«Cosa pensi che succederà?»
Quella mattina, non appena era salita sul ponte, aveva visto Tarazed in piedi, da solo, i gomiti poggiati sul parapetto, a prendersi il vento. Myrindar gli si era avvicinata ed erano rimasti entrambi in silenzio per qualche istante, prima che la ragazza trovasse le parole adatte per interpellare il Cavaliere.
L'uomo indugiò, forse intento a sua volta a scegliere la frase migliore, poi sospirò.
«Sangue e morte, come in ogni guerra» disse infine.
«Pensi che vinceremo?» riprovò la giovane, per nulla scoraggiata. Dovette trattenere un sorriso: nonostante lui si ostinasse a definirsi un Cavaliere Errante non più tale, la risposta che le aveva appena fornito era proprio da Cavaliere. La stessa che avrebbe detto Jahrien, probabilmente.
«Vincere.» Sembrò far risuonare la parola nella sua testa. «Se con "vincere" intendi tirare giù Uthrag da quel maledetto trono per rimetterci il legittimo erede di Valair... non sarà affatto semplice, questo sì, ma sono consapevole delle capacità di Alshain e lui conosce Sham a memoria, in ogni suo vicolo, dato che era un generale di Dokhet prima che succedesse il disastro. L'Usurpatore non è sciocco, certo, e l'assenza dell'Aleestrya dai campi di battaglia negli ultimi tempi sembra far presagire una trappola... ma se conosco Alshain, ne starà preparando qualcuna anche lui.»
Myrindar stette per qualche secondo in silenzio a riflettere. Tarazed aveva chiamato Layrath "l'Aleestrya", la Mano d'Ombra, ma anche lei lo era. Si sarebbero fronteggiati, come i Gemelli della leggenda, anche se molte cose di quella storia sembravano non combaciare.
«In che altro modo intendevi con "vincere", oltre a quello di riportare l'ordine nei Regni?» disse poi.
Tarazed rise piano. «Proprio riportare l'ordine nei Regni intendevo» rispose.
Myrindar si voltò a guardarlo, dubbiosa. Lui le scoccò un'occhiata sbilenca con l'unico occhio che brillava come sempre.
«C'è molto più di quel che sembra – e quel che si sa – dietro a questa storia. Non si tratta solamente di Uthrag che ha congiurato contro Valair e Asheena per prendere il potere... c'è altro che trama nell'ombra e finché non ci sbarazzeremo di quest'altro non ci sarà ordine nei Regni.»
Ognuna di quelle parole si abbatté su di lei come un quadrello di balestra. Cosa significava tutto ciò? Aveva sempre saputo che era l'Usurpatore il nemico, colui che aveva infranto la pace dei Regni.
«Di cosa stai parlando?» mormorò. Non era certa di volerlo sapere, in realtà.
«Della persona che ti ha fatto quello» rispose il Cavaliere.
Per qualche attimo Myrindar non capì. Poi vide l'occhiata che l'uomo le aveva scoccato e comprese, e l'assalirono le vertigini.
«Cosa?!» quasi gridò, con voce strozzata, mentre la mano correva al petto dove, sotto camicia, tunica, corsetto e mantello, la sua pelle era tinta del marchio di Aleestrya.
«È il consigliere di Uthrag, l'uomo che ha ordito la congiura insieme a lui. Ed è ciò che gli Elfi chiamano Zerisha Ynahar, un Sacerdote dei Demoni.»
***
Un piano per uscire da là e vendicarsi di Temeh. Nella sua mente sembrava germogliare un abbozzo di idea.
Keeryahel, puoi controllare la mente di una persona attraverso i sogni? Fare in modo che la persona faccia quello che le ordini?
Sì, rispose lei qualche istante dopo. Cos'hai in mente?
Un modo per fuggire dalla prigione, forse.
E poi cosa farai? Era difficile dedurre le reazioni di Keeryahel dalla sua voce, ma le sembrava triste.
Incontrerò i miei uomini. Ucciderò Temeh e mi prenderò la mia vendetta. Esitò. E troverò un modo di riportarti a casa.
Non tornerai nei Regni con me, quindi. Era un'affermazione e, ora Anser non aveva alcun dubbio, Keeryahel era dispiaciuta.
No, non tornerò, disse, deciso. Le Isole Nebbiose sono casa mia, non mi importa quello che ha detto Tarazed. Si accorse che la sua voce era apparsa più dura di quello che avrebbe voluto, e se ne dispiacque. La ragazza non aveva colpa.
Sei l'erede al trono di Dokhet...
Non posso essere re, Keeryahel, ribatté lui. Non ne sono in grado.
Non è vero, replicò la ragazza, e ad Anser sembrò che la sua voce si fosse infiammata. Se fosse di fronte a lui, ora vedrebbe i suoi occhi d'oro accendersi di determinazione. Hai guidato questi uomini in una ribellione contro il loro stesso capo, hai preso il comando di un qualcosa che esisteva già da molto tempo ma che nessuno aveva il coraggio di manifestare.
Una cosa è essere un condottiero, un'altra è essere un re.
Potresti evitare una guerra per la successione!
Non lo farò, Keeryahel. Mi dispiace deluderti.
Lei sospirò, ma non insistette. Non sarò io a importi una decisione come questa, disse invece. Ma ora pensiamo a uscire da questa maledetta prigione.
***
«Un Sacerdote dei Demoni... pensavo esistessero solo nelle leggende» disse Myrindar in un sussurro.
«E invece no, purtroppo» rispose Tarazed. «Gli Zerisha Ynahar esistono, sono sempre esistiti fin dalla Guerra dei Mille Inverni, fin da quando i Demoni sono stati esiliati. E questo Sacerdote è il consigliere di Uthrag, colui che l'ha aiutato nella sua ascesa al potere e che ha marchiato te e Layrath. Aveva intenzione di creare l'Aleestrya su di voi, per usarvi come armi. Il Kratheda vi avrebbe ucciso troppo in fretta, e sarebbe stato un potere troppo imprevedibile, ma serviva per Aleestrya.»
«Quindi... sai chi sono?» chiese la ragazza. Finalmente avrebbe ricevuto le risposte alle domande che da sempre la tormentavano.
«Sì» disse il Cavaliere dopo qualche secondo di indugio. «So chi sei. E non te lo dirò, non ora.»
«Ma... perché?» urlò Myrindar, esterrefatta. Non poteva crederci. Era stata così vicina alle risposte, tanto da poterle sfiorare, e ora le sembrava che un baratro si fosse aperto all'improvviso davanti a lei.
«Ho giurato.»
«Ad Anser hai detto la verità, anche se avevi giurato!» Gli sarebbe sembrata una bambina petulante per quella replica, ne era certa, ma non le importava. Era sconvolta.
«Lui pensava che fossi suo padre, e che fossi morto. Gli dovevo una spiegazione.»
«Ma...»
«Mi dispiace, Myrindar. È per il tuo bene, meno ne sai meglio è.»
Detto questo si allontanò senza guardarla. La ragazza restò immobile a guardarlo, come pietrificata.
Quasi non si rese conto che l'uomo di vedetta, in cima all'albero maestro, aveva gridato "Terra".
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Aleestrya [Completa]
FantasyMyrindar ha diciassette anni e un marchio nero sul petto. Una maledizione che l'accompagna da sempre, che le dà il potere di uccidere con il solo tocco. Salvata dal Cavaliere Errante Jahrien dai bassifondi di una città sconvolta dalla guerra, Myrind...