CAPITOLO 4

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•Per te ci sarò•
CAPITOLO 4
Era in Abruzzo da poco più di una settimana, ma le sembrava già un eternità, Anna aveva mille cose da fare e tornava in hotel la sera sfinita.
Il lavoro era da poco iniziato e con i suoi colleghi aveva subito legato, in particolare con Iris, una ragazza anch'essa della Sicilia, le ricordava Veronica.
Finito da lavorare, nel pomeriggio uscivano insieme alla ricerca di un alloggio.
Per Anna la presenza di Iris fu una benedizione, aveva qualcuno con cui condividere i suoi pensieri, con cui uscire e che le era d'aiuto per ambientarsi nella sua nuova città. Erano uscite insieme anche quel pomeriggio, passando davanti ad un edicola, Iris buttò un occhio su di un magazine.
Iris: "Minchia! Che diavolo ci fai in copertina con Gianluca Ginoble? Si, sei proprio tu!"
Ad Anna si fermò il cuore.
Anna: "Come? Dai qua, fammi vedere." - stentava a crederci, rimase a bocca aperta.
Non aveva smesso di pensare a quell'incontro un solo giorno ed ora aveva quella foto davanti a se che le riaccendeva l'emozione.
Il suo cuore palpitava come all'ora. Guardò l'espressione di Gianluca, dolce e composta, le loro mani l'una sull'altra, occhi negli occhi e fu tutto così vivo di nuovo.
A fatica rispose a Iris, cercò si accostare due parole che avessero un senso.
Anna: "L'ho incontrato, o meglio mi sono scontrata con lui. Bhè non proprio con lui ma con tutta la folla che gli stava intorno. Ero in aeroporto, ero appena arrivata. Sono finita a terra e lui gentilmente mi ha aiutato a rialzarmi, tutto qui!".
Iris: "Tutto qui? Ma sei impazzita? Ma guardalo!" - Anna non riuscì a dirle che da quell'istante nella sua mente c'era solo lui, non riuscì a dirle che sentiva il suo cuore sobbalzare nel petto non appena sentiva pronunciare il suo nome, non riuscì a dirle che non aveva pensato a Michele neanche una volta, mentre Gianluca era il suo primo pensiero al mattino e l'ultimo la sera prima di dormire.
Non riusciva ad ammetterlo nemmeno a se stessa ma ormai era chiaro come il sole che si era presa una cotta per lui, le sembrò ridicolo, invaghirsi di una star come una ragazzina, ma nella sua mente cominciò a delinearsi la verità, era inutile negarlo: "Sono innamorata di lui, lo amo! Amo un uomo totalmente, completamente e assolutamente irraggiungibile!" - fu questo il suo pensiero davanti a quella foto.
Iris: "Anna, ci sei? Avrai anche detto 'tutto qui' ma a me non sembra guardando la tua espressione in questo momento, sei rossa in viso e i tuoi occhi sono lucidi!"
Anna: "Smettila, non è vero!" - mentì spudoratamente - "È che ci sono rimasta di sasso, non mi aspettavo di finire sui giornali per una caduta!".
Iris era continuamente un vulcano in eruzione, se Anna le avesse detto di essersi innamorata di lui avrebbe trovato il modo di intrufolarsi a casa sua per farli incontrare di nuovo, qualsiasi avventura per lei era una missione in cui buttarsi a capo fitto.
Iris: "Perché non andiamo a vedere anche l'appartamento? Oggi è la tua giornata, dopotutto siamo in zona, basta attraversare quel parco! Ricorda che domani non è oggi, cogli l'attimo!"
"Forse Iris ha ragione." - pensò Anna e si avviarono.
Attraversarono il parco al calar del sole, Anna era entusiasta di quel posto, un oasi in mezzo all'asfalto, grossi alberi costeggiavano il viale principale, il laghetto rifletteva il rosso del tramonto, lasciando che le sue acque si tingessero di un arancio intenso e brillante, una coppia di cigni nuotava lentamente.
Le sembrò di essere entrata in un'altra dimensione, lontana dal rumore della città.
Sperava che quel parco potesse diventare il suo luogo dove rifugiarsi, sperava di avere quell'appartamento.
Rientrò in hotel sfinita da una lunga giornata, era felice ma c'era ancora qualcosa che le dava quel senso di vuoto proprio in mezzo al petto, all'altezza del cuore.
Aveva un lavoro, una casa, anche se piccolissima era carina ed accogliente con vista parco, già si vedeva alla finestra a godersi la luce del tramonto che filtrava tra i rami.
"È stata una giornata fantastica, ho ottenuto tutto ciò che volevo, ho lasciato tutto alle mie spalle e ce l'ho fatta e allora perché mi sento ancora così vuota dentro? È proprio vero che quando hai l'amore hai tutto!"
Poi prese la rivista che teneva in borsa, la guardò ancora per lunghissimi istanti: "Può sul serio essere lui il mio destino? Possono un paio di coincidenze essere una certezza? Chissà cosa sta facendo in questo momento?"

A chilometri di distanza, proprio in quell'istante Gianluca si apprestava a rientrare in scena con Piero e Ignazio. Il tour era ripartito dopo una breve pausa, ancora qualche data e poi il finale al Pala Maggetti di Roseto degli Abruzzi.
Tre occhi di luce illuminavano i ragazzi, il rumore dei loro passi accompagnò il loro ingresso sul palco e subito ci fu delirio.

~Iris

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