Capitolo 12.

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Iniziai raccontando alle ragazze di tutto quello che mi era capitato una volta uscita dalla Scatola della Radura. Sorvolai e qualche volta descrissi a grandi linee i giorni passati in quel luogo, concentrandomi maggiormente sulla fuga dal Labirinto. Spiegai loro ciò che mi successe dopo e inoltre riferii loro gli ordini che Janson mi aveva dato. Ovviamente tralasciai la parte in cui l'uomo – che io avevo sempre visto come un ratto disgustoso – mi costringeva a mettere in atto il tradimento.

Dissi alle ragazze semplicemente che mi aveva dato precise istruzioni su come raggiungere il Gruppo B e chiedere supporto per attuare il piano di uccidere Thomas.
Quando arrivai alla fine del mio racconto, le ragazze si lanciarono uno sguardo di intesa, poi la ragazza bionda parlò. "Anche a noi hanno dato le stesse istruzioni. Quell'uomo ci ha detto che avremmo dovuto catturare un certo Thomas nel deserto e portarlo qui. Ci ha persino ordinato di tenerlo dentro un sacco finché il Gruppo A non avrebbe più potuto vederci." spiegò grattandosi la testa e cercando di ricordare maggiori informazioni possibili.

Poi fu la ragazza di colore a prendere parte al discorso. "Le istruzioni includevano anche l'uccidere questo Thomas in un posto costruito sulla montagna, proprio sul versante nord. Janson ha concluso il tutto dicendoci che una volta arrivate in questo 'posto speciale' avremmo saputo cosa fare. Nulla di così chiaro, ma meglio di nulla." 
Osservai Stephen per qualche secondo per capire se anche per lui quegli ordini erano del tutto nuovi. A me Janson aveva detto solo che avrei dovuto 'uccidere' Thomas, ma non mi aveva neanche detto quando o come. Perché mi aveva tenuto nascoste tutte quelle informazioni?

"Ci ha anche parlato di voi due. Ha detto che avreste accettato con piacere di unirvi alla nostra causa." aggiunse poi la biondina. "Ma non ci ha detto il perché. Come mai volete farlo?"
Sentii una morsa allo stomaco e mi irrigidii. Ecco. Alla fine eravamo arrivati alla parte peggiore del discorso. Feci un profondo respiro, cercando di rilassare il mio corpo, e mi obbligai a fingere che quella domanda non mi avesse toccato affatto.

"Ho le mie ragioni per vendicarmi di Thomas. Mi ha fatto delle cose orribili, ma non vi riguardano." mi limitai a dire fredda e impassibile. Alla fine avevo deciso di rimanere sul vago, senza aggiungere dettagli o descrizioni inventate per paura di far sembrare il tutto inverosimile.
Le due ragazze inarcarono le sopracciglia e iniziarono a fissarmi con occhi indagatori, sperando forse che dessi loro maggiori informazioni, tuttavia mi obbligai ad assumere un volto indecifrabile e privo di emozioni e a sorreggere il loro sguardo. Fu parecchio difficile mettere in atto quella recita, anche se si trattava solo di farlo per pochi secondi, ma alla fine ci riuscii e furono loro a distogliere lo sguardo.

"Tu invece?" domandò poi la ragazza bionda, fissando Stephen con un sorrisetto divertito.
"Io sono stato obbligato. Non è stata una mia scelta." si limitò a rispondere il ragazzo, mantenendo anche lui uno sguardo freddo. Mi sembrò quasi che quella risposta priva di emozioni, detta con quel volto che non accennava a nessun sorriso, avesse ferito la biondina, perché abbassò lo sguardo subito dopo aver cancellato dal viso ogni traccia di allegria.
"Anche a te hanno minacciato di ucciderti in caso non avessi obbedito agli ordini?" chiese poi la ragazza di colore.
Corrugai la fronte e non potei fare a meno di aprire la bocca per lo stupore. Janson aveva minacciato anche loro?

"No. Nessuna minaccia. Almeno non nei miei confronti." spiegò Stephen. Lo osservai qualche secondo, il tempo sufficiente per riuscire a cogliere nel suo volto una traccia di tristezza e rabbia, che poi si impegnò a cancellare, rimpiazzandola con la solita freddezza. "Hanno preso le mie sorelle. Se non avessi accettato, loro sarebbero morte."
Quelle parole furono per me come mille proiettili sparati verso la gabbia toracica. Rimasi a fissarlo allibita e incapace di rivolgergli anche solo una parola di conforto. Dalla sua espressione sembrava stesse dicendo la pura verità e non una fandonia raccontata per guadagnare la loro fiducia. Ma allora perché non me ne aveva parlato prima?

The Maze Runner - SurviveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora