22 giugno 2013
Stasera Rosaria festeggia i 18 anni in un ristorante non molto lontano da casa sua, è abbastanza piccolo, ma in molti dicono che si mangi bene. Sono stranamente felice, di solito non ho mai voglia di andare ai compleanni, eppure non vedo l'ora che arrivi stasera. Forse perché rivedrò lei: Giulia. Non la conosco ancora molto bene, non la vedo dal giorno in cui ci siamo conosciute. A volte ci sentiamo su Facebook, siamo molto in sintonia. Tuttavia, non ci siamo ancora scambiate i numeri di telefono.
È ancora pomeriggio, quindi decido di rilassarmi un po' prima di prepararmi. Accendo il mio portatile e trovo un messaggio su Facebook: era Giulia.
<<Ila, finalmente stasera ci rivediamo dopo 3 fottutissimi mesi! Non vedo l'ora di abbracciarti. 😊>> disse. Abbracciarmi? Non permettevo a nessuno di avvicinarsi a me. A malapena mi facevo abbracciare da Martina e Pedro. Quegli idioti mi hanno soprannominata "Elsa". Si, sto parlando di quella Elsa, la Elsa di Frozen, perché ai loro occhi sono glaciale.
<<Già, a stasera Giulia.>> risposi. La mia risposta fu fredda, ma ormai il messaggio era stato inviato. I miei amici hanno ragione, il mio cuore è di ghiaccio da anni ormai. Chiusi Facebook e spensi il pc.
Il mio cellulare vibrò. Lo presi, sbloccandolo. Era Martina, aveva scritto sul nostro gruppo whatsapp dicendo che sarebbe passata lei a prendermi verso le 21:00. Le risposi con un semplice "ok".
Decisi di andarmi a preparare dato che si erano fatte le 20:00. Mi feci una doccia, mi asciugai i capelli per poi piastrarli, mi truccai e mi vestì. Optai per un vestito a fantasia con diversi colori e un paio di tacchi neri. Alle 21:00 arrivò Martina insieme a Pedro, sempre puntuale, e ci dirigemmo verso il ristorante.
Quando arrivammo salutai il resto della classe e vidi Rosaria. Indossava un vestito lungo verde che le risaltava gli occhi, anch'essi verdi, con dei tacchi beige. Devo dire che è molto elegante. Mi avvicinai a lei abbracciandola per poi farle gli auguri.
Poco dopo sentì due braccia circondarmi i fianchi da dietro, mi voltai: era Giulia. È dannatamente bella. Indossa un vestitino bianco con i pois turchesi e dei tacchi color turchese. Volevo ricambiare l'abbraccio, ma qualcosa mi impediva di farlo. Continuai a fissarla senza dire o fare nulla. Lei capì che non avrei ricambiato l'abbraccio e si staccò, visibilmente dispiaciuta, da me. Dispiaceva anche a me vederla così, ma proprio non ce la facevo, non riuscivo ad abbracciarla.
<<Giulia, ehi.>> le dissi sorridendo.
<<Ciao.>> rispose con tono freddo. Cazzo, deve esserci rimasta male per quello che è successo pochi minuti fa. Non riuscivo a risponderle, volevo scappare in quel momento. Per fortuna arrivò Martina, sia lodata quella ragazza, mi salva sempre dalle situazioni imbarazzanti.
<<Ila, dobbiamo entrare e iniziare a prendere posto. Tra poco portano a tavola gli antipasti.>> disse la mia amica sorridendo.
<<Va bene Marti, arrivo tra 5 minuti.>> le dissi accennando un sorriso. Mi voltai di nuovo verso Giulia che mi fulminò con lo sguardo. Stavo per dire qualcosa, ma mi interruppe.
<<È meglio che tu vada, la tua amica ti sta aspettando e non voglio trattenerti più del dovuto, anche perché noto che la mia presenza non ti entusiasmi più di tanto.>> disse, era visibilmente incazzata.
<<Giu..ascolta..non è come pensi, solo che....>> mi interruppe di nuovo.
<<Solo che cosa, Ilaria? Non riesco a capirti. Per messaggi ti comporti in un modo, mentre di presenza ti comporti in tutt'altro modo. Sembra quasi che la mia presenza ti irriti.>> disse urlando. Aveva ragione, non potevo giustificarmi in nessun modo. Abbassai lo sguardo non sapendo come comportarmi. Sbuffò quando capì che non avrei risposto. Si incamminò verso il ristorante lasciandomi lì da sola.
<<Sono una stupida.>> dissi a bassa voce. <<Sono io quella sbagliata, lei non merita un simile comportamento.>>
Mi sentivo in colpa. Restai fuori per qualche altro minuto a pensare a ciò che era successo e alla fine entraì anch'io nel locale.
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You'll never be mine (Lesbian Story)
RomanceIlaria era una ragazzina che trovava sempre il lato positivo nelle cose. Crescendo però cambiò. Costruì un muro attorno a sé stessa. Non volle affezionarsi più a nessuno, ma, soprattutto, non permise più a nessuno di affezionarsi a lei. Ma cosa succ...