CAPITOLO 3

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•Per te ci sarò•
CAPITOLO 3
Per Anna non esisteva più nulla intorno a se, non si accorse neanche dei fotografi che continuavano a scattare foto, per quel breve istante in cui si trovarono occhi negli occhi, nella sua mente c'era solo lui.
E ne fu sorpresa.
I suoi occhi erano così profondi, riusciva a leggerli come un libro aperto, ci vedeva il suo bisogno d'amore e per un attimo dimenticò di avere di fronte una star, ma c'era un ragazzo dal cuore ferito, con un disperato bisogno di essere compreso.
Sentiva il tepore della sua mano sulla sua e quel calore gli entrò sotto la pelle, nelle vene fino al cuore.
Gianluca la osservava incuriosito e sorpreso, lei era così dolce e composta, nessuna scena isterica, nessun tentativo di saltargli al collo, dischiuse le labbra come se volesse dirle qualcosa, ma il suo manager gli fece cenno di andare insieme ad altri due, Piero ed Ignazio.
X: "Presto Gianluca, bisogna andare!"  - lo prese sottobraccio e lo allontanò.
Anna sentì la presa alla sua mano allentarsi, le dita di Gianluca scivolarono sulle sue come se volessero trattenere il contatto fino all'ultimo istante, fino a lasciarla andare.
Gianluca si allontanò non senza voltarsi a guardarla ancora una volta, seguito da una folla chiassosa di fans e paparazzi.
Anna rimase lì ferma ed impietrita, la sua mano tremava, aveva ancora la sensazione di sentire il suo tepore sulla pelle, come se l'avesse marchiata a fuoco.
Era una sensazione così strana, come se un colpo di vento caldo avesse soffiato sul suo cuore liberandolo dalla polvere accumulata negli anni ed il suo cuore era di nuovo rosso, vivo e pulsante.

Con la testa appoggiata al finestrino della limousine, Gianluca se ne stava in silenzio a pensare a quell'incontro inaspettato: "Ho visto milioni di sorrisi in tutto il mondo, di tutte le razze, perché solo quello di questa ragazza è stata musica nella mia mente?" - si guardò la mano ancora assorto nei suoi pensieri.

Nel tratto tra l'aeroporto e l'hotel, Anna ebbe modo di vedere un pezzo dell'Abruzzo.
Ma tutto questo aveva preso un posto secondario nella sua mente, il suo pensiero non poteva non tornare a Gianluca.
Si chiedeva se fosse possibile aver provato tante emozioni in un frangente.
Possibile che il destino le aveva messo quel ragazzo davanti a sconvolgerle i sensi per poi portarselo via senza potergli dire una parola? - "Lo rivedrò mai? Ma come ci speri Anna! Le star frequentano i locali alla moda, non lo incontrerai certo in un McDonald!" - poi il suo pensiero andò a Veronica, la sua migliore amica - "Se Veri lo sapesse morirebbe d'invidia!" - pensare all'espressione della sua amica la fece sorridere - "Poverina! Lei è fan de Il Volo da sempre, avrebbe dovuto incontrarli lei! Quanto avremmo riso se fossimo state insieme oggi!"

Dopo essere finalmente arrivata in hotel fu felice di constatare che non era poi così male.
La sua stanza era in ordine e pulita e già il fatto di non aver trovato la sagoma del cadavere per terra e la luce rossa dell'insegna davanti alla sua finestra, classica scena di film gialli, la rincuorò!
Si tolse gli abiti e si infilò sotto la doccia.
Sentire l'acqua calda che le scivolava addosso fu come rinascere!
Sentiva i suoi pensieri evaporare insieme al vapore dell'acqua, fino a lasciare la mente vuota.
Chiuse gli occhi e si fece scorrere l'acqua sul viso, come una calda carezza.
Ma dal buio della sua mente, all'improvviso, i suoi dolci occhi tornarono a scrutarla, uno sguardo così intenso da sentirsi ancora osservata.
Aprì gli occhi di scatto, non riusciva proprio a toglierselo dalla testa.
Uscì dalla doccia e si butto sfinita sul letto, pensò di nuovo a lui, a quanti particolari riusciva a ricordare nonostante l'incontro fosse stato brevissimo.
Le piaceva com'era vestito.
"Ma quanto era bello!" - sbadigliò, la stanchezza prese il sopravvento, i suoi pensieri si annebbiarono fino a lasciar posto ai sogni.

Era giunto a Montepagano che era già buio, dopo aver sbrigato alcune faccende.
Sua madre, Eleonora, era ancora in piedi.
Eleonora: "Ti preparo qualcosa da mangiare, Gianlù?"
Gianluca: "No, prendo solo del succo d'arancia. Mà, mi ha cercato qualcuno?"
Eleonora : "Ah sì! Ti cercava Erika."
Gianluca: "Cara e dolce Erika!" - sospirò Gianluca facendo trapelare la delusione di non aver ricevuto chiamate dalla sua famiglia.
Con il bicchiere di succo d'arancia tra le mani, uscì in spiaggia, si tirò su i pantaloni fino alle ginocchia e si sedette su uno scoglio con i piedi in acqua.
Era una notte così silenziosa a Montepagano, la luna era una piccola fessura luminosa nel buio del cielo. Sorseggiò il suo succo, mentre con i piedi agitava piano l'acqua del mare.
Si sentiva teso, era in giro con il tour, insieme a Piero ed Ignazio, da troppo ormai.
"Mi sento così solo stasera. Chissà se lei è ancora sotto il mio stesso cielo stanotte. Vorrei rivederla e risentire il suo sorriso diventare musica." - si mise a cantare piano qualche strofa di 'Il tuo sguardo manca'.
Rientrò in casa, si sedette sul letto, piano piano la sua mente fu libera dal pensieri, non sentì più il peso dell'anima e fu come essere risucchiati in un buco nero.

~Iris

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