CAPITOLO 36

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•Per te ci sarò•
CAPITOLO 36
Ricordi, dolci ricordi.
Qual'è la vera magia della vita?
La vera magia è quella scintilla che scatta all'improvviso a rendere degna la vita di essere vissuta, quella che Anna aveva sempre letto nei suoi occhi.
Lasciò che le immagini accumulati in una vita scorressero rapidamente, come a ripercorrere un sentiero conosciuto, li sentì susseguirsi uno ad uno a far esultare il suo cuore sotto la potenza di quei preziosi ricordi.
Lentamente si lasciarono cadere sul prato, Anna sentì i freschi fili d'erba sotto le dita, mentre si muoveva a cercare le sue mani, ad intrecciarsi energicamente con le sue dita.
Si sentì completa.
Aveva di nuovo il suo passato, aveva lui, per un attimo, un breve istante si sentì felice come forse non era mai stata in vita sua.
Gianluca: "Dobbiamo dirlo agli altri, saranno felici." - fu travolto dall'impazienza nel voler annunciare quella bella notizia a tutti, ma gli occhi di lei, il suo sguardo supplichevole, ne frenò l'entusiasmo.
Anna: "No, aspetta!" - le disse trattenendolo per un braccio.
Gianluca: "Che succede? C'è qualcosa che non va ancora?" - tornò ad inginocchiarsi sull'erba accanto a lei.
Anna: "No, va tutto bene. È che ti ho appena ritrovato, voglio soltanto vivere quest'attimo sola con te." - la prese per mano tirandola su, la strinse a se, si allontanarono dal baccano dei bambini, camminando lentamente, stretti in silenzio.
Si fermarono sul pontile in legno, le acque del laghetto erano appena increspate in superficie dalla brezza che soffiava leggera, si sedette accanto a Gianluca ad osservare il panorama.
Gianluca: "Ma come hai fatto a ricordare?"
Anna: "Ho avuto dei flash prima di ricordare tutto ma non ti ho detto nulla, hai scelto la canzone di Elvis per farmi ballare perchè speravi mi aiutasse a ricordare, vero? Ed è li che ho avuto il primo ricordo, un immagine rapida di un uomo ed una donna che ballavano stretti sulle note di quella canzone. Lei le appoggiava il viso sul petto mentre lui la teneva in vita. Sentivo che era una scena che avevo visto più volte in quella stanza ma non riuscivo a capire chi fossero. Avevo dimenticato i miei genitori." - l'espressione sul suo viso si fece malinconica - "Avevo dimenticato quando eravamo una famiglia."
Gianluca: "So che non potrò mai sostituire l'affetto dei tuoi genitori ma ora sono io la tua famiglia. E tu sei la mia." - Anna sorrise alle sue parole, si strinse ancor di più nel suo abbraccio poi continuò a raccontare.
Anna: "Poi ho avuto un altro flash vicino alla piscina, ho visto te che ridevi con un secchio in mano affacciato alla finestra del cottege. Mi sono torturata ore per cercare di ricordare perchè ridevi: era il mio arrivo qui. A quel punto non mi importava più di recuperare la memoria."

Maggie picchiettava le dita nervosamente sulle sue braccia conserte, mentre l'ascensore saliva all'ultimo piano di un lussuoso palazzo.
Travis le aveva detto di raggiungerla e lei era impaziente di sapere il motivo, certa fosse per Gianluca.
Le porte dell'ascensore si aprirono e lei con passi rapidi si diresse verso la porta in mogano scuro dello studio. La segretaria la fece accomodare nello studio senza esitare.
Si trovò Travis seduto alla scrivania che sorseggiava del Brandy mentre osservava compiaciuto delle foto.
Travis: "Ho delle novità per te! Che ne dici?" - allungò il braccio verso di lei porgendole le foto.
Le prese senza esitare, i suoi occhi si sgranarono non appena mise a fuoco la prima immagine.
Maggie: "Ma cosa diavolo hai combinato? L'hai spedito a letto con un'altra? Ma era con me che doveva finire!" - l'espressione del suo viso era arrabbiata e sbalordita.
Travis: "Ma lo fai funzionare un attimo quel cervello, stupida gallina? Se avessi fatto questi scatti con te e poi sarebbe scoppiato il caso con la moglie, ti avrebbe odiata! Ora invece, ragionaci, la moglie lo molla e tu lo consoli da buona amica, chiaro?"
Maggie: "Perfetto."
Alzò il bicchiere verso di lei in segno di vittoria, poi lo buttò giù in un sorso.

In quel momento sospeso rimasero lunghi istanti in silenzio, un dolce silenzio nella quale Anna rimase a godersi il panorama stretta al suo abbraccio, poi tornò a raccontare.
Anna: "Ti ho fatto soffrire in questo lungo mese, vero? Adesso che ho tutti i miei ricordi e so cosa abbiamo condiviso, capisco che non deve essere stato facile per te trovarti di fronte la persona che ami come un estranea."
Gianluca: "Non è stato facile ma credo non lo sia stato per entrambi. Mi spezzava il cuore, avrei voluto essere io al tuo posto per evitarti quell'inutile sofferenza."
Anna: "No, e se poi non ti fossi innamorato ancora di me?"
Gianluca: "Puoi starne certa che l'avrei fatto, mi innamorerei di te un milione di volte!" - le diede un bacio sulla fronte per poi poggiare la guancia sul suo capo, Anna e ne stava rannicchiata tra le sue forti braccia, tornando a raccontare.
Anna: "Sai, adesso che ho tutti i miei ricordi credo di aver scelto quello che voglio tenere stretto nel mio cuore per sempre!"
Gianluca: "Ah si? E qual'è?"
Anna: "Quella sera in riva a questo laghetto, mi hai detto che desideravi un figlio. Mi sono sentita completa!"
Gianluca: "Lo voglio ancora."
In lontananza la voce squillante di Veronica spezzò il tempo del loro ritrovarsi.
Veronica: "Ehi voi due? Minchia, la finite! Qui vi cercano tutti!"
Anna sorrise, uscì energica dalle braccia di Gianluca, voltandosi a guardarlo negli occhi.
Anna: "Le dico che mi è tornata la memoria?"
Gianluca: "Vai!"
Attese che Veronica si avvicinasse.
Anna: "Oh, bella Chianti!" - l'aveva chiamata con un soprannome che le era stato dato qualche anno addietro, dopo un weekend.
Veronica aveva cercato di far colpo su un ragazzo della comitiva, ma aveva finito per ritrovarsi sbronza, dando vita ad una serie infinita di pessime figure, culminata con il rovesciarsi all'indietro con la sedia, restando a gambe all'aria con il piatto di torta incollato al viso.
Avevano riso da starci male quella volta.
E da allora per tutti Veronica era diventata bella Chianti.
Veronica: "Oh ancora con il chianti? Ma la devi smettere di tirare fuori sta storia, io non bevo più da quella sera!" - aveva iniziato a blaterare come suo solito, senza rendersi conto di quel particolare, Anna ricordava di quella sera d'estate, si bloccò di colpo, quando finalmente quel pensiero aveva azzeccato l'unico neurone funzionante in quella sua testolina - "Oh, santa polenta, come mi hai chiamata?"
Anna: "Bella Chianti!"
Veronica: "Tu ricordi? Porco facocero, ricordi!" - iniziò a urlare e ad abbracciarla forte, mentre tra il riso ed il pianto continuava a blaterare frasi insensate.
Gianluca non riusciva a capire nulla di quello che diceva in siciliano per il parlar veloce, ma l'espressione di Veronica era così divertente che non potè fare a meno di ridere.

Belinda, fasciata in una tuta in lattice rosso fuoco, si apprestava a terminare gli scatti che avrebbero accompagnato l'uscita della sua intervista.
Si muoveva sicura e provocante sul set, il suo seno prosperoso riusciva a stento a restare chiuso nella tuta aderente, mentre si portava un dito in bocca, mentre l'altra mano affondava nei suoi voluminosi capelli color platino.
Il suo momento di celebrità era arrivato, stava per raccontare alla stampa della sua notte con Gianluca Ginoble.

Nei giorni seguenti, il ritrovamento della memoria furono intensi per Anna, passò ore a chiacchierare con Veronica di tutto ciò riuscisse a ricordare della sua vita a Trapani.
Delle volte le fitte alle tempie si facevano ancora sentire, ma i dottori la rassicuravano, era tutto normale e lei recuperava in fretta.
La presenza di Gianluca era la cura migliore, se ne stavano distesi sotto il grande albero, in penombra.
Lei, seduta tra le gambe di lui, appoggiava la schiena sul suo petto, era silenziosa.

Maggie se ne stava seduta su una poltrona.
Maggie: "Perfetto, Travis! Fai in modo che quella busta con le foto arrivi nelle mani della bambolina ma non stasera. Domani inneschiamo la bomba!"

Anna si svegliò abbracciata a lui che era mattina inoltrata, si sentiva riposata dopo un lunga notte di riposo,
Era di nuovo felice e serena accanto a Gianluca, di nuovo padrona della sua vita.
Sorrise nel guardarlo dormire.
Accarezzò piano il suo petto poi scivolò via dal letto, indossò la vestaglia e scese in soggiorno.
Dalle scale vide un impaziente Travis che teneva una busta tra le mani, girava per la stanza come un leone in gabbia.
Anna: "Buongiorno, Travis."
Travis: "È arrivato con il corriere questa busta per te."
Anna lo prese  tra le mani.
Travis andò via rapidamente, prima ancora che lei lo aprisse.
Sulla busta campeggiava la scritta "Signora Anna Ginoble"
"Chi sa di me? Cosa contiene questa busta?"
La sua vita stava andando di nuovo in frantumi.

~Iris

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