21. Incontro

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Avvistarono Nym dopo una settimana di viaggio a cavallo.

La strada principale costeggiava il fiume Shaali in tutte le sue anse e insenature, e loro tempo da perdere non ne avevano; così, dopo una breve consultazione, avevano preso la via più diretta possibile attraverso le campagne colorate d'autunno.

I tre viaggiatori – Keeryahel non aveva voluto sentire ragioni ed era partita con loro – provarono sulla loro pelle, ancora una volta, le conseguenze dei lunghi anni di guerra. Ovunque andassero, la diffidenza li accompagnava e li inseguiva: la ritrovavano negli sguardi della gente in ogni villaggio, compagna fedele dei mormorii maligni che si accendevano tra le persone alla vista dell'Elfa. La ragazza non fece mai nulla per nascondere il suo aspetto esotico; Myrindar sapeva quanto la giovane andasse fiera delle proprie origini, nonostante l'astio nei confronti del padre.

Fu un viaggio colmo di tensione. Ogni notte, la gelida e graffiante aria delle pianure li sferzava duramente, prosciugandoli delle poche energie che rimanevano dopo la lunga marcia del giorno. L'inquietudine sembrava non volerli mai abbandonare, e si accaniva sulla loro stanchezza: il timore di essere intercettati dai nemici era forte anche se si stavano muovendo in territorio amico. Quando per la prima volta apparve ai loro occhi, in lontananza, la sagoma di fumo e luci della città, i tre ragazzi non poterono trattenere un sorriso colmo di sollievo. Il lieve sole di mezzogiorno scaldava l'aria e i viaggiatori d'istinto spronarono i cavalli; avevano tutta l'intenzione di arrivare prima di sera. Mano a mano che si avvicinavano alla foce del fiume Shaali, un sorriso indecifrabile comparve sulle labbra di Jahrien. La sorellastra gli chiese il motivo, ma lui si limitò a scrollare le spalle.

«Lo saprete quando arriveremo» disse soltanto, enigmatico.

Tutto ciò che conosceva di Nym, Myrindar lo doveva ai racconti che aveva ascoltato ad Antya, nei primi anni della sua vita, o a Tadun. Sapeva che era chiamata "Città Libera" a causa della scelta piuttosto singolare dei suoi cittadini i quali, durante una delle scaramucce di confine tra Amikar e Thral avvenute un paio di secoli or sono, non volendo schierarsi né con un regno né con l'altro avevano deciso di restare del tutto indipendenti. Nym si era trasformata nel tempo in una ricca città di commercio, dato che la posizione strategica, circa a metà tra le città costiere del nord e quelle del sud e alla foce del fiume Shaali, le permetteva collegamenti sia con l'entroterra che con i porti maggiori di tutti i regni. La giovane aveva ancora impressi i profumi esotici delle spezie provenienti da Nym, che durante il mercato dell'autunno si mischiavano nell'aria, portando un frammento dei Regni dell'Est anche lassù a Tadun.

Ora quella città fiabesca era a poca distanza da lei, oltre l'ultima ansa del fiume e oltre la bassa selva cespugliosa che ricopriva la zona della costa. I tre ragazzi rientrarono sulla strada per l'ultimo tratto, e dovettero rallentare e accodarsi agli altri viaggiatori. Myrindar, impaziente, mal sopportava quella lentezza: era tornata quella curiosità di esplorare e scoprire nuovi luoghi che aveva caratterizzato il suo primo periodo come apprendista Cavaliere Errante, prima che la guerra all'inizio e Aleestrya poi la costringessero a pensare ad altro.

La strada curvò verso destra, la boscaglia si diradò e Nym apparve finalmente alla loro vista. Jahrien sbirciava le reazioni delle due ragazze con il sorriso sulle labbra; ma entrambe erano troppo stupite per prestare attenzione a lui.

Il mare, di un blu puro e vibrante, abbracciava le pianure con ogni onda. L'odore di salsedine, che avevano cominciato a sentire già da un po' trasportato dal vento, improvvisamente acquisiva un senso: era il respiro di quell'enorme massa d'acqua, il respiro di una creatura viva e misteriosa. E là, nel punto in cui terra e mare sfumavano l'una nell'altro, si innalzava Nym.

La città si presentava come un agglomerato fitto di tetti a spiovente abbarbicati gli uni sugli altri in un'unica massa compatta e spiraleggiante, caotica e radiosa. Il sole del pomeriggio sfiorava e si rifletteva sulla vernice che rivestiva il legno scuro con cui gli edifici erano costruiti; pennacchi di fumo grigiastro, simboli di una città viva, si sollevavano verso il cielo. Era diversa da qualsiasi altro luogo Myrindar avesse mai visto: era all'incrocio di quattro mondi, tra l'acqua e il cielo, tra la terra e il sole.

Aleestrya [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora