CAPITOLO 6

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•Per te ci sarò•
CAPITOLO 6
"Appare come una stella cadente nel mio cielo, mi illumina, fa brillare tutto in me, ma dura pochi attimi e mi lascia nel buio più di prima.
Perché?
Perché lui continua a tornare nella mia vita?
Può essere sul serio segno del destino?
Come posso fare?
Quanto fa male vederlo sparire ogni volta, è frustrante.
Credo che ormai le mie opportunità siano più che finite.
Sto male, non riesco più a trattenere le lacrime, vorrei essere già nel mio letto e piangere abbracciata al mio cuscino, far uscire attraverso le lacrime tutta la frustrazione che provo per questa storia." - Anna si sentiva emotivamente a pezzi.
Lui era capace di sconvolgerla solo con la sua presenza, risvegliava in lei sensi che nemmeno pensava di avere.
Passò il resto del pomeriggio a torturarsi, le ore le sembravano così lunghe, il tempo sembra non passare mai quando ti senti un peso sull'anima e un pugno nello stomaco.
Era ormai quasi ora di tornare a casa e solo in quel momento si rese conto di non aver toccato cibo per tutto il giorno, ma poco le importava, voleva solo sprofondare nel suo letto.
Uscì dal negozio con l'aria affranta quando un grosso tizio, vestito in abito scuro ed un auricolare all'orecchio, le si avvicinò.
Anna ne fu spaventata.
Il sole era quasi tramontato del tutto e doveva fare un tratto di strada a piedi per raggiungere casa.
X: "Mi scusi signorina, so che può sembrarle strana la mia richiesta, ma dovrebbe gentilmente seguirmi." - i suoi modi erano garbati ed educati ma questo non riuscì a tranquillizzare Anna.
Anna: "Mi lasci in pace, altrimenti mi metto ad urlare."
X: "La prego signorina, ho il compito di portarla con me. Non posso dirle altro, la prego, si fidi e mi segua, stiamo facendo tardi."
Anna: "Tardi per cosa? Lei chi è? Mi sta spaventando, mi lasci stare!" - i suoi occhi grandi occhi erano in preda alla paura - "Chi le ha dato il compito di portarmi via con lei?"
Il tipo era in collegamento con qualcuno attraverso l'auricolare, Anna sentiva un vociare provenire dall'apparecchio.
Approfittò della distrazione di quel bestione per correre via il più velocemente possibile.
X: "Qui la faccenda si complica, sta scappando. Presto raggiungici con la macchina!" - l'uomo si lanciò all'inseguimento di Anna riuscendo ad raggiungerla in breve bloccandola.
Lei cercò di divincolarsi dalla sua presa ma fu inutile - "La prego si calmi! Non voglio farle del male! Gianluca la sta aspettando."
Anna si bloccò di colpo.
Era confusa, frastornata, continuava a chiedersi se doveva fidarsi.
Vide la sua limousine nera affiancarli sul ciglio della strada, nella mente ancora le parole di quel tizio: "Gianluca la sta aspettando."
"Dai Anna, il destino bussa ancora alla tua porta. Potresti vivere il resto della tua vita chiedendoti cosa sarebbe successo se avresti accettato l'invito." - fu questo il suo pensiero.

Nel frattempo il Pala Maggetti era stracolmo di gente urlante, all'esterno dei fari alzavano dei grossi fasci di luce nel cielo visibili a chilometri di distanza.
Tutto era pronto.
I ragazzi nel backstage si preparavano nervosamente, c'è sempre un po' di tensione prima di andare in scena.
"Perché ci mettono tanto? Perché lei non è già qui? E se non volesse venire?" - Gianluca era completamente assorto da questo pensiero mentre due assistenti gli sistemavano il ciuffo.
Proseguì nel completare l'abbigliamento.
Era tutto pronto, gli ultimi controlli alle luci, ormai mancava poco.

"Ho sempre ascoltato il mio cuore, non sono mai stata una razionale, ma sempre impulsiva, ho fatto scelte dettate dall'emozione del momento e adesso? Voglio essere razionale proprio ora? Proprio ora che la vita ti chiede di essere il più irrazionale possibile?" - pensò questo Anna, mentre lentamente si avvicinò ed aprì lo sportello della Limousine.
Aveva scelto, aveva scelto con il cuore anche questa volta, come in tutta la sua vita.
Tutto è per amore.
It's all for love, come il tatuaggio che aveva all'interno del suo braccio.
Salì sulla vettura ed era incredibile quanto riuscisse a sentire la sua presenza.
Sul sedile trovò una rosa rossa con un biglietto: "Credi nei sogni?"
Anna sorrise, si avvicinò la rosa al viso sfiorando con i suoi petali le labbra.
Si, credeva nei sogni e se quello era un sogno avrebbe voluto non svegliarsi più.
Durante il percorso per raggiungere il concerto, Anna si chiedeva cosa l'aspettasse all'arrivo al Pala Maggetti, fremeva dall'emozione di trovarsi faccia a faccia con lui, le mani le tremavano.
Cosa gli avrebbe detto? Come sarebbe stato?
Fu un tormento lungo tutto il viaggio.
Finalmente, dopo interminabili minuti, arrivò a destinazione.
La fecero passare dal retro, accompagnata dalla Security.
Mentre si avvicinava al backstage, Anna era impressionata dal boato del pubblico, per un attimo pensò a come dovesse sentirsi una star davanti a tanta gente che ti acclama, l'adrenalina le salì alla testa.
All'improvviso lo vide in lontananza, era con Piero ed Ignazio.
D'un tratto lui si accorse di lei, la sua espressione cambiò di colpo, i muscoli tesi del viso si distesero in un sorriso malizioso.
Si avvicinò lentamente.
Anna lo vide avvicinarsi, come un guerriero che si avvicina al suo prigioniero, come un felino alle sua preda.
Lei era abbagliata dalla sua bellezza, dalla sua fisicità.
Respirava a fatica, indubbiamente l'emozione più grande della sua vita. Lui non le disse nulla, la strinse fra le sue forti braccia, fece scivolare la sua mano sulla nuca, sotto i capelli, sfiorandole il collo nudo, la fermò sulla testa di lei che poggiò delicatamente sul suo petto.
Anna non riusciva a crederci, sentiva le sue gambe cederle, sentiva il suo corpo stretto al suo, sentiva il suo respiro, il suo profumo, lo respirò profondamente come a farlo suo per sempre.
Ebbe una strana sensazione, si sentiva bene tra le sue braccia, pian piano l'emozione svaniva e si sentiva come essere tornata finalmente a casa dopo un lungo e faticoso viaggio.
Chiuse gli occhi, trovò la forza ed il coraggio di posare le mani sul suo torace, ad accarezzargli il petto e restò li in silenzio ad assaporare quell'attimo tanto sognato, tanto desiderato, quell'attimo che le sembrò eterno.

~Iris

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