«Quello è il palazzo del Consiglio» disse Keeryahel. «Hanno accettato di darvi udienza, domani mattina alla terza ora dopo l'alba. Fino a quel momento, vi terremo nelle prigioni della Guardia cittadina. Avrete una sola possibilità per convincerli, è già un enorme privilegio per voi essere qui e poter esporre le vostre ragioni al Consiglio elfico.»
I due ragazzi non risposero, e l'Elfa li scortò fin dentro un edificio dorato, squadrato e senza troppi fronzoli che doveva essere la Guardia. Scesero nelle prigioni sotterranee, dove Keeryahel si premurò di incatenarli entrambi per un polso alla parete di una cella, e chiuse la porta a sbarre con un chiavistello incantato.
Myrindar si sedette in un angolo, guardando fuori attraverso la minuscola finestrella in alto, da cui entrava il bagliore dorato della città. Le prigioni erano polverose come se fossero usate solo raramente, e la ragazza non se ne stupiva, visto quanto gli Elfi tenessero alla perfezione. Probabilmente erano tutti saggi, misurati e devoti alle leggi.
La ragazza si voltò a sbirciare Jahrien. La ricrescita bionda cominciava a essere evidente sotto la tinta castana.
Chissà cos'avrebbe detto il Consiglio il giorno dopo... la ragazza cominciava già ad essere preoccupata, non aveva dubbi che sarebbe stato difficile difendere le loro posizioni di fronte ai rappresentanti del potere di una razza così superba. Però sperava lo stesso che sarebbero stati comprensivi. L'Usurpatore era un pericolo, e non solo per i reami liberi. Layrath aveva un potere immenso, ed era nelle sue mani.
Senza contare che in poco più di dieci anni di guerra aveva completamente conquistato il regno di Kaiylee, che comprendeva quasi tutti i territori a sud di Yndira, e ora minacciava Thral. Da cinque anni era un continuo avanzare e retrocedere tra Antya e Thora, e nessuno dei due schieramenti sembrava in grado di compiere il passo successivo ed espugnare la città nemica. Dopo la disfatta di Thora, in cui erano stati spazzati via dalla magia di Layrath, il fronte era retrocesso pericolosamente, avvicinandosi ad Antya per la prima volta dall'assedio di cinque anni prima, quello in cui Jahrien l'aveva trovata, e che si era concluso dopo una settimana di combattimenti con una disfatta dell'Usurpatore. Tutti però sapevano che era stata solo la fortuna, quella volta, a salvarli, e ora l'Esercito Libero combatteva strenuamente per difendere ogni singolo metro che separava l'Usurpatore dalla Città di Confine; ma i soldati erano scoraggiati e stanchi, e i rinforzi da Yndira ci avrebbero impiegato mesi ad arrivare, visto che dovevano attraversare le montagne a nord. Per questo avevano un bisogno disperato degli Elfi. Loro potevano attraversare la foresta di Ashintra senza incorrere nell'ira dei popoli che la abitavano, e avrebbero dato all'Esercito Libero un vantaggio non irrilevante con la loro forza e la loro magia.
Dovevano solo sperare che il Consiglio acconsentisse.
***
Il palazzo del Consiglio era maestoso. Era scuro, color bronzo rosato, si innalzava tra quattro alberi secolari che stavano ai quattro angoli dell'edificio come torri; la facciata era un intrico di decorazioni più chiare che si susseguivano tra le finestre a sesto acuto e le sottili colonne dei loggiati. Keeryahel aveva detto che tutti i bassorilievi rappresentavano la storia del popolo elfico, le grandi battaglie contro i Demoni, l'alleanza con le Fate, quando ancora i Regni dell'Ovest erano sotto il loro dominio, e l'arrivo degli umani inferiori dall'est, che li aveva costretti a rifugiarsi nei recessi di quella foresta dopo una lunga guerra. Myrindar si chiese se fosse anche per quel fatto l'odio che gli Elfi nutrivano nei loro confronti era così profondo.
Keeryahel e gli altri cinque Elfi li scortarono nel grande salone ellittico che era il luogo in cui il Consiglio li attendeva. Era una sala ampia, dal soffitto alto, a sesto acuto, con tutta una serie di finestre alla base della volta che illuminavano d'oro la stanza; sul pavimento si intuiva un mosaico, ma era difficile capire cosa rappresentasse vedendolo solo dal basso.
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Aleestrya [Completa]
FantasyMyrindar ha diciassette anni e un marchio nero sul petto. Una maledizione che l'accompagna da sempre, che le dà il potere di uccidere con il solo tocco. Salvata dal Cavaliere Errante Jahrien dai bassifondi di una città sconvolta dalla guerra, Myrind...