Dane la travolse in un abbraccio soffocante. «Mya! Sei tu, sei viva! Dolce fato, non posso crederci.» La ragazza aveva ancora gli occhi spalancati dalla sorpresa. Le sue labbra si tesero istintivamente in un sorriso a quell'accoglienza così calorosa.
«Sono viva, e anche tu. Ti sei ricordato di me» confermò lei, ancora con quel sorriso sul volto e una calda allegria nell'anima. Si sarebbe messa a ballare lì, sul pianerottolo della scala.
«Non potrei mai dimenticare quella notte» rispose lui. Il suo tono di voce si era fatto più cupo, nonostante sul volto rimanesse il sorriso di sempre. «Ero convinto che fossi morta. Sei sparita per più di sei mesi, e non hai dato più tue notizie...»
Lei abbassò lo sguardo e restò in silenzio. Un sottile malessere cominciò a emergere, prendendo la forma di un'oppressione al petto che le impediva di respirare. Il suo cuore aveva accelerato i battiti.
«Ma quindi voi due vi conoscete?» intervenne Keeryahel, salvando Myrindar, per il momento, dalle spiegazioni.
«Certo!» rispose Dane. Il giovane scorse interamente la figura dell'Elfa con gli occhi sbarrati, ma non fece commenti. «Eravamo amici a Tadun. I nostri fratelli minori si conoscevano, e poi ci siamo incontrati una volta per caso.»
L'oppressione aumentò. Le sembrò di essere sul punto di svenire.
«Dopo l'attacco non l'ho più vista» continuava lui. «Molti del villaggio sono stati uccisi o catturati...»
«Dane» lo interruppe lei, spremendo quelle poche energie che le restavano e cercando di contrastare la sensazione di terrore che la attanagliava. La sua stessa voce le risultò strana, distorta, come implorante.
«Va tutto bene, Mya?» le chiese. La frase le giunse a sprazzi, ovattata. Vide le pareti roteare e capì che stava per svenire. Qualcuno le passò un braccio intorno ai fianchi per aiutarla a stare in piedi.
«Mearth, Alya e Cody?» chiese, con un filo di voce.
Dane esitò.
«Ti prego» sussurrò Myrindar. Non aveva più forza.
«Ho incontrato Alya e Cody durante la fuga. Abbiamo viaggiato per un po' insieme, poi io mi sono fermato in un villaggio di confine per un paio di mesi, e loro hanno voluto proseguire il viaggio. Non li ho più visti.»
Il suo cuore perse un battito. Sua madre era riuscita a fuggire, e anche il suo fratellino.
«E mio padre? Cos'è successo a mio padre?»
Il silenzio del ragazzo era già una risposta.
«Dimmelo.»
«Ha ucciso uno dei cavalieri e ne ha feriti altri due. È venuto a cercarci seminandoli per le strade di Tadun, ma l'hanno preso... non ho potuto fare niente. Ho dovuto trascinare Alya via da là, altrimenti si sarebbe fatta uccidere. Mi dispiace, Mya.»
Come in un sogno, la giovane portò le mani al volto e si rese conto solo in quel momento delle lacrime che scorrevano lungo le guance. Tremava in maniera incontrollabile, le forze la stavano per abbandonare.
Tutto si spense nel buio.
***
La superficie su cui era adagiata beccheggiava in onde lente e appena percettibili. L'aria era impregnata di un intenso sentore di salsedine e vernice; le punzecchiava la mente scacciando le nebbie del sonno e svegliandola completamente.
STAI LEGGENDO
Aleestrya [Completa]
FantasyMyrindar ha diciassette anni e un marchio nero sul petto. Una maledizione che l'accompagna da sempre, che le dà il potere di uccidere con il solo tocco. Salvata dal Cavaliere Errante Jahrien dai bassifondi di una città sconvolta dalla guerra, Myrind...