15. Cenere e scintille

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«Il generale deve assolutamente saperlo» sentenziò Jahrien. La sorellastra annuì, seria.

Myrindar li guardava, spaesata, sentendosi esclusa. Stavano parlando del marchio, ma non capiva.

«Dobbiamo andarcene. L'Usurpatore evidentemente conosce molto bene questo posto. I suoi soldati probabilmente hanno seguito un percorso più breve, se ci hanno sorpresi così presto nella grotta... non possiamo stare qui. E dobbiamo informare Alshain.»

Il ragazzo si alzò, seguito dall'Elfa.

«Aspettate» li fermò Myrindar. «Spiegatemi quello che sapete. Per favore.»

Jahrien la guardò per qualche istante. Lasciò cadere la borsa che stava riempiendo delle sue cose e si sedette a terra con un sospiro. «Va bene. Ma facciamo in fretta, o saremo nei guai.»

«Ditemi di Aleestrya. Ditemi cos'è che vi spaventa tanto.»

«Non è che ci spaventa» intervenne Keeryahel, fissandola negli occhi con il suo imperscrutabile sguardo dorato. «Non su di te, almeno. A quanto ne so, quello è il marchio grazie al quale il soldato del vostro nemico vi ha sconfitti nella battaglia di Thora.»

La ragazza impiegò qualche istante a cogliere il significato di quelle parole, ma quando infine comprese, si diede della stupida. Come aveva fatto a non capirlo prima? Il fulmine viola distruttore era lo stesso che aveva visto quella notte, dalla cima della torre. La sensazione dell'elettricità che la attraversava lasciandola terrorizzata era la stessa che aveva accompagnato, nella grotta, la consapevolezza di aver compiuto una strage.

«Che cosa significa questo?» sussurrò, guardando Keeryahel e Jahrien un po' confusa e un po' impaurita.

Il ragazzo sospirò di nuovo e abbassò gli occhi sulle mani che tormentavano un lembo di mantello.

«Non lo so, cosa significa. Ma so che se l'Usurpatore ti cercava doveva esserci un motivo... e questo motivo deve avere a che fare con il guerriero nero.»

***

«Aleestrya, dunque» disse Alshain, cupo in volto. «L'impossibile Aleestrya...» sussurrò tra sé.

Myrindar lo fissò senza capire.

«Quel sigillo è sempre stato ritenuto impossibile da creare. Fondere magia bianca e magia nera in modo che non si annullino a vicenda ma si potenzino... non è qualcosa di così semplice da ottenere. Molti maghi, ai tempi in cui la magia era più comune, tentarono invano. E l'Usurpatore ci è riuscito, ha evocato Aleestrya sul nostro nemico... e tu in qualche modo sei collegata a tutto questo.»

La ragazza sussultò, mentre nella sua mente tutto si faceva chiaro. Solo lei aveva visto Layrath in faccia, solo lei sapeva. Ecco perché sia Jahrien sia Alshain sembravano brancolare nel buio... con tutto quello che era successo, si era dimenticata di quel dettaglio sempre ritenuto secondario, finora.

Sollevò gli occhi luminosi sul generale, agitata.

«Aspettate, c'è dell'altro. Finora non l'ho mai considerato un dettaglio utile, ma credo davvero che lo sia.»

Prese fiato. «Quando ho affrontato il guerriero nero sulla torre, lui mi ha detto alcune cose. Mi ha proposto di combattere per l'Usurpatore, e mi ha detto il suo nome. Si chiama Layrath – a questo punto, Alshain sembrò illuminarsi – e, la cosa più importante» Myrindar deglutì «era uguale a me.»

La ragazza vide il generale e Jahrien scambiarsi uno sguardo colmo di sgomento.

«Layrath... è uno dei Gemelli della Luna» disse il ragazzo.

Aleestrya [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora