Sette

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«Jo-nah» canticchia Naomi.


La scaccio con la mano e tiro su il piede per mettermi a gambe incrociate sul cofano della sua

Station Wagon. Jesse mi imita e si mette a sedere accanto a me.


Indico qualcosa sul foglio che ho in mano.
«Le gradinate le vuoi qui?»


«Sì, ma falle belle, credibili.»


Disegno un po' di triangoli, sullo stile di I.M. Pei. Meno male che sono mancino.


«Un sorriso per i giornalisti, Jonah» esclama Naomi.


Alzo lo sguardo e mi esibisco nel miglior sorriso che riesco a fare a bocca chiusa.


«Jesse» continua lei.


Lui le fa cenno di finirla e lei gli fa la linguaccia.


«Eddai, Jesse.» Preme il pulsante dello zoom.
«Sii gentile.»


Lui ride e le fa:
«Ecco qua». Poi Naomi rivolge l'obiettivo di nuovo verso di me.
«Che stai

facendo, Jonah?»


«Disegno una pista da pattinaggio per Jesse» dico continuando a tracciare linee.


«Il mio piccolo architetto» fa lei, zoomando sulla mia faccia. Io abbasso la testa. «Quand'è che

diventi famoso, Jonah?»


«Quando i miei voti in fisica miglioreranno.»


«Aggiungi uno scaffale lì. Ma non disegnarlo male.»


«Io non faccio mai niente male.»


Naomi fa un balzo indietro per non essere investita da un'auto che ha adocchiato il parcheggio

accanto a noi. Riesco a scorgere il viso del guidatore e sorrido.


«Adesso salto» dico.


«Non farlo» mi consiglia Jesse.


«Invece sì. Naomi, filma questo.»


Appena l'auto inizia a rallentare, spicco un salto dal cofano di Naomi e atterro sul bagagliaio


dell'altra macchina con un bel tonfo. Charlotte strilla dentro la sua auto e apre la portiera.
«Ma che fai?»


Jesse ride così tanto da doversi tenere la pancia con le braccia per non spezzarsi in due. Naomi

ridacchia e la videocamera va in su e in giù.

Charlotte mi raggiunge e mi tira uno spintone all'altezza del petto.
«Potevi rovinarmi la macchina,

psicopatico!»


Io sorrido e le prendo il naso fra le dita.
«A dire la verità, Charlotte, non me ne...»


«Ti odio quando fai così» esclama, poi si gira e saluta verso la videocamera.
«Ciao Naomi, ciao

Jesse.»


Jesse arrossisce. Nemmeno quel single incallito di mio fratello può resistere al fascino di

Charlotte. Nessuno può.


Lei si sporge in avanti e mi dà un bacio sulla guancia. «Farò tardi a biologia e tu a matematica.»


«Un altro buon motivo per rimanere qui con me.»


Lei mi squadra, strabuzzando gli occhi. «Naomi aveva ragione. Hai davvero un aspetto orribile.»


«Grazie, tesoro.»


Lei non è la mia ragazza. Io chiamo tutte «tesoro».


No, davvero. Charlotte non è la mia ragazza.
Lei mi tocca il viso.
«Hai un occhio nero.»


Naomi spegne la videocamera, disgustata. Io le piaccio e le piace anche Charlotte, è solo che non


le piacciamo insieme.


«Eh sì, me lo sono dipinto stamattina. Pensavo mi desse un'aria da ragazzaccio.»


«Missione compiuta. Cosa hai usato? Trucco?» mi chiede Charlotte.


«Sì, me l'ha prestato Jesse.»


Jesse protesta e Charlotte scoppia a ridere. Naomi si tira la visiera ancora più giù e sospira.


Io continuo.
«Fa il travestito tutti i sabato sera. Non lo sapevi? Va nei locali col karaoke e canta


le canzoni degli Abba. È tipo un metro e ottantadue con i tacchi.»


Jesse sospira e appoggia un piede sul paraurti di Naomi. «È vero.»


Charlotte mi posa un dito sulla guancia e dice:
«Quindi se volessi potrei mandarlo via...?».


Io mi ritraggo.
«È quel trucco che fa male, se lo tocchi.»


«Oh.»


«Eh sì. A Jesse piace il sadomaso.»


Lei si gira e gli fa l'occhiolino.
«Ci avrei giurato che era un po' deviato.»


«Sì. Sotto quella corazza d'allergie si nasconde un anima folle.»


Lei lo guarda.
«Non gli avrai sul serio...»


Lui scuote la testa imbarazzato.


Allora dico:
«Haha, no. Anche se potrei iniziare a dirlo in giro. Probabilmente non gli


dispiacerebbe essere notato anche per qualcos'altro che non sia il suo sistema immunitario». Gli


allungo il disegno della pista di pattinaggio e mentre lo guarda il suo sorriso si fa sempre più ampio.


Charlotte si avvicina e mi sussurra:
«Secondo mia sorella è carino».


«Ma è fantastico, dobbiamo assolutamente fare qualcosa.»


Naomi si alza sulla punta dei piedi per farsi notare.
«Mi duole dirlo, ma devo andarmene, se non

voglio vomitare.»


Jesse scende con un balzo dal cofano e s'incammina con lei verso l'edificio. «Farete tardi

entrambi» urla a Charlotte e me.


Io la guardo e alzo una spalla.
«Vuoi fare tardi?»


Lei sospira e si affretta per raggiungere Jesse e Naomi.


Io sorrido e la seguo.

Break - Ossa RotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora