Quarantuno

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Adesso mi esce lo stomaco dal naso.


«Che state facendo?»


Si voltano di scatto e rimangono a bocca aperta. Il cappello copre metà dell'espressione


scioccata di Jesse.
«Jonah?» dice.


Lo afferro per un braccio e lo tiro verso di me.
«Sputa!»


«Jonah...»


«Sputa!»


Lui sputa nell'erba e Naomi dice:
«Ehi!».


Lui la guarda.
«Naomi...»


«Zitto!» gli urlo e non lo lascio andare.
«Si è lavata la bocca prima?»


«Che ci fai fuori da...»


Strappo la zucca dalle mani di Naomi.
«Ci sono delle caramelle qui dentro! C'è del cioccolato,


delle noccioline, del...»


Lei si riprende tutti gli avvelena-Jesse.
«Non ne ho mangiata nemmeno una! Sai che non potrei

mai!»


«Che diavolo ci fai qui?» dice Jesse.


«Non puoi andartene in giro a baciare delle ragazze!» Lui fa un bel respiro.
«So badare...»


«Vuoi morire? Eh?» Adesso lo strozzo.


«Stai zitto!» Lui si copre le orecchie.
«Stai zitto stai zitto stai zitto!»


Respira a fatica. Naomi e io lo fissiamo, in silenzio. Gli controllo il polso, il collo, le guance per

vedere se sta per arrivare lo sfogo.


Naomi gli mette una mano sulla schiena.


Io esplodo.
«No, non rassicurarlo!»


«Jonah, stai zitto!» esclama lei.


Agito il gesso davanti a Jesse come a volerlo colpire.
«Qui non si tratta della tua fottutissima

indipendenza. Non puoi...» Mi gira moltissimo la testa.
«Non puoi... Non con ragazze sporche

come...»


Naomi smette di accarezzare Jesse e mi guarda.
«Come mi hai appena chiamato?»


«Io...»


BAAAM!


Mi ci vuole un po' per realizzare con cosa mi ha colpito. La dannatissima zucca di terracotta. Le


caramelle saltano via in tutte le direzioni e Jesse fa un balzo indietro.

Il dolore che ho in faccia è qualcosa di incredibile.
«Fanculo» mormoro, tenendomi una mano


premuta sulla guancia.


Jesse si volta furioso verso Naomi.
«Che cavolo hai fatto?»


«Hai sentito cos'ha detto!»


Jesse mi guarda.
«Stai bene?»


Io inspiro ed espiro, lentamente, tenendomi la faccia più stretta che posso. «Sentito qualcosa


rompersi?»


Jesse mi porta sotto la luce e mi tasta la zona sotto l'occhio. Non riesco a trattenere un lamento.


«Gli hai rotto lo zigomo» dice Jesse piano.


A Naomi inizia a tremare il mento.
«Io... io...»
«Hai rotto lo zigomo a mio fratello! Ma cosa cazzo t'è preso?»


«Mi ha chiamato...»


«Sì, e allora urlagli in faccia! Odialo! Ma non rompergli un osso!»


Io lo trattengo perché ho paura che stia per colpirla. Lui si divincola. Non starà dalla sua parte,

ma non sta nemmeno dalla mia.


Per poco non finisco a terra e lui dice:
«Ascolta, tu stai male. Ti porto a casa».


«Devo parlare con Charlotte.»


«No. Adesso andiamo a casa e mi dici che diavolo ci fai fuori dal manicomio» esclama

indicando la strada da dove siamo venuti.
«La mia macchina è qui vicino. Andiamo.»


Lasciamo Naomi in lacrime sotto il lampione.

Break - Ossa RotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora