L'estate passò in fretta e settembre arrivò velocemente. Le vacanze stavano per giungere al termine. Ero felice, perché avrei rivisto i miei compagni di classe, ma, allo stesso tempo, mi dispiaceva dire arrivederci all'estate. È la stagione che più preferisco. Da lì a poco avrei iniziato il quinto anno. Mi sembra quasi surreale, ancora non riuscivo a crederci: il mio ultimo anno di scuola. Ricordo ancora il primo giorno di scuola del primo anno come se fosse ieri, e adesso mi ritrovo ad affrontare l'ultimo. Questi anni sono passati troppo in fretta.
Poche volte avevo sentito Giulia quest'estate. Raramente riusciva a trovare del tempo per me, era sempre impegnata con i suoi amici. Chiaramente non ero poi così importante come affermava lei, sennò avrebbe fatto di tutto pur di sentirmi. Mi cercava solo quando le faceva comodo, parlando continuamente di sé stessa. Mi ero stancata del suo comportamento, così decisi di non risponderle più. Più volte mi chiese il perché di questo mio improvviso silenzio, senza ottenere risposte però. Alla fine si arrese e non mi cercò più.
Non nego che a volte mi manca, in realtà la penso spesso. Ogni tanto vado a curiosare sul suo profilo Facebook o vado a controllare il suo ultimo accesso su Whatsapp, ma sono troppo orgogliosa per cercarla.
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Gli ultimi giorni di vacanza passarono in fretta. Domani sarebbe ricominciata la scuola. Oggi sarebbe stato l'ultimo giorno in cui mi sarei potuta rilassare. Mi svegliai di prima mattina a causa dei raggi solari che penetrano attaverso le tapparelle della finestra, colpendomi in pieno viso. Tra un'ora mi sarei dovuta vedere con Martina e Pedro per fare colazione assieme. Mi alzai dal letto di buon umore e andai a farmi una doccia.
Non avevo ancora compiuto 18 anni, di conseguenza non avevo ancora la patente, e quindi ero costretta a girovagare per la città con lo scooter. Infilai il casco e misi in moto. Poco dopo arrivai al bar. Martina e Pedro erano già là, mi stavano aspettando. C'erano ancora delle belle giornate, quindi decidemmo di sederci in uno dei tavolini che c'erano fuori. Poco dopo arrivò la cameriera ad ordinare. Prendemmo tutte e tre un succo all'ananas e una brioche, che arrivarono dopo una decina di minuti.
<<Finalmente, stavo morendo di fame.>> disse Pedro addentando la sua brioche. Iniziò a masticare a bocca aperta. Lo guardai, al solito, con aria schifata.
Sentì qualcosa vibrare nella mia tasca, era appena arrivato un messaggio. Presi il cellulare per poi sbloccarlo. Quando lessi il nome del mittente il mio cuore iniziò a battere sempre più forte. Non riuscivo a crederci: era Giulia. Non parliamo da agosto, ma sembra sia passata un'eternità. Cliccai sul messaggio e iniziai a leggere.
Da Giulia alle 9:30 :
<<Ila, parlami, per favore. Mi manchi, non continuare ad ignorarmi. Che ho fatto per meritarmi tutto questo?>>Da me alle 9:34 :
<<Davvero non ci arrivi da sola?! Quest'estate mi hai completamente messo da parte. Pensavi solo ad uscire con i tuoi amichetti del cazzo e mi cercavi solo quando ti faceva comodo. Parlavi continuamente di te stessa, fregandotene di come potessi stare io.>>Da Giulia alle 9:38 :
<<Mi dispiace se non sono stata molto presente, ma adesso sono qui e voglio rimediare. Per favore, Ila. Mi fa stare male tutta questa situazione. Voglio vederti per parlarne faccia a faccia.>>Da me alle 9:43 :
<<Oh, ma davvero?! Adesso sei tu quella che sta male?! No Giulia, solo io posso avere il privilegio di star male, non tu! Io sono stata messa da parte, non tu! Vuoi rimediare?! Ecco, ti rimedio un vaffanculo!>>Bloccai il cellulare, lanciandolo sul tavolino. Martina e Pedro mi guardarono straniti. Si limitarono solo ad osservarmi, senza dire una parola. Sapevano che in situazioni come questa era meglio non rivolgermi la parola. Ricambiai lo sguardo, guardandoli in malo modo.
<<E voi due che cazzo avete da guardare? Andate a fanculo pure voi!>> dissi con tono incazzato. Mi alzai di scatto, senza nemmeno salutare. Rimisi il cellulare in borsa, per poi camminare verso il mio scooter. Misi in moto e me ne andai senza degnare di uno sguardo i miei amici.
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You'll never be mine (Lesbian Story)
RomanceIlaria era una ragazzina che trovava sempre il lato positivo nelle cose. Crescendo però cambiò. Costruì un muro attorno a sé stessa. Non volle affezionarsi più a nessuno, ma, soprattutto, non permise più a nessuno di affezionarsi a lei. Ma cosa succ...