Senza attendere oltre mi incamminai verso l'uscita della caverna e a ogni passo che compivo potevo sentire l'ansia e la preoccupazione riunirsi dentro il mio petto. Mi immaginavo che tutte quelle brutte emozioni stessero spingendo sulla mia cassa toracica, come a volerla aprire in due.
Continuai a camminare nonostante avessi voluto gettarmi a terra e piangere, sbattendo la testa sul terreno duro per punirmi per ciò che avevo fatto. Avrei voluto correre fino a che i miei polmoni non si fossero incendiati per la mancanza di ossigeno e avrei voluto piangere per porre una fine al groppo nella mia gola. Avrei voluto urlare, scalciare, tirare pugni contro il muro, ma mi limitai ad avanzare – passo dopo passo – con il viso ridotto a una smorfia di dolore, sia fisico che emotivo."Ehi! Dove stai andando?" mi urlò Stephen. "La nostra discussione non è finita."
Lo vidi allungare una mano verso il mio polso e non feci neanche in tempo a liberarmi che lo sentii tirarmi con forza verso di lui. In meno di un secondo mi bloccò le spalle, deciso a non farmi muovere di un altro passo e piantò i suoi occhi azzurri nei miei. Cercai in tutti i modi di divincolarmi dalla sua presa ferrea e, una volta capito che tutto quello spreco di energie fosse più che inutile, mi lasciai andare, riconoscendo le che la sua forza fosse maggiore della mia."E invece ti dico che con te io ho chiuso. Capito?" asserii acida, provando un ultimo tentativo di fuggire da lui. La forza delle sue braccia invece si intensificò e in pochi secondi mi ritrovai più incastrata e in trappola di prima.
"No." sputò lui secco, con un tono che non ammetteva repliche. "Ora mi devi spiegare cosa ti è preso. Volevi veramente mandare tutto all'aria solo per le parole che ha detto?"Mi morsi il labbro, riconoscendo che ero stata una stupida a pensare di poter salvare tutti senza fare del male a Thomas. Eppure il tono del ragazzo era stato così convincente e pieno di sentimenti, – tra cui la rabbia e il disgusto nei miei confronti che non mancavano – che quasi mi aveva portato a credere di poter rinunciare proprio alla fine di tutto quel gran casino.
"Ti ho fatto una domanda." il freddo tono di Stephen mi riportò alla realtà.Gli lanciai un'occhiata infuocata e lui perse un po' della sua strafottenza. "Devo risponderti? Vuoi veramente che io ammetta di essere stata un'ingenua? Una stupida ragazzina ancorata al suo passato che si lascia ammaliare con delle dolci parole? È questo quello che vuoi sentirmi dire, mh?" chiesi alzando il tono di voce nella speranza di ricacciare indietro le lacrime che minacciavano di solcare i miei occhi. "Bene così. Sono una stupida, pazza, debole ragazzina. Sei felice ora?"
Lui fece un'espressione confusa, come se non fosse veramente la risposta che si aspettava, poi la sua sagoma si annebbiò lentamente, facendomi capire che alla fine le lacrime avevano vinto su di me.
Abbassai lo sguardo nella speranza che Stephen non le notasse. Dopotutto, nonostante il sole che minacciava di sorgere da un momento all'altro oltre le montagne, il buio era ancora persistente nel cielo quanto bastava per camuffare il mio viso rigato dalle lacrime.Invece, contro ogni aspettativa, sentii la presa di Stephen alleggerirsi per una frazione di secondo. Il tempo necessario per tirarmi a sé, facendomi appoggiare la fronte sul suo petto. Cercai di allontanarmi da lui e dai suoi sporchi abbracci, – di sicuro non se la sarebbe cavata solo per avermi abbracciata mentre piangevo – ma lui oppose resistenza, finendo quasi per soffocarmi tra le sue braccia.
"Lasciami andare." sibilai arrabbiata, cercando almeno di non far iniziare i singhiozzi. "Ho fatto ciò che mi hai detto. Hai sentito ciò che volevi. Ora lasciami in pace, ti prego. Non ne posso più di te."A ogni parola potevo sentire la mia voce rompersi sempre di più e la tonalità farsi sempre più alta e stridula, proprio come un neonato che piange disperato, attendendo l'arrivo della madre.
"Per una volta stai zitta e lasciati abbracciare." mormorò lui freddo.
Perché doveva avere due personalità? Questo suo comportamento mi confondeva. Insomma, prima si comportava da stronzo, maniaco, psicopatico, manipolatore e ricattatore, poi cambiava completamente e scopriva il suo lato dolce, gentile e impacciato.
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The Maze Runner - Survive
Fanfiction{Sequel di The Maze Runner - Remember} Il Labirinto e i viscidi Dolenti erano solo l'inizio di una serie di Test. La Fase del Labirinto è ormai terminata. Solo pochi sono sopravvissuti. Tuttavia tutti si ritrovano nelle mani della W.I.C.K.E.D. I Rad...