Capitolo 8.

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Continuammo a camminare per ore verso quella che doveva essere la meta, ma ben presto calò il sole e Jorge ci fece accampare per dormire un po' prima di rimetterci in marcia.
Non appena vidi tutti fermarsi, mi accasciai a terra priva di forze. L'indolenzimento dei muscoli non era di certo migliorato, ma in compenso le fitte di dolore alle braccia e allo stomaco sembravano essere diminuite.
Il mio viso invece formicolava continuamente e se provavo a fare una smorfia o a sorridere, degli spasmi di dolore si diramavano su tutta l'area.

Newt si stese accanto a me, stanco di aver sorretto gran parte del mio peso mentre camminavamo. Non sarei mai arrivata a quel punto se non fosse stato per lui. Stephen e gli altri avevano proposto più volte di dargli il cambio, ma lui si era rifiutato ogni volta, ostinato più che mai.
Newt mi circondò il busto con un braccio, per poi attirarmi a sé. Mi stesi sul suo petto, soffrendo in silenzio non appena il mio zigomo entrò in contatto con il suo pettorale.

Cercai di trovare una posizione comoda per poi non muovermi più. Ogni singolo movimento mi causava delle fitte in tutto il corpo, impedendomi di dormire in modo rilassato.
Ben presto arrivò la notte e il cielo venne puntellato da milioni di stelle lucenti. Non ricordavo l'ultima volta che avevo visto uno spettacolo del genere. Nella Radura non ne avevo mai ammirate di così numerose, anche se probabilmente doveva essere stato un cielo artificiale, come tutto il resto, d'altronde.
"Newt..." sussurrai quando rinunciai definitivamente al fatto di potermi addormentare.

"Mh?" mugugnò lui sfregando la sua guancia contro i miei capelli.
"Per quanto possa valere quello che sto per dire... Ti assicuro che troveremo un modo per ricongiungerci con Tom. E se non ci riusciremo noi, credimi, lo farà lui. È un ragazzo intelligente." sussurrai per non svegliare gli altri.
"Questo lo so. Ma purtroppo quel ragazzo ha tanto intelletto quanto curiosità. Non so se sia stupido o coraggioso, ma si caccia sempre nei guai e nessuno può fermarlo."  rispose con voce assonnata.

Forse avrei dovuto lasciarlo dormire, dopotutto avevamo tutti avuto una giornata difficile, ma per Newt era stata una giornata terribile.
Era stato quasi schiacciato dalle macerie per salvarmi, quando io ero già al sicuro.
Aveva perso il suo migliore amico senza sapere se lo avrebbe mai raggiunto di nuovo.
Aveva ucciso un uomo con l'intento di salvarsi la vita e cavare la pelle da tutto quel casino.
Mi sentii male per lui e mi chiesi come facesse a rimanere in piedi senza cadere a pezzi. Forse si chiamava 'Il Collante' anche per questo. Perché era capace di tenersi tutto dentro, insieme, saldamente, facendo credere agli altri di stare bene. 

Come facevano gli altri a bersi la sua recita, la sua felicità e la sua calma apparente? Forse era la persona che soffriva di più tra tutti noi. Nel corso di pochi mesi aveva perso tantissimi suoi amici, persone a cui teneva, eppure era ancora lì a combattere, con l'armatura più forte e solida che avessi mai visto.
Ma la cosa brutta era che lui continuava a vivere, a combattere, non per se stesso, ma per proteggere gli altri.
E quando non avesse più avuto nessuno da proteggere? Cosa sarebbe successo?

E se invece fosse arrivato il giorno in cui non sarebbe stato più in grado di difendere gli altri? A quel punto cosa gli sarebbe successo? Probabilmente sarebbe caduto in ginocchio, abbassando la testa e le spalle sotto il peso che aveva portato per tutto quel tempo.
"Eli, sei ancora sveglia?" chiese lui, con un sussurro.
"Sì."
"T-Tu mi ami ancora, vero?" chiese imbarazzato.

"Ma certo che ti amo ancora... Perché mi fai questa domanda?" chiesi sorpresa.
"Così. Avevo solo bisogno di sentirtelo dire. Avevo bisogno di sapere che nulla è cambiato." spiegò accarezzandomi i capelli.
"Per quanto tu ti possa impegnare, non riuscirai a cambiare i miei sentimenti nei tuoi confronti." spiegai sorridendo, consapevole che non potesse vedermi.
"Non che ci sperassi." rise lui. Passammo alcuni minuti in silenzio, poi lui parlò di nuovo. "Dio, come siamo arrivati a essere così sdolcinati?"

The Maze Runner - SurviveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora