•Per te ci sarò•
CAPITOLO 33
Si vive per accumulare ricordi, più alto è il suo numero, più una vita risulta vissuta intensamente, attimo per attimo, perchè essi sono ciò che rimane di un emozione.
Può essere il ricordo l'indice dell'intensità del vissuto di un essere umano? E quando questi vengono perduti, cosa resta della vita vissuta?
Nulla.
Nebbia.
Fitta e densa.
Per quanto si sforzasse, Anna non riusciva a vedere oltre quel velo spesso, caduto sulla sua mente. L'importanza di un ricordo, chiuso nei cassetti della memoria per poi tornare a ricordare di aver vissuto.
Ritrovarsi in una nuova vita in un batter d'occhio, dove il ricordo più lontano era quello di qualche minuto prima, come essere nati in quell'istante, con tutto un mondo da ricostruire.
La mente libera, la paura di non sapere, di non avere certezze, la paura di non ritrovarsi.
Il buio della mente continuava a farla navigare senza bussola, guidata dal disperato bisogno di non sentirsi fragile e sola, totalmente e completamente spaventata e smarrita in quel giro di domande senza risposta.
Una vita di sorrisi, lacrime, parole, dolori, gioie, persi in qualche angolo del suo cervello.
I ricordi fanno dell'uomo quel che è, i ricordi sono la traccia dell'esperienza vissuta, del cammino del tempo, confortano nei momenti bui, insegnano a non ripetere gli stessi errori, fanno sorridere e commuovere, i ricordi sono il diario segreto dello scorrere della vita.
Ed Anna, di quel diario, non trovava più la chiave.
Dove avrebbe dovuto cercare la parte mancante di se?
Si chiese Anna.
"Nei suoi occhi." - si rispose.
Tornò a perdersi in quegli occhi lucidi e tristi.
Rimaneva rapita dalla bellezza del suo sguardo.
Si sentiva attratta da loro.
Gianluca sentiva crescere l'impulso di poter tornare a stringerla a se, mentre le sue dita continuavano a scivolare lente sulle sue labbra, quelle stesse dita che solo la notte prima esploravano decise e sicure ogni centimetro del suo corpo, ora erano li a toccargli la bocca intimorite, come se fosse la prima volta.
Gianluca chiuse dolorosamente gli occhi, non riuscì a trattenere il pianto dalla frustrazione di quel momento. Una lacrima rigò il suo volto poi sentì il tocco della mano di lei a raccogliere quella lacrima dal suo viso.
Anna la guardò, trasparente e pura sul suo dito, in un attimo se la sentì scivolare sulla pelle, come se volesse fuggire dalle sue mani per terminare la sua corsa dolorosa, la vide scorrere lungo il suo dito per finire nel palmo della sua mano, strinse il pungo, come a non volerla lasciare andare.
Poi con la voce rotta dall'emozione riuscì a porgli una domanda, fondamentale, rimanendo timorosamente in attesa di una risposta.
Anna: "Parlami di noi. Cos'eravamo? Cosa ci legava?"
Gianluca esitò, temeva di turbarla nel dirle la verità, posò la sua mano su quella di lei fino a stringerla più forte contro la sua guancia.
Un profondo sospiro gli liberò il petto dal peso di quel ricordo, le rispose con voce rotta dall'emozione.
Gianluca: "Ci legava... L'amore."
Anna si fece triste, poteva non ricordare il più nobile dei sentimenti? Poteva non ricordare quella dolce creatura che era li desideroso di poterla amare come prima?
Anna: "Non ho nessun ricordo di ciò." - pianse.
Le lacrime continuarono a scendere rapide e copiose sotto gli occhi di Gianluca.
Gianluca: "I ricordi del passato torneranno, non aver paura. Intanto ne puoi avere di nuovi, adesso." - l'amava come non mai in quel momento, tenera e spaurita tra le sue mani, l'istinto di proteggerla si fece più forte, avvicinò il suo viso a quello di lei, desideroso di ricordarle il loro amore.
Si fermò vicinissimo alle sue labbra.
Anna sentì il cuore scoppiargli nel petto, il respiro si fece corto.
Avvicinò dolcemente il suo viso a quello di lei che non oppose resistenza, si sentì emozionato nello sfiorare di nuovo le sue labbra.
Per Anna fu il primo bacio che potesse ricordare, sentì i brividi percorrerle il corpo, a risalire dallo stomaco fino al centro del petto. Accumulò più ricordi possibili, come a voler riempire al più presto una mente vuota.
Il suono della macchina che monitorava i suoi battiti si fece più incalzante, l'emozione per quel bacio aveva alterato il ritmo del suo cuore.
Gianluca si allontanò piano da lei, buttò un occhio all'apparecchio, pian piano il ritmo tornò regolare.
Alzò piano lo sguardo verso gli occhi di Anna, rimase un attimo in silenzio ancora una volta rapita dalla sua presenza, era rassicurante averlo accanto, come se arrivasse a riempire i suoi spazi vuoti.
Ripensò a tutte quelle bellissime sensazioni che si erano smarrite, la testa cominciava a farle male di nuovo.
Gianluca: "Cos'hai?"
Anna: "Mi fa male la testa, io devo smettere di cercare di ricordare, mi fa male!"
Gianluca: "Devi riposare, non puoi pretendere di sforzarti così tanto."
Anna: "Non andare via ti prego, resta con me stanotte."
Quante volte l'aveva supplicata di restare a dormire da lei, per un istante rivide la sua Anna.
Le sorrise facendo cenno di si con il capo.
Gli fece spazio nel letto, lui si sdraiò accanto a lei prendendola tra le braccia.
Si addormentò.
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