•Per te ci sarò•
CAPITOLO 39
In un istante tutto cambia e tutto resta immutato.
Cè sempre una seconda scelta nella vita?
Il destino si era di nuovo divertito a rimescolare le carte in tavola, e lei spaesata e combattuta davanti ai suoi occhi, fu di nuovo ingoiata in un giro di domande alla quale non era ancora riuscita a trovare risposta. Avrebbe voluto fermare il tempo, fermarlo per riuscire a riflettere.
Quella volta Anna si era imposta che non sarebbe stato il suo cuore a decidere, ormai lo riteneva letteralmente impazzito, incapace di una scelta sensata.
Lo sentiva esultare nel petto.
Bastarono le immagini di quella bionda nuda accanto a lui ad uccidere quei pensieri.
Era sorpresa di vederlo li.
Poi le sue parole arrivarono a regalargli l'ennesimo tuffo al cuore.
Gianluca: "Ciao."
Le lacrime spingevano per uscire ma questa volta no, non li avrebbe lasciati andare.
Li ricacciò con forza nel profondo della sua anima, aiutata da quelle immagini che non avrebbe mai voluto vedere, che le si erano stampate in mente per sempre.
Anna strinse i muscoli del viso, deciso a tenergli testa, non curante di un Michele incuriosito dietro di lei da quel lungo silenzio.
Chi si celava dietro quella porta? Perchè Anna esitava tanto a rispondere?
Anna: "Che ci fai qui?" - fu la sua secca risposta.
Gianluca: "Lo sai, posso entrare?" - fece un passo verso di lei, Anna indietreggiò lentamente, non voleva rivelare a lui chi c'era con lei, si chiese come l'avrebbe presa, sentì l'ansia salire.
Come poteva togliersi da quella situazione?
In fondo lei desiderava soltanto stare sola, fare chiarezza nella sua mente. Si sentì furiosa con entrambi per aver violato il suo rifugio.
Non ebbe modo di riflettere, quando la mano di Michele afferrò la maniglia per tirarla rapidamente, svelando così chi fosse il misterioso visitatore.
In un istante gli occhi di tutti furono trapassati da uno sguardo interrogativo.
Che ci faceva quell'uomo con Anna in una casa solitaria in collina?
Come avrebbe spiegato la presenza di Michele a Gianluca?
Perchè Gianluca Ginoble era lì?
Un susseguirsi di sguardi tutti su di Anna.
Lei era la chiave di tutto, lei sapeva le risposte.
Spencer era incredulo, i suoi occhi continuavano a tornare su di lui per poi guardare ancora lei.
Perché lui era li?
La guardò ancora una volta, cercando in lei una risposta ad una domanda che non riusciva a porle. Fissò i suoi occhi azzurri in quelli marroni di lei, poi con una mano indicò Gianluca.
Michele: "Che ci fa Gianluca Ginoble qui?"
Gli occhi di Gianluca cambiarono espressione, il suo sguardo dolce in un attimo si era fatto duro.
La sua presenza gli dava fastidio, si sentiva come se qualcuno stesse violando qualcosa di suo.
Anna era sua e quel tizio non pareva saperlo.
Gianluca: "Anna devo parlarti." - cercò di non curarsi di lui, era l'ultimo dei suoi problemi, ora l'importante era riavere lei.
Anna: "Non ho nulla da dire, credo di averti già detto tutto!"
Gianluca: "Non credo! Devi ascoltarmi!" - il suo tono di voce si fece più furioso per aver trovato un uomo accanto a lei - "Vedo che ti consoli in fretta."
Anna: "Mai quanto te!"
Gianluca trattenne la rabbia, capì che non era il caso di attaccarla ora. Michele assisteva incredulo a quello strano scambio di risposte secche e decise.
Michele: "Anna, vuoi che lo mandi via?" - si avvicinò a lei prendendole la mano per sostenerla.
Quei gesti per Gianluca erano inequivocabili, quell'uomo era legato a lei, era certo fosse il suo ex, si sentì bruciare dalla gelosia.
Anna sfilò via la mano da quella di lui, incrociando lo sguardo con quello di Gianluca.
Per lui era il segno che non era finita, la partita era ancora aperta.
Gianluca: "Anna, lascia che ti spieghi." - le sue parole furono interrotte da lei, lo zittì con un gesto.
Anna: "Taci! Non c'è nulla da spiegare. Ti odio. Sei falso. Vai via e lasciami in pace!"
Anna si portò le mani alle orecchie, non voleva ascoltarlo, non voleva nessuno, voleva stare sola.
Scosse il capo in segno di disappunto, una fitta alla testa come un lampo, quell'ematoma non del tutto riassorbito le dava ancora qualche problema e Gianluca lo capì immediatamente.
Fece un passo verso di lei, per accertarsi che stesse bene, ma fu bloccato da Michele che gli si parò dinanzi afferrandolo per il colletto della giacca.
Gianluca non accennò nessuna reazione, lo fissò intensamente negli occhi, mantenendo inalterata la sua naturale eleganza nonostante il fermento dell'anima.
Michele stringeva tra le mani il tessuto della giacca di Gianluca, guardandolo sprezzante in faccia.
Michele: "Basta! Lei non vuole vederti, ne parlare con te! Credo sia stata chiara, no?"
Gianluca: "Non intrometterti! Questa faccenda è tra me e Anna!"
Michele: "Lei non vuole vederti, chiaro? Ma chi diavolo ti credi di essere, superstar?"
Quella frase gelò Anna e Gianluca, entrambi sapevano che la risposta era una sola.
Gianluca lo allontanò da se, abbozzò un ironico sorriso sulle labbra, esitò un attimo, ma a quella domanda c'era una sola risposta da dare.
Gianluca: "Suo marito!"
Michele: "Anna, guardami." - cercò il suo sguardo - "Mi spieghi cosa sta dicendo? Tuo marito?"
Anna: "Si, è mio marito e non sta mentendo, è tutto vero!"
Per Michele fu il colpo decisivo.
Michele: "Hai sposato lui nel giro di 5 mesi?"
Gianluca: "Tre per l'esattezza." - intervenne per precisare, soddisfatto per aver neutralizzato il nemico.
Michele fu colto dall'ira, voleva solo che la smettesse di urlarle contro. Istintivamente alzò un braccio per colpirla, un sonoro ceffone.
Ma Gianluca bloccò il suo braccio, lo afferrò parandosi davanti ad Anna.
I suoi occhi si infiammarono come non mai, non sopportava la violenza.
Non avrebbe mai permesso a quell'individuo di colpire Anna, il suo piccolo e fragile amore.
I suoi occhi furiosi si fissarono in quelli azzurri di lui, seri, minacciosi.
Gianluca: "Non ti azzardare a toccarla!"
Anna sfinita dall'ansia e dal pianto, si lasciò scivolare a terra, sentì il pavimento gelido sotto il palmo della sua mano, quel freddo le penetrò nel cuore.
Michele uscì sbattendo la porta e Gianluca cercò di avvicinarsi a lei. Avrebbe solo voluto stringerla tra le braccia, consolarla, farla uscire da quello sconforto inutile nella quale era caduta, voleva che sapesse la verità, che stava soffrendo inutilmente, che lui la amava come sempre.
Si chiese se lei provasse ancora del sentimento per lui.
Gianluca si chinò accanto a lei e per un breve istante lei si lasciò toccare, Anna sentì quel tocco scaldarle il cuore come aveva sempre fatto, si voltò a guardare i suoi occhi tremanti e per lui provò un misto di amore e rabbia.
Anna: "Perché mi fate questo?"
Fece scorrere la mano sulla sua guancia umida di pianto, esitò per paura di un suo rifiuto, ma lei era docile sotto il suo tocco, proseguì verso le labbra, si avvicinò con il viso a lei, si sentì emozionato come la prima volta che l'aveva baciata ma lei si ritrasse di colpo, indurendo il suo sguardo.
Per un attimo Gianluca aveva creduto di essere riuscito a riavvicinarsi a lei, a malincuore tirò indietro la mano dal suo viso.
Gianluca: "Non ti fa bene stare così in ansia. Sei ancora convalescente."
Anna: "Dovevi pensarci prima di finire tra le braccia della bionda!"
Gianluca: "Per favore non puoi continuare così, ti stai sbagliando e qui ne ho le prove!" - attraversò la stanza, fino al grosso tavolo in legno chiaro, poggiò una valigetta scura su di esso e rapidamente fece saltare le chiusure.
Tirò fuori delle buste che porse a lei - "Ecco guarda, questa è la prova della mia innocenza. Maria li ha scovati nello studio di Travis, è lui che ha organizzato tutto, per favore credimi!" - Anna esitò nel prendere quelle carte tra le mani, poi diede un occhiata distratta.
Un contratto, un certificato medico, degli assegni.
Distolse lo sguardo da quei fogli e li fissò in quelli di lui.
Rimase in attesa di una spiegazione - "Maggie era a Bologna quella sera, te lo ricordi? Mi ha dato da bere qualcosa, c'era del sonnifero dentro poi non ricordo altro. Mi ha sedato, capisci?"
Di colpo lanciò in aria i fogli che teneva tra le mani.
Gianluca li vide svolazzare in aria per poi sparpagliarsi sul pavimento, a terra come il suo cuore che non trovava giustizia.
Anna: "Ed io dovrei credere a quattro fogli? Che ci vuole a falsificare un certificato medico ed un contratto?"
Uscì di casa, fermandosi sotto il portico.
Quel tramonto che sembrava non finire mai, così violento, così struggente, si sentì avvolta dal calore di quegli ultimi raggi di sole che accendevano d'arancio il cielo, si sentì stanca.
Nella sua mente un unico pensiero.
"E se fosse questa la verità?"
Sentì i suoi passi sul legno scricchiolante del portico avvicinarsi a lei, silenzioso.
Anna trovò stranamente la sua presenza quasi rassicurante, mentre teneva gli occhi fissi sulle loro lunghe ombre nere.
L'uno accanto all'altro, le loro ombre parevano fondersi tra loro, unite in un unica forma, fuse l'uno con l'altra. Com'era assurdo quel momento pensò Anna, un tramonto perfetto li vedeva uniti nelle ombre, eppure nella realtà qualcosa sembrava dividerli.
Il suo sogno era finito.
La voce stridente della radio accesa accanto alla sedia a dondolo era l'unico barlume di contatto con la realtà.
"Miei cari ascoltatori alzate il volume, stringete la vostra donna tra le braccia e lasciatevi trasportare dalla calda voce del Re in chiusura di programma, questa perla romantica è per voi!"
La voce dello speaker annunciava un inno all'amore proprio mentre un amore finiva, quelle parole avevano un sapore amaro più che mai.
Anna non voleva ascoltare, non voleva udire la calda voce di Elvis in quell'attimo, non voleva ricordare i suoi sorrisi a Graceland con lui, non voleva immergersi in un amore che non poteva avere più e mentre la voce di Elvis intonava 'always on my mind', lei si voltò asciugandosi gli occhi umidi di pianto cercando di non incrociare quelli di lui, muovendosi rapida verso la radio, intenta a porre fine a quello strazio.
(Always on my mind - music)
Aveva le mani sul tasto OFF, off sulla musica, off sul suo cuore, off sull'amore.
Off su di lui.
Gianluca si avvicinò alle sue spalle, restando fermo dietro di lei.
Anna teneva la mano tremante ferma su quel tasto che non ebbe il coraggio di schiacciare.
Lasciò che quella melodia parlasse al suo cuore, lasciò che il suo corpo avvertisse la sua presenza alle sue spalle.
Sentiva il suo calore sulla sua pelle, sentì le sue mani scivolare sulle sue braccia nude, si sentì pervasa dai brividi, strinse gli occhi nell'attimo stesso in cui sentì il suo viso affondare tra i suoi riccioli, la dolce voce di Gianluca si fuse con quella di Elvis.
Anna si voltò lentamente, rimase un istante immobile davanti ai suoi dolci occhi.
D'istinto si lasciò cadere tra le sue braccia, un istinto che solo l'amore poteva dettare.
Lasciò che il profumo della sua pelle tornasse ad inebriare ogni fibra del suo corpo.
Aveva scelto con il cuore ancora e lo avrebbe fatto per sempre.
Gianluca la strinse forte al suo petto, chiuse gli occhi alzando per un attimo il viso al cielo, a ringraziare Dio per avergliela ridata ancora una volta.
Poi tornò in lacrime a guardare lei, il suo viso, la sua bocca che si tendeva verso la sua, assetata dei suoi baci, assenti ormai da troppo tempo, posò dolcemente le sue labbra sulle sue e a quel caldo contatto sentì l'emozione fargli vibrare l'anima come non mai.
Anna si allontanò un istante dalle sue labbra, il petto ansimava dall'emozione, Gianluca temette l'ennesimo ripensamento, fissò lo sguardo sulle sue piccole labbra, si schiusero piano ed il cuore di lui cessò di battere.
Anna: "Io..." - fece una pausa interminabile per il cuore in pena di Gianluca - "Ti amo!" - le disse tra le lacrime e lui tornò a respirare.
La tirò a se a stringerla forte, a baciare frenetico il suo viso umido di lacrime, a baciare la sua bocca, desideroso di cancellare i giorni bui senza i suoi baci.
Gianluca: "Anch'io piccola, non ti farò mai del male. Te lo prometto, dammi un'altra possibilità."
La strinse forte a se sollevandola da terra senza posarla, come a volerle impedire di allontanarsi ancora, dolcemente imprigionata tra le sue forti braccia.
Il sole era ormai quasi del tutto tramontato dando tregua ad un cielo che andava via via a farsi scuro, lasciando intravedere le prime stelle della sera.
Anna era stretta nel suo abbraccio, fissando il cielo.
Anna: "Guarda! Una stella cadente, esprimi un desiderio." - Gianluca sorrise divertito.
Gianluca: "Desidero sentirti mia." - gli sussurrò appena all'orecchio, mentre lentamente la posava a terra.
Anna non disse nulla, gli prese la mano, la strinse forte nella sua, tirandolo dentro casa.
Salirono le scale in legno di quercia fino alla camera da letto, senza mai lasciargli la mano, Anna lo accompagnò fino al bordo del grande letto.
Si sedette in ginocchio sul letto, afferrando la grande mani di lui tirandolo a se.
Scivolando, lui gli fu sopra, si fermò un attimo a guardarla.
Prese a baciarla, lasciando che i suoi baci divenissero sempre più intensi, un misto di dolcezza e violenza, piccoli morsi scivolarono sul collo di lei ricoprendo la sua pelle di piccoli brividi.
Le sue piccole dita iniziarono a sbottonargli la camicia, mentre lui armeggiava abile con i gancetti del reggiseno che in un istante volò via dal corpo di lei.
Il respiro di Anna si fece corto. Continuava a provocarlo, cercando le sue labbra.
La sua mano continuava a regalargli piacere.
Gli occhi di Gianluca erano accesi, divampavano dal desiderio di averla.
Sentirsi desiderata in quel modo, con quelle parole passionali, sentirsi sottomessa alla sua forza maschile, era il modo più appagante di essere amata.
Era ormai certa che non avrebbe più provato un piacere simile in vita sua.
Senza accorgersene Gianluca le fu sopra, si sentì di nuovo sotto il suo peso, incapace di opporre resistenza.
Strinse il ferro battuto della testata del letto forte tra la mani, mentre lui continuava a baciarla.
Le prime luci dell'alba scorse le loro mani strette sul petto nudo di lui.
Si strinsero ancor di più, mentre le loro mani iniziavano di nuovo a cercarsi, insaziabili di godere del sollievo estremo dell'essersi ritrovati.
Seguire il cuore non è così facile come si crede, a volte ti porta dove non dovresti andare, posti che fanno paura pur essendo eccitanti, pericolosi pur essendo attraenti; a volte il cuore ti fa vivere storie che non potranno avere un liete fine, ma basta un gesto e tutto cambia!
Il lieto fine esiste in tutte le favole.
Fate della vostra vita una favola!
•THE END•~Iris
Spero di essere riuscita nel mio intento; quello di farvi emozionare con questa storia d'amore tra due ragazzi nonché, come sapete, Anna e Gianluca.
Eventi presenti nella storia sono di fantasia.
Pertanto ogni riferimento a fatti, luoghi e personaggi, gran parte inesistenti, sono del tutto casuali.
Vi ringrazio per aver letto e apprezzato "Per te ci sarò" ❤️❤️❤️
Se volete trovarmi, potrete farlo su Instagram @iriscamillo facendomi sapere cosa ne pensate.
Baci!😘😘😘
