È passato un mese dall'inizio della scuola. L'aria di metà ottobre non è affatto fredda, anzi.. è abbastanza calda. D'altronde, in Sicilia il freddo arriva verso la metà/la fine di novembre. È proprio per questo motivo che amo così tanto la mia terra.
Tra pochissimi giorni sarà il mio compleanno, i tanto attesi 18 anni stanno per arrivare. Ho deciso di festeggiarlo, insieme a parenti e compagni, in una pizzeria che si trova poco fuori città. Ci vado spesso con la mia famiglia, preparano delle pizze buonissime.
Avevo comprato il vestito perfetto per l'occasione da qualche giorno ormai, grazie all'aiuto di Martina ovviamente. Lei è una specie di "guru della moda".
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21 ottobre 2013
Finalmente, il giorno dei miei 18 anni era arrivato. Quella mattina decisi di non andare a scuola. Mi svegliai con un grandissimo sorriso sulle labbra. Mi alzai dal letto e andai in cucina. Mia madre, come ogni mattina, stava preparando il caffè, mentre mio padre era concentrato sul suo giornale. Adoro l'odore del caffè la mattina, è l'odore più buono al mondo. Si accorsero della mia presenza e mi sorrisero.
<<Oggi la nostra bambina è diventata adulta! Tanti auguri tesoro!>> dissero insieme, abbracciandomi e baciandomi. Notai qualche lacrima sul viso di mia madre.
<<Mamma, perché stai piangendo?!>> domandai ridendo.
<<Stai crescendo troppo in fretta amore mio. Smetti di crescere, ti prego.>> disse supplicandomi.
Scoppiai a ridere. <<Mamma, mica posso bloccare la mia crescita. Fa parte del ciclo della vita.>> dissi in modo ironico. Sbuffò rassegnata, per poi andare a controllare il caffè.
Suonò il campanello di casa e guardai stranita i miei genitori che iniziarono a ridere sotto i baffi, sapevano sicuramente qualcosa. Cosa avranno combinato? Corsi verso la porta di casa, aprendola. Mi ritrovai davanti un uomo sulla quarantina.
<<Lei è la signorina Ilaria?>> domandò sorridendomi. Io annuì. <<Questi sono per lei. Buon 18esimo compleanno.>> continuò a dire, per poi porgermi un bellissimo mazzo di rose gialle. Ero diventata un peperone per via dell'imbarazzo. Ringraziai l'uomo e tornai in cucina.
<<Voi due!>> dissi puntando il dito contro i miei genitori. <<È opera vostra questa, vero?>> continuai a dire. Annuirono, stavano ridendo come matti. Scoppiai a ridere anch'io. Li andai ad abbracciare e li ringraziai.
Sentì il mio cellulare vibrare sul tavolo della cucina. Era appena arrivato un messaggio. Come al solito, sorrisi come un'idiota leggendo quel nome: era la mia Giulia.
Da Giulia alle 9:00 :
<<Tanti auguri vecchietta!! ❤ Dimmi, come ci si sente ad avere 18 anni? 😄>>Da me alle 9:03 :
<<Vecchietta? Beh... questa vecchietta resta ugualmente figa! 😎 Comunque non è cambiato nulla, sono sempre la solita Ilaria! 😂 Questa sera ci sarai, vero?>>Da Giulia alle 9:06 :
<<Hai ragione, sei ugualmente figa! 😂 Comunque ovvio che ci sarò, come potrei mancare? 😊>>Da me alle 9:10 :
<<Perfetto allora, ci vediamo stasera Giu! 😙>>-
La mattinata passò in fretta, così come il pomeriggio. Era arrivato il momento di prepararsi. Feci una doccia, per poi asciugare i miei lunghi capelli castani. Non li piastrai questa volta, optai per i boccoli. Indossai il mio vestito lungo color crema con dei tacchi alti, anch'essi color crema. Mi truccai e completai il tutto mettendo un rossetto rosso sulle mie labbra carnose. I miei genitori erano pronti da un bel pezzo, aspettavano solo me. Presi la mia pochette ed uscì di casa. Era una bellissima serata, non faceva molto freddo. Salimmo in macchina e ci avviammo verso il locale.
Una volta arrivati sistemammo le ultime decorazioni. Poco dopo iniziarono ad arrivare gli invitati. Pedro e Martina, non appena mi videro, restarono a bocca aperta, dicendomi che ero davvero bellissima.
Mancava solo una persona, la più importante. Dov'era Giulia? Perché non era ancora arrivata?
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You'll never be mine (Lesbian Story)
RomanceIlaria era una ragazzina che trovava sempre il lato positivo nelle cose. Crescendo però cambiò. Costruì un muro attorno a sé stessa. Non volle affezionarsi più a nessuno, ma, soprattutto, non permise più a nessuno di affezionarsi a lei. Ma cosa succ...