni quella mattina.

<<Me la pagherà quello stronzetto.>> dissi a Martina con un sorrisino malefico, indicando Pedro. <<Vado a farmi il bagno, vieni?>> continuai. Lei annuì, seguendomi.

Pedro era entrato in acqua da un bel pezzo, ma non si era ancora tuffato, l'acqua doveva essere sicuramente ghiacciata. Un brivido percorse la mia schiena quando entrai, provocandomi la pelle d'oca.

<<Cazzo, è davvero fredda.>> dissi a Martina, anche lei visibilmente infreddolita. <<Goditi la scena amica mia.>> continuai, facendole l'occhiolino.

Mi avvicinai piano piano al ragazzo, senza che se ne accorgesse. Quando la distanza permise iniziai a schizzargli l'acqua gelida sulla schiena. Iniziò ad imprecare.

<<Ilariaaaa!! Ma che cazzo stai facendo?! Vaffanculo, brutta stronza, ti odio!!>> disse Pedro urlando. Era bagnato come un pulcino.

<<Te lo meriti. La prossima volta ti comporterai da gentiluomo.>> risposi ridendo di gusto. Martina era a pochi metri da noi, aveva assistito alla scena e rideva, aveva le lacrime agli occhi.

Fecimo una bella nuotata, per poi uscire, distendendoci sui nostri telo mare. La giornata passò in fretta tra un bagno e l'altro. E dopo diverse ore decidemmo di tornare a casa. Feci una bella doccia e mi misi al pc. Dopo pochi minuti arrivò una videochiamata su Skype. Era Giulia. Sorrisi e risposi.

<<Ehi bellissima, dove sei stata?>> disse lei sorridendo. Ogni volta che la vedevo sorridere mi si scioglieva il cuore. Elsa non era molto entusiasta di questo. Dal compleanno di Rosaria le cose tra noi andavano a gonfie vele, ci vedevamo spesso su Skype e ci sentivamo tutti i giorni.

<<Ehi, Giu!! Ero al mare con Martina e Pedro. Tu che combini?>> le domandai sorridendo.

<<Ma niente, stavo sistemando le ultime cose in valigia.>> disse. Valigia? Non aveva mai accennato un possibile viaggio.

<<Stai per partire? E dove andrai?>> le domandai nascondendo la delusione.

<<Passerò le vacanze nella mia casa al mare, credevo di avertelo detto. Scusa, devo averlo dimenticato.>> rispose con tono dispiaciuto.

<<Oh no, non preocc....>> dissi, ma una figura dietro Giulia attirò la mia attenzione. Era una bambina, poteva avere all'incirca 9 anni. Sembrava Giulia in miniatura. Si nascondeva dietro la ragazza, era in imbarazzo.

<<Ehi, e tu chi saresti piccolina?>> domandai dolcemente alla bambina.

<<Io...io sono Sara...Giulia è la mia sorellona.>> rispose la bambina nascondendosi sempre di più dietro la sorella. <<E tu come ti chiami?>>

<<Io sono Ilaria. È un piacere conoscerti, Sara.>> risposi col sorriso sulle labbra. La bambina annuì e scappò. Che strana bambina.

<<Non fare caso a lei, è una bambina molto timida.>> disse Giulia riferendosi alla sorellina. <<Comunque devo finire di sistemare le ultime cose in valigia. Parto tra poche ore. Purtroppo non porterò il portatile con me, e non potremmo vederci. Ti lascio il mio numero, almeno possiamo sentirci.>> continuò a dire. Mi dettò il suo numero e lo annotai nel mio cellulare.

<<Quando tornerai a casa?>> le domandai.

<<Poco prima dell'inizio della scuola, ad inizio settembre.>> rispose. Io annuì. <<Devo proprio andare adesso, ci sentiamo stasera.>> continuò a dire. Le risposi con un "va bene", chiudendo poco dopo la videochiamata.

Un vuoto si formò improvvisamente dentro me. Dovrò aspettare settembre per rivederla su Skype. E se durante queste vacanze si allontanasse da me? Là ha la sua vita, i suoi amici. Troverà del tempo per parlare con me?

Arrivò sera. Decisi di mandarle un messaggio.

Da me alle 22:00 :
<<Ehi Giu, sei arrivata?>>

Da Giulia alle 22:15 :
<<Si Ila, sto disfando la valigia! Tu che stai facendo? 😊>>

Da me alle 22:30 :
<<Ma niente, mi sono appena messa a letto. Sono stanchissima. 😪 Ti lascio disfare la valigia. Ci sentiamo domani. 😙>>

Da Giulia alle 22:45 :
<<Va bene Ila, ti auguro una buonanotte. Ti voglio bene, a domani. ❤>>

Sorrisi leggendo quel messaggio. Mi rendeva davvero felice quella ragazza. Posai il cellulare sopra il comodino accanto al letto e mi addormentai col sorriso sulle labbra.

You'll never be mine (Lesbian Story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora